Crisi occupazionale dell'indotto Stellantis di Melfi: ammortizzatori sociali sempre più urgenti

Crisi occupazionale dell’indotto Stellantis di Melfi: ammortizzatori sociali sempre più urgenti

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Crisi occupazionale dell'indotto Stellantis di Melfi: ammortizzatori sociali sempre più urgenti - Gaeta.it

Le aziende che operano nell’indotto della Stellantis a Melfi, in provincia di Potenza, affrontano una situazione critica. Con il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga sempre più attivo, le prospettive di un significativo taglio all’occupazione si fanno sempre più tangibili. Queste problematiche sono emerse nelle recenti dichiarazioni di Francesco Somma, presidente di Confindustria Basilicata, rilasciate a ‘Il Sole 24 ore’.

Crisi del settore automobilistico

Le difficoltà delle aziende dell’indotto

L’indotto di Melfi, che storicamente ha sostenuto la produzione di automobili e componenti per Stellantis, si trova ora a dover fronteggiare un’eccedenza di personale stimata tra il 40 e il 50%. Questa cifra è stata calcolata basandosi sui volumi previsti per i nuovi modelli in uscita, che non riescono a soddisfare le aspettative di occupazione. Le aziende hanno iniziato a utilizzare gli ammortizzatori sociali in deroga, ma la situazione complessiva resta preoccupante.

Dopo anni di crescita, l’industria automobilistica italiana e, in particolare, quella lucana, sta vivendo un momento di stallo. La quota di mercato dei nuovi modelli, che teoricamente dovrebbe garantire stabilità occupazionale, non appare sufficiente a mantenere il livello occupazionale attuale. Le difficoltà nel settore si amplificano anche per l’incertezza rispetto ai nuovi investimenti e alle strategie future della Stellantis, lasciando molte aziende in una posizione vulnerabile.

Situazione delicata e prospettive incerte

Francesco Somma ha sottolineato che la aspettativa di un quinto modello prodotto a Melfi è attualmente sospesa, contribuendo ad accentuare la crisi occupazionale. Questa incertezza è accompagnata da timori concreti riguardo all’impatto sul tessuto industriale della regione e la necessità di un drenaggio occupazionale. Le conseguenze di questa crisi potrebbero allargarsi a macchia d’olio, minacciando un’ulteriore erosione della base industriale lucana, che fatica già a recuperare gli effetti della pandemia e della crisi energetica.

Richiesta di intervento governativo

Appello alla Regione e al Governo

A fronte di questa situazione, Somma ha messo in evidenza la richiesta avanzata al Governo, insieme alla Regione Basilicata, per l’esonero del contributo addizionale sugli ammortizzatori sociali per le aziende dell’indotto Stellantis. Questo provvedimento, se accolto, potrebbe generare un risparmio di circa 4,8 milioni di euro al mese, impattando su una platea di tremila lavoratori.

Tale misura rappresenterebbe un’importante boccata d’ossigeno per le aziende in difficoltà, permettendo loro di affrontare la crisi in modo più sostenibile. Tuttavia, fino a ora non ci sono state risposte concrete da parte delle istituzioni, alimentando ulteriormente le preoccupazioni di un possibile abbassamento delle capacità produttive e, di conseguenza, dell’occupazione.

Valorizzare lo sviluppo locale

Somma ha concluso che la soluzione per uscire dall’area di crisi risiede nella capacità di mettere in campo volumi e modelli innovativi, necessitando di un’idea chiara di sviluppo industriale per la Basilicata. Questi elementi fondamentali sono essenziali per riattivare l’occupazione e dare nuovo slancio all’economia locale, ormai sempre più legata alla capacità di innovazione e produzione della catena di approvvigionamento automobilistico.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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