La vicenda dell’omicidio a Viterbo coinvolge dumitriel daniel ene, 30enne di origine romena, accusato di aver ucciso il cognato valentin ionut crisan. In carcere dal momento dell’arresto, ene è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari. Sul caso sono in corso accertamenti medico-legali per stabilire le cause precise della morte. La famiglia della vittima partecipa attivamente al procedimento con l’assistenza di un legale.
Il confronto in procura tra dumitriel daniel ene e il gip fiorella scarpati
Questa mattina dumitriel daniel ene è stato ascoltato dal gip fiorella scarpati presso la procura di viterbo. Ene si trova in carcere, dove è trattenuto in attesa di sviluppi sulle indagini. Durante l’interrogatorio, ha ribadito la versione già fornita alla pm paola conti la sera del suo arresto.
La dichiarazione di dumitriel daniel ene
Ha raccontato che la lite con valentin ionut crisan ha portato a uno scontro fisico “ci siamo presi a pugni”, ha detto. La scena della colluttazione sarebbe avvenuta nelle vicinanze della loro abitazione. Il gip ha deciso di riservarsi sulla richiesta del legale di ene, marco borrani, che ha chiesto il trasferimento dalla detenzione in carcere agli arresti domiciliari, sottolineando lo stato di shock dell’imputato.
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Le circostanze del decesso di valentin ionut crisan
Valentin ionut crisan si è sentito male durante un tentativo di recarsi all’ospedale, accompagnato dalla madre e dalla sorella. La famiglia era insieme in macchina a circa un chilometro dalla loro casa quando crisan ha improvvisamente perso conoscenza. Ha chiesto di fermarsi, è sceso dal veicolo e si è accasciato sull’asfalto, morendo in pochi istanti.
Accertamenti medico-legali in corso
Al momento, non è chiaro se la morte sia legata direttamente all’alterco con dumitriel daniel ene. Per questo è stato disposto l’esame autoptico, eseguito alle 12.30 dalla dottoressa benedetta baldari. L’obiettivo principale è capire se le lesioni ricevute nella colluttazione abbiano influito sul decesso. La stessa consulente ha dovuto esaminare anche le ferite riportate dal presunto aggressore.
Le indagini e il coinvolgimento della famiglia della vittima
Per chiarire la dinamica dei fatti la procura ha convocato in mattinata la madre e la sorella di valentin ionut crisan, anch’esse considerate parti offese nel procedimento. La sorella di crisan è anche la compagna di dumitriel daniel ene, creando ulteriori complessità nel quadro famigliare. Entrambe le donne sono state assistite dall’avvocato walter pella durante l’audizione. Gli inquirenti vogliono raccogliere testimonianze precise e valutare i dettagli sui rapporti tra le persone coinvolte.
Prove mediche e testimonianze
L’esame autoptico fornirà un elemento cruciale per stabilire eventuali responsabilità aggiuntive e la natura delle lesioni.
Le prossime ore saranno decisive per la definizione dei provvedimenti giuridici sul caso. La procura di viterbo continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione, in attesa dei risultati delle analisi medico-legali e delle dichiarazioni dei testimoni.