Due pazienti ancora gravi nel reparto grandi ustionati di Roma dopo l’esplosione, terzo paziente in condizioni migliori

Due pazienti ancora gravi nel reparto grandi ustionati di Roma dopo l’esplosione, terzo paziente in condizioni migliori

Due pazienti con ustioni gravi sono ricoverati nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio a Roma, mentre un terzo paziente con condizioni più stabili è stato trasferito dall’ospedale San Giovanni.
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Dopo l’esplosione a Roma, due pazienti con ustioni gravi sono ricoverati in condizioni critiche nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio, mentre un terzo paziente si trova in condizioni più stabili. - Gaeta.it

Dopo l’esplosione che ha colpito Roma, due pazienti restano ricoverati in condizioni gravi nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio. Un terzo paziente, anch’esso trasferito nella stessa struttura, si trova in una situazione clinica più stabile. La Asl Roma 2 ha fornito l’ultimo aggiornamento sui feriti, confermando la permanenza sotto stretto controllo medico per i casi più critici.

Condizioni cliniche dei pazienti più gravi nel reparto grandi ustionati

Al momento, nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio sono ricoverati due pazienti sedati, collegati a ventilatori meccanici. Entrambi presentano un quadro clinico molto delicato, che è rimasto stabile senza miglioramenti. L’equipe medica multidisciplinare continua il monitoraggio senza interruzioni, intervenendo secondo protocolli specifici per le ustioni di grande estensione.

Dettagli sulle ustioni e trattamenti eseguiti

Uno dei due pazienti ha ustioni di terzo grado che coprono il 55% della superficie corporea. Per questo caso, è stata eseguita una prima escarolisi enzimatica, un procedimento che rimuove il tessuto necrotico usando enzimi selettivi. Questa operazione è il primo passo di un trattamento lungo e complesso indicato per i grandi ustionati, mirato a preparare la pelle per le successive fasi di cura e per prevenire infezioni gravi.

La prognosi dei due pazienti gravi resta riservata, senza previsioni precise sulle loro condizioni future. La gestione di ustioni così estese richiede tempi lunghi e continui interventi specialistici, tra cui la fisioterapia e il supporto nutrizionale, per aiutare a stabilizzare e migliorare lo stato di salute.

Situazione del terzo paziente trasferito dall’ospedale san giovanni

Nelle ultime ore è arrivato un terzo paziente nel reparto grandi ustionati del Sant’Eugenio, proveniente dall’ospedale San Giovanni. Si tratta di un uomo con ustioni di terzo grado localizzate a un arto superiore, interessando circa il 10% della superficie corporea. A differenza degli altri due, questo paziente è cosciente, vigile e non necessita di assistenza respiratoria.

Il suo quadro clinico complessivo è considerato buono rispetto agli altri casi, ma richiede comunque un’attenta valutazione specialistica per individuare il trattamento più adatto. Questo può includere medicazioni specifiche, interventi di chirurgia plastica o escarolisi, oltre a terapie mirate per favorire la guarigione della pelle danneggiata.

L’obiettivo medico è assicurare il miglior decorso possibile per il paziente, monitorando ogni fase del recupero e prevenendo complicazioni. Nel caso di ustioni circoscritte come queste, la prognosi tende a essere migliore, ma resta comunque necessaria una gestione accurata per evitare infezioni e altri problemi correlati.

L’organizzazione del reparto grandi ustionati e il percorso terapeutico

Il reparto grandi ustionati di Sant’Eugenio rappresenta una struttura specializzata per la cura di pazienti con danni estesi alla pelle e ai tessuti sottostanti. Qui lavorano medici, infermieri e specialisti riuniti in equipe multidisciplinari per affrontare ogni caso con tecniche chirurgiche, terapie farmacologiche e supporto costante.

Trattamenti e gestione delle complicazioni

Per pazienti con ustioni profonde, il percorso terapeutico inizia spesso con la rimozione del tessuto necrotico tramite l’escarolisi enzimatica o chirurgica. Successivamente si pianificano interventi ricostruttivi e di stabilizzazione, che possono durare settimane o mesi a seconda della gravità e della risposta ai trattamenti.

Le complicazioni più frequenti in questi casi coinvolgono infezioni, compromissione degli organi interni e perdita di liquidi. Il reparto dispone di tecnologie per la ventilazione assistita e monitoraggi intensivi, indispensabili per seguire l’evoluzione del quadro clinico.

Nel caso dei grandi ustionati la prognosi dipende da molti fattori: estensione delle ustioni, profondità, età del paziente e presenza di altre condizioni mediche. L’obiettivo è rallentare il peggioramento, stimolare la cicatrizzazione e contenere ogni possibile complicazione.

Le cure nel reparto di Sant’Eugenio sono dunque articolate, con procedure che accompagnano il paziente dal momento dell’arrivo in ospedale fino alla fase di riabilitazione completa.

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