Disinnesco di una bomba d'aereo del '43: operazioni di sicurezza a Aquino

Disinnesco di una bomba d’aereo del ’43: operazioni di sicurezza a Aquino

Un contadino scopre una bomba d’aereo del 1943 ad Aquino, attivando un’operazione di disinnesco che coinvolge 400 evacuati e diverse forze di sicurezza per garantire la sicurezza della popolazione.
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Disinnesco di una bomba d'aereo del '43: operazioni di sicurezza a Aquino - Gaeta.it

Nella mattina del 9 settembre, un contadino ha rinvenuto una bomba d’aereo di fabbricazione inglese nei campi di Aquino, scatenando un’importante operazione di disinnesco da parte degli artificieri del sesto Reggimento Genio Pionieri di Roma. Questo ordigno, di tipo Mk1, pesava 250 libbre ed era un residuo di un bombardamento avvenuto nel 1943. La zona dell’intervento si trova presso il Campo di Volo utilizzato dalla Regia Aeronautica, bombardato la notte del 19 luglio dello stesso anno.

L’intervento degli artificieri

Una volta ricevuta la segnalazione, il personale specializzato ha avviato le operazioni per il disinnesco dell’ordigno. Gli artificieri hanno idoneamente despolettato la bomba e hanno proceduto a calarla in una buca profonda otto metri. Questa manovra ha permesso di effettuare il brillamento dell’ordigno in completa sicurezza. Le operazioni richiedevano non solo attenzione e precisione, ma anche la garanzia che non ci fossero rischi per le infrastrutture circostanti. Infatti, prima della detonazione, sono stati monitorati gli impianti idrici, elettrici e del gas per assicurarsi che non ci fossero conseguenze per la popolazione e le strutture.

Evacuazione e operazioni di sicurezza

Durante l’intera fase di disinnesco, è stata avviata una procedura di evacuazione per garantire la sicurezza degli abitanti. Circa 400 persone sono state fatte allontanare da un’area di quasi due chilometri che comprendeva i territori di Aquino, Piedimonte San Germano e Castrocielo. Il disinnesco di un ordigno di tale potenza, con una portata esplosiva di 1.170 metri lineari, richiede un ampio intervento coordinato dalle autorità locali.

In questo contesto, il Palazzo di Governo a Frosinone ha ospitato il Centro Coordinamento Soccorsi, che ha visto la collaborazione di diverse forze: Esercito, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Stradale e Ferroviaria, insieme ad enti come ASL, Anas, Croce Rossa e Rete Ferroviaria Italiana.

Ripristino della normalità

Dopo il brillamento dell’ordigno e la sistemazione della situazione, è stata autorizzata la ripresa delle attività normali nella regione. Il cessato allarme ha segnato un ritorno alla quotidianità per le persone evacuate e per i pendolari che utilizzano la ferrovia Roma-Napoli via Cassino e la vicina via Casilina. Concludere un’operazione di questo tipo è cruciale non solo per la sicurezza immediata, ma anche per il ripristino della fiducia nelle infrastrutture e nella protezione civile.

L’evento rappresenta un’importante pagina della storia locale, evidenziando come i residui di eventi bellici possano ancora oggi influenzare la vita delle persone. Nel contesto attuale, l’attenzione per la sicurezza e le procedure di emergenza rimangono un aspetto prioritario per le autorità, a garanzia della serenità dei cittadini.

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