Emergenza abitativa a Genova: oltre 1600 sfratti e migliaia di senza tetto, la situazione è allarmante

Emergenza abitativa a Genova: oltre 1600 sfratti e migliaia di senza tetto, la situazione è allarmante

La crisi abitativa a Genova si aggrava con oltre 1600 sfratti e 3000 senza tetto, mentre gli affitti crescono e il mercato residenziale è soffocato dagli affitti brevi.
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Emergenza abitativa a Genova: oltre 1600 sfratti e migliaia di senza tetto, la situazione è allarmante - Gaeta.it

La crisi abitativa a Genova continua a crescere, con oltre 1600 sfratti esecutivi in attesa di esecuzione e un numero crescente di cittadini che si trovano senza un tetto. Secondo i dati Istat, circa 3000 persone sono costrette a vivere in strada, mentre gli appartamenti sfitti nel settore privato superano le 20 mila unità. L’aumento degli affitti, amplificato dagli affitti brevi, sta rendendo la situazione insostenibile. Durante il Social Forum dell’abitare, tenutosi ai Giardini Luzzati, il segretario del SUNIA CGIL di Genova, Bruno Manganaro, ha esposto i numeri allarmanti di un’emergenza che colpisce sempre più famiglie.

La difficile situazione abitativa

Il contesto abitativo a Genova ha subito un notevole cambiamento negli ultimi anni. Il segretario del SPI CGIL, Ivano Bosco, evidenzia come la situazione odierna sia significativamente diversa rispetto al passato. L’emergenza casa non è solo una questione locale, ma ha radici in un contesto internazionale che ha visto una crescita dei costi e una scarsità di disponibilità nel mercato degli affitti. Questa crisi non colpisce solo i più vulnerabili, ma anche categorie di lavoratori che, una volta, riuscivano a trovare un affitto accessibile. Con il boom degli affitti brevi, le famiglie e i cittadini sono costretti a fronteggiare un mercato sempre più inflazionato, complicando ulteriormente la ricerca di una casa dignitosa.

Il fenomeno degli affitti brevi è esploso, in particolare nel centro storico di Genova, dove si stima che almeno 11 mila appartamenti siano stati sottratti al mercato residenziale per essere destinati a turisti. Questo ha creato una carenza di spazi disponibili per le famiglie, rendendo più difficile anche l’accesso al mercato dell’affitto per chi ha un reddito fisso.

I nuovi bisogni abitativi

Domenico Chionetti, rappresentante del Social Forum, ha sottolineato un cambiamento fondamentale nel paradigma lavorativo. Tradizionalmente, trovare un impiego era spesso segno che ci si potesse permettere un’abitazione. Questa logica, oggi, non si applica più. Anche con uno stipendio, molte persone non riescono a trovare una casa adatta alle loro esigenze. La crisi abitativa ha quindi creato una frattura nei bisogni sociali, collegando situazioni di disagio tra giovani coppie, anziani, studenti e lavoratori, trasformando il diritto all’abitare in una questione di emergenza.

Chionetti evidenzia questa nuova realtà, dove la mancanza di abitazioni accessibili ha un impatto e un legame diretto con la vita quotidiana delle persone. L’emergenza non è solo una statistica; per migliaia di cittadini è diventata una questione primaria per la sicurezza e il benessere.

Verso nuove politiche abitative

Il Social Forum dell’abitare si propone di portare alla ribalta questo problema, creando un dialogo su come affrontare la crisi attraverso politiche pubbliche più efficaci. Stefano Trovato, rappresentante del coordinamento nazionale del Social Forum, ha ribadito l’importanza di includere il tema dell’abitare nel dibattito politico. Si tratta di un’ingiustizia che deve essere risolta con interventi mirati a riformare il mercato degli affitti e garantire il diritto di ciascun cittadino a una casa.

In questo contesto, il Social Forum non si limita a riconoscere il problema, ma punta a proporre proposte concrete per l’implementazione di politiche abitative sostenibili. L’obiettivo è chiaro: tornare a discutere dell’abitare come un diritto fondamentale, affrontando la questione con un’ottica di solidarietà e inclusione.

La realtà di Genova rappresenta uno spaccato di una crisi più ampia che colpisce molte altre città italiane, richiedendo un intervento immediato e coordinato da parte delle istituzioni per garantire a tutti un’abitazione dignitosa e accessibile.

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