Emendamento su via verde costa dei trabocchi: polemiche sul futuro delle strutture lungo il percorso ciclabile

Emendamento su via verde costa dei trabocchi: polemiche sul futuro delle strutture lungo il percorso ciclabile

L’emendamento proposto dall’onorevole Campitelli autorizza nuove costruzioni commerciali lungo la via verde della costa dei trabocchi in Abruzzo, suscitando critiche di Erika Alessandrini per impatti ambientali e mancanza di consultazioni.
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L'emendamento proposto dall'onorevole Campitelli per costruire nuove strutture lungo la via verde della Costa dei Trabocchi ha suscitato forte opposizione, soprattutto dal M5S, per i rischi ambientali, urbanistici e la mancanza di consultazioni con le comunità locali. - Gaeta.it

L’emendamento presentato in Commissione dall’onorevole Campitelli sull’autorizzazione a costruire nuove strutture lungo la via verde della costa dei trabocchi ha acceso un acceso dibattito in Abruzzo. Il progetto prevede la realizzazione di edifici per attività commerciali e di ristorazione lungo un tratto di costa vincolato, oggi apprezzato per il valore ambientale e paesaggistico. La consigliera regionale del movimento 5 stelle, Erika Alessandrini, ha subito denunciato l’iniziativa, chiedendo il ritiro dell’emendamento, criticando la mancanza di consultazioni con le amministrazioni locali e i soggetti coinvolti.

Caratteristiche dell’emendamento e impatto sulle aree protette

L’emendamento consente la costruzione di manufatti di 70 metri quadrati ciascuno, con un’altezza massima di 3,5 metri, a distanza di 400 metri l’uno dall’altro, lungo l’ex tracciato ferroviario trasformato in una pista ciclabile. Questo itinerario fa parte dei percorsi più rilevanti in Europa per il paesaggio e per il turismo sostenibile. La proposta non prevede una valutazione ambientale strategica , né coinvolge preventivamente i comuni interessati, la soprintendenza o altri enti competenti.

Le nuove costruzioni riguarderebbero attività di somministrazione, ristorazione e vendita. Secondo la consigliera Alessandrini, questo rappresenta una violazione delle norme urbanistiche vigenti, in particolare dei Piani Regolatori e del Piano di Assetto Naturalistico, che impediscono qualsiasi edificazione in quella zona. L’emendamento introduce volumetrie che superano gli standard tradizionali, senza considerare gli aspetti fondamentali legati allo scarico dei reflui, parcheggi, viabilità ciclopedonale, sicurezza e accessibilità. Di fatto, la norma si presenta come una concessione unilaterale, senza una visione d’insieme, che può alterare in modo significativo l’equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo economico locale.

Conseguenze ambientali e urbanistiche per la costa dei trabocchi

La costa dei trabocchi si estende per circa 42 chilometri lungo il litorale abruzzese e rappresenta un ecosistema e un paesaggio riconosciuti per il loro pregio ambientale. Con l’approvazione dell’emendamento, si potrebbe assistere alla nascita di più di cento nuove strutture commerciali e di ristoro, equivalenti a circa 6000 metri quadrati di superfici coperte, distribuite regolarmente lungo tutto il percorso della via verde.

Questa espansione edilizia rischierebbe di trasformare un’area protetta in una zona fortemente urbanizzata, compromettendo la qualità del paesaggio e aumentando la pressione sulle risorse naturali. La possibile presenza di una “barriera” continua di attività commerciali in una fascia di territorio che oggi si mantiene libera e vincolata, rappresenta per molti un segno evidente di speculazione edilizia mascherata da iniziativa di valorizzazione turistica.

La consigliera del movimento 5 stelle parla di un “massiccio attacco alla bellezza”, sottolineando come questa trasformazione favorirebbe pochissimi soggetti a discapito dell’intera comunità locale e dei valori ambientali. Questi nuovi insediamenti rischiano inoltre di incidere negativamente sulla viabilità, sulla gestione dei rifiuti e sull’equilibrio tra turismo e conservazione.

Il dibattito politico e le richieste di trasparenza e partecipazione

Erika Alessandrini ha lanciato un appello per il ritiro dell’emendamento, proponendo invece un percorso che preveda un confronto aperto e partecipato. Tra gli attori da coinvolgere ci sono i comuni che affacciano sulla costa, la soprintendenza ai beni ambientali e culturali, le associazioni di tutela, e tutti i portatori d’interesse locali.

La critica principale riguarda il modo autoritario con cui sarebbe stata introdotta questa modifica normativa, senza consultazioni preliminari né la possibilità di modifiche condivise. Il movimento 5 stelle invita a riflettere su una gestione diversa del territorio, che tenga conto delle esigenze reali di tutela e sviluppo, attraverso una pianificazione organica e rispettosa delle normative.

Nel dibattito pubblico, l’onorevole Campitelli è accusato di proporre una norma che si presenta più come un favore a interessi privati che come un reale sostegno al turismo. L’atteggiamento definito “monarchico” vuole imporre scelte senza ascolto, puntando solo all’edificazione lungo un’area che dovrebbe mantenere il suo carattere naturale e attrattivo senza cesure artificiali causate da nuove costruzioni.

Il confronto in aula si preannuncia acceso, con il movimento 5 stelle pronto a dare battaglia per fermare un intervento che ritiene lesivo della costa dei trabocchi e della volontà dei territori.

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