La tragedia avvenuta a San Felice a Cancello, nel casertano, ha scosso profondamente la comunità locale. Martedì 27 agosto, una frana ha colpito la zona, travolgendo tutto ciò che si trovava sulla sua strada, e portando alla morte di due persone. A seguito dell'accaduto, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un'inchiesta per disastro colposo, al fine di indagare sulle cause di questo drammatico evento.
Il disastro: dinamica dell'incidente
Dettagli della frana e il suo impatto
La frana che ha colpito San Felice a Cancello è stata descritta come un'onda di fango e detriti che ha improvvisamente invaso la strada, rendendo la situazione estremamente pericolosa. Le prime ricostruzioni degli eventi indicano che il movimento franoso si è attivato attorno alle 14:00 di martedì. Le forti piogge precedenti e le condizioni del terreno potrebbero aver contribuito all'instabilità del suolo, creando le condizioni perfette per questo disastro.
Un'analisi dettagliata della zona interessata dalla frana ha rivelato un’alta vulnerabilità dell’area, che, anche in assenza di eventi metereologici eccezionali, mostra segni di erosione e degrado. La frana ha portato con sé diversi detriti, colpendo le abitazioni e le strade circostanti, ora irriconoscibili per lo strato di fango accumulato.
Le vittime: Agnese Milanese e Giuseppe Guadagnino
Le vittime identificate sono Agnese Milanese, settantaquattrenne di San Felice a Cancello, e suo figlio Giuseppe Guadagnino, quarantaduenne. La loro scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità e ha sollevato interrogativi sulle misure di prevenzione e sicurezza vigenti nella zona. I familiari e gli amici degli scomparsi sono in attesa di notizie, mentre le autorità locali si sono mobilitate per fornire supporto e aiuto.
Le indagini: la Procura e i consulenti tecnici
Apertura del fascicolo da parte della Procura
A fronte dell'evento catastrofico, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un'inchiesta per accertare le responsabilità legali e le eventuali negligenze che possano aver portato alla frana. Il fascicolo viene gestito in modo rigoroso, con l'obiettivo di valutare le condizioni geologiche e le misure di sicurezza presenti nel territorio.
Ruolo dei consulenti tecnici
Per garantire un'indagine accurata, l'ufficio inquirente ha nominato consulenti tecnici esperti nel settore geologico e ambientale. Questi professionisti avranno il compito di svolgere indagini sul campo e analizzare i dati storici e meteorologici, allo scopo di comprendere le cause alla base della frana. Le loro conclusioni saranno decisive per eventuali sviluppi legali e per la predisposizione di misure preventive future.
Le ricerche: impegno dei soccorritori e dell'unità cinofila
Proseguimento delle ricerche dei dispersi
Le operazioni di ricerca dei dispersi proseguono senza sosta, coinvolgendo squadre di soccorritori, vigili del fuoco e volontari. La zona colpita è stata isolata per garantire la sicurezza delle operazioni e per prevenire ulteriori incidenti. La speranza di trovare Giuseppe e Agnese ancora in vita si affianca alla triste realtà dei rischi associati a frane e smottamenti.
Il cane Baila e il suo infortunio
Un elemento significativo dell'operazione di ricerca era rappresentato dal cane Baila, un pastore tedesco dell’unità cinofila dei Carabinieri di Bologna, specializzato nel fiutare tracce di sangue. Tuttavia, durante le ricerche, Baila ha subito un infortunio e non potrà più partecipare alle operazioni. Il cane è stato portato da un veterinario specializzato per ricevere le cure necessarie. La sua sostituzione richiederà ulteriore tempo e risorse, portando a un rallentamento delle operazioni.
L'intera comunità è in attesa di sviluppi, con un'attenzione particolare rivolta agli eventi e alle indagini in corso. La frana di San Felice a Cancello rimane un tema di grande rilevanza, non solo per la sua drammaticità, ma anche per le implicazioni che potrà avere sulla sicurezza degli abitanti e sulla gestione del territorio.