Famiglia marsicana bloccata a Valencia, la drammatica esperienza durante l'alluvione

Famiglia marsicana bloccata a Valencia, la drammatica esperienza durante l’alluvione

Una famiglia di Capistrello vive un incubo durante una vacanza a Valencia, bloccata in aeroporto per due giorni a causa del maltempo e costretta a raggiungere Barcellona per tornare a casa.
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Famiglia marsicana bloccata a Valencia, la drammatica esperienza durante l'alluvione - Gaeta.it

Una breve vacanza può trasformarsi in un incubo, e per una famiglia di Capistrello, questo è esattamente ciò che è accaduto durante un viaggio a Valencia. Mentre l’Italia continua a seguire l’evoluzione degli eventi meteorologici, l’esperienza di questa famiglia offre un esempio concreto delle difficoltà affrontate da molti durante l’emergenza maltempo.

L’arrivo a Valencia: un clima inquietante

La famiglia marsicana, composta da un padre, una madre e i loro due figli di 11 e 4 anni, era giunta a Valencia per una vacanza di quattro giorni. “Fin dal mattino del nostro ultimo giorno, il cielo si presentava cupo, un’atmosfera che sembrava preludere a un evento catastrofico”, racconta Giovanna Frabotta, madre dei due bambini. La donna ricorda chiaramente come, nonostante le previsioni del tempo apparentemente innocue, l’arrivo delle prime piogge abbia immediatamente cambiato la situazione.

Con l’intensificarsi del vento e le prime gocce che si trasformano in un vero e proprio diluvio, la famiglia ha deciso di mettersi in viaggio verso l’aeroporto. Ma il percorso è diventato un vero e proprio campo di battaglia, con l’acqua che scendeva copiosa e le strade che rapidamente si trasformavano in torrenti. “L’auto slittava, e in pochi minuti ci siamo trovati in una situazione di pericolo, mentre le strade si allagavano”, ha aggiunto Frabotta.

All’aeroporto: caos e incertezze

Arrivare all’aeroporto è stato solo l’inizio di un’odissea. La situazione si è complicata ulteriormente con la cancellazione di tutti i voli e i disagi generali che hanno colpito i viaggiatori. “C’era una folla impressionante, e nei locali non c’era più acqua a disposizione, oltre a un completo blackout delle comunicazioni”, ha spiegato la madre. La famiglia è rimasta bloccata in aeroporto per due lunghi giorni, cercando di adattarsi a una situazione surreale.

“Siamo stati costretti a dormire per terra, circondati da altri passeggeri anch’essi in difficoltà”, ha proseguito la signora Frabotta. La condizione di tutti i viaggiatori, rendendo l’atmosfera opprimente, ha fatto crescere la preoccupazione per il futuro immediato. La situazione sembrava disperata, e la famiglia temeva di non riuscire a tornare a casa.

La decisione disperata: verso Barcellona

Dopo ore di incertezze, la famiglia ha preso una decisione audace: noleggiare un’auto e tentare di raggiungere Barcellona per prendere un volo di emergenza. “Le strade erano un vero e proprio campo di battaglia, ingombre di fango e automobili capovolte, mentre il maltempo continuava a imperversare”, racconta Giovanna. Con il cuore in gola, hanno guidato attraverso un paesaggio devastato dalla pioggia. Nonostante la paura, la determinazione di tornare a casa ha prevalso.

Arrivati all’aeroporto di Barcellona, la famiglia ha finalmente respirato un sospiro di sollievo. Grazie a una coincidenza fortunata, sono riusciti a prenotare l’ultimo volo prima che anche qui venissero cancellate tutte le partenze per le condizioni meteorologiche avverse. “La sensazione di libertà nel decollare è stata unica, ma il panorama sottostante era catastrofico”, ha ricordato Giovanna, che ha documentato il momento scattando una foto dal finestrino dell’aereo.

La famiglia, tornata finalmente a casa, porta con sé il peso di un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Le difficoltà affrontate li hanno uniti e hanno insegnato loro l’importanza della resilienza in situazioni di emergenza. La tempestività e l’efficacia delle comunicazioni, insieme al supporto ricevuto dal sindaco di Capistrello, Maurizio Murzilli, hanno giocato un ruolo fondamentale nel trasformare un viaggio da sogno in un racconto di sopravvivenza.

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