Oggi viene pubblicato “Figli venuti dal mare”, un libro che porta alla luce le storie di dolore e di resilienza di molti minori stranieri arrivati soli sulle coste italiane. Questi ragazzi, accolti presso la Casa dell’Annunziata a Reggio Calabria, confrontano le loro esperienze con le sfide del viaggio e le speranze di un futuro migliore. La struttura, gestita dalla Comunità di don Benzi, offre assistenza a minori stranieri non accompagnati, interviene in contesti difficili e rappresenta un punto di riferimento vitale.
Storie di vita dai margini
Giovanni Fortugno, responsabile della Casa dell’Annunziata e coautore del libro insieme al giornalista Luca Luccitelli, narra storie di ragazze e ragazzi che vivono situazioni al limite. Tra queste, si trova quella di una ragazzina di 11 anni, l’unica sopravvissuta a un naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia. Questa vicenda rappresenta una delle tante quando si parla di minori in difficoltà che condividono esperienze terribili, ma anche di speranza.
Nel 2023 sono stati 23mila i minori non accompagnati sbarcati in Italia, e la loro composizione sta cambiando. Se inizialmente il fenomeno riguardava prevalentemente ragazzi maschi vicino alla maggiore età , ora si registra una crescente presenza di minori molto giovani. Solo nel 2023, 3.600 bambini sotto i 14 anni sono giunti in Italia da soli, segno di una realtà allarmante.
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“Figli venuti dal mare” non celebra solo le sofferenze, ma pone l’accento sull’accoglienza e sulla protezione offerte dalla Casa dell’Annunziata. In un contesto dove le risorse sono limitate, il libro evidenzia l’importanza del supporto che entra in gioco nella vita di questi minori, che vengono accolti come parte di una famiglia e non come semplici ospiti di una struttura.
Il viaggio: dall’Africa all’Europa
Le pagine del libro raccontano le esperienze di diversi ragazzi, tra cui Joy, Fatou, Abel, Yonas, Mir, Fatima e Mamadou. Questi minori hanno origini che spaziano dalla Somalia all’Eritrea, dall’Afghanistan e da altri paesi segnati da conflitti e difficoltà economiche. I loro viaggi sono stati caratterizzati da rischi enormi, includendo traversate nel deserto e tentativi di attraversare il mare in condizioni disperate. Alcuni di loro, purtroppo, hanno conosciuto la prigionia e la tortura lungo il tragitto, portando con sé un bagaglio pesante che non può essere dimenticato facilmente.
Il testo non si limita a raccontare le storie personali, ma intreccia le esperienze dei minori con un’analisi della situazione geopolitica dei loro paesi di origine. Questa visione amplia il contesto di ogni vicenda, mostrando che le loro storie sono parte di un dramma più ampio che coinvolge migliaia di giovani in cerca di protezione e sicurezza.
La Casa dell’Annunziata: un rifugio sicuro
L’unicità della Casa dell’Annunziata emerge chiaramente attraverso il libro. La struttura non è solo un luogo di accoglienza, ma riesce a creare un clima familiare dove i minori trovano sostegno e comprensione. Professionisti come mediatori culturali, psicologi e assistenti sociali lavorano insieme per offrire un punto di riferimento solido e umano, unendo competenze partendo da una base di rispetto e dignità .
In questi anni di attività , la Casa ha celebrato il proprio decennale. Questo traguardo non rappresenta solo un record di tempo, ma una testimonianza del lavoro svolto per tutelare i diritti e il benessere dei minori accuditi. Le storie narrate nel libro non sono solo esperienze individuali, ma simbolo di una battaglia collettiva per la dignità umana, e compongono un mosaico di vita che merita attenzione e rispetto.
Il libro sarà presentato a Reggio Calabria il prossimo 13 dicembre, occasione importante per sensibilizzare il pubblico su un tema di rilevanza sociale che ha bisogno di essere sviscerato e compreso a fondo. La narrazione di storie come quelle dei “figli venuti dal mare” rappresenta un passo fondamentale verso un futuro in cui ogni minore possa sentirsi accolto e protetto.