Divieto temporaneo di balneazione a pescara per lo sversamento di acque reflue dopo le piogge intense

Divieto temporaneo di balneazione a pescara per lo sversamento di acque reflue dopo le piogge intense

A pescara divieto temporaneo di balneazione tra la capponcina e la vongola per sversamenti di acque reflue nel fiume pescara, con controlli di arpa e intervento dell’aca per garantire la sicurezza.
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A Pescara è stato imposto un divieto temporaneo di balneazione tra gli stabilimenti La Capponcina e La Vongola a causa di sversamenti di acque reflue nel fiume, provocati dalle recenti piogge intense. Le autorità attendono i controlli ambientali per revocare il divieto e garantire la sicurezza dei bagnanti. - Gaeta.it

Le intense piogge che hanno interessato la città di pescara negli ultimi giorni hanno portato all’attivazione di un divieto temporaneo di balneazione in una porzione significativa della costa cittadina. Il provvedimento coinvolge la zona tra gli stabilimenti la capponcina e la vongola, in prossimità della foce del fiume pescara. Le autorità locali hanno scelto di intervenire per tutelare la salute pubblica, dopo il rilevamento di sversamenti di acque reflue nel fiume e successivo scarico nel mare.

Divieto di balneazione nel tratto interessato e motivazioni ufficiali

Il comune di pescara ha disposto il divieto a seguito della comunicazione ricevuta dall’aca, la società idrica locale incaricata della gestione delle reti fognarie. Le precipitazioni abbondanti hanno superato la capacità della rete, costringendo l’aca a sversare le acque piovane e fognarie direttamente nel fiume pescara per evitare danni più gravi alle infrastrutture. Questo processo, seppur autorizzato in casi di emergenza, causa un temporaneo inquinamento della zona costiera più vicina alla foce. L’ordinanza firmata dal sindaco sottolinea la necessità di intervenire subito, vista la presenza di numerosi turisti attratti dalle spiagge del litorale.

I controlli ambientali per verificare la balneabilità

Il divieto resterà in vigore fino a quando l’agenzia regionale per la protezione ambientale non avrà completato le analisi sulla qualità delle acque. Prima di avviare i prelievi, arpa attende la cessazione degli sversamenti da parte dell’aca. Solo al termine di questa fase sarà possibile verificare la presenza di agenti inquinanti e stabilire se le condizioni del mare tornano conformi alle norme sulla balneabilità. Questo passaggio è fondamentale per garantire la sicurezza di bagnanti e residenti.

Il ruolo degli stabilimenti balneari e la comunicazione ai cittadini

I gestori degli stabilimenti balneari coinvolti, compresi quelli delle spiagge libere, sono tenuti a esporre cartelli chiari e visibili che segnalino il divieto temporaneo di balneazione. Questa misura obbligatoria ha lo scopo di informare direttamente il pubblico e ridurre i rischi di esposizione ad acque inquinate. Nel frattempo, l’aca deve notificare ufficialmente al comune quando lo sversamento delle acque reflue terminerà, consentendo così di far partire i controlli di arpa. Il coordinamento tra enti locali e agenzie speciali risulta essenziale per gestire in modo efficace questa emergenza temporanea sulla costa di pescara.

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