Francesca Ghio contro l'archiviazione: nuova richiesta di indagine per violenza sessuale

Francesca Ghio contro l’archiviazione: nuova richiesta di indagine per violenza sessuale

Francesca Ghio si oppone all’archiviazione della sua denuncia di violenza sessuale aggravata, chiedendo un approfondimento delle indagini e sottolineando possibili legami con altri procedimenti penali.
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Francesca Ghio contro l'archiviazione: nuova richiesta di indagine per violenza sessuale - Gaeta.it

Il caso che coinvolge la consigliera comunale Francesca Ghio ha riacceso il dibattito sulla violenza sessuale, con nuovi sviluppi significativi. Ghio ha presentato un’opposizione alla richiesta della procura di archiviare il fascicolo riguardante la sua denuncia di violenza sessuale aggravata, risalente al periodo in cui era ancora minorenne. La consigliera ha evidenziato la necessità di approfondire le indagini e ha chiesto di poter essere ascoltata in procura.

L’accusa di Francesca Ghio

Nel corso di una seduta del consiglio comunale il 26 novembre, Francesca Ghio ha raccontato un episodio traumatico della sua vita: la violenza subita all’età di 12 anni da un uomo che frequentava la sua casa. La denuncia ha portato alla creazione di un fascicolo da parte della procura, con l’accusa di violenza sessuale aggravata, avvenuta nel 2005. Tuttavia, dopo un’analisi preliminare, il pubblico ministero ha fatto richiesta di archiviazione, sostenendo che il reato fosse ormai prescritto.

La richiesta di approfondimento

Francesca Ghio, attraverso il suo legale, Michele Ispodamia, ha deciso di opporsi a questa richiesta di archiviazione. La consigliera ha chiesto di essere ascoltata personalmente in procura, ritenendo essenziale fornire ulteriori dettagli sulle violenze subite. Ghio ha affermato che i maltrattamenti non sarebbero terminati in un lasso di tempo definito, il che potrebbe influire sulla valutazione della prescrizione.

Nell’opposizione, il legale ha sottolineato che la procura non ha con certezza stabilito quando siano cessate le violenze, lasciando aperta la possibilità di ulteriori sviluppi nell’indagine. Questo aspetto assume rilievo, in quanto l’interpretazione del periodo di abuso potrebbe modificare i tempi di prescrizione, creando una base per ulteriori accertamenti.

Possibili collegamenti con altri procedimenti

Nel documento di opposizione, la consigliera ha altresì richiamato l’attenzione su potenziali legami dell’uomo accusato con altri procedimenti penali. Ghio ha affermato che l’indagato potrebbe essere coinvolto in ulteriori casi di violenza e abusi, aumentando l’urgenza di un’analisi completa e senza pregiudizi sulla sua denuncia.

Secondo quanto riferito da Ghio, gli abusi sarebbero continuati per diversi anni, ma presunti atti di violenza sarebbero cessati prima del 2012, anno in cui è stata introdotta una legge che ha esteso i termini di prescrizione per questo tipo di crimini. Questo dettaglio può risultare cruciale per comprendere se vi sia giuridicamente spazio per un’azione penale, nonostante la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura.

Un giudice avrà ora il compito di fissare un’udienza per esaminare la richiesta di riapertura del caso e decidere circa l’archiviazione della denuncia presentata dalla consigliera. La decisone che verrà presa potrebbe avere ripercussioni significative sia sul piano legale, sia sull’immagine pubblica della consigliera e sulla percezione della giustizia in casi di violenza.

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