Crisi della sanità ligure: numeri allarmanti e polemiche politiche infuocate

Crisi della sanità ligure: numeri allarmanti e polemiche politiche infuocate

La sanità in Liguria è in crisi: spese elevate per cure private, liste d’attesa interminabili e promesse non mantenute dalla giunta regionale mettono a rischio il diritto alla salute dei cittadini.
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Crisi della sanità ligure: numeri allarmanti e polemiche politiche infuocate - (Credit: www.ansa.it)

La situazione della sanità in Liguria non rappresenta solo un tema di discussione politica, ma si configura come un’emergenza che coinvolge direttamente i cittadini. Recenti dati ISTAT, insieme alle elaborazioni del Ministero della Salute e dell’Università Bocconi, hanno messo in evidenza un quadro preoccupante: una spesa media di 900 euro annui per prestazioni sanitarie private da parte di ogni ligure, il dato più elevato in Italia. La crescente insoddisfazione per il sistema sanitario pubblico ha portato a un numero significativo di cittadini, 150.000 secondo le stime, a rinunciare a tali cure. Un’informazione che solleva interrogativi profondi sulle politiche sanitarie attuate dalla giunta regionale negli ultimi nove anni.

L’eredità della giunta Toti e le promesse non mantenute

L’attuale amministrazione di Marco Bucci si trova a gestire un’eredità pesante, quella della giunta Toti, da cui sembra prendere le distanze solo a parole. Tra le promesse fatte nel passato, vi è la risoluzione delle liste d’attesa, obiettivo che si è dimostrato irrealizzabile. Infatti, le dichiarazioni di intenti non si sono tradotte in azioni concrete, lasciando gli utenti del servizio sanitario a fare i conti con tempi d’attesa sempre più lunghi per le prestazioni.

In aggiunta, le promesse riguardanti l’apertura di ambulatori sul territorio sono rimaste lettera morta. Bucci, che si è dichiarato in continuità con le politiche di Toti, ha anche presentato la candidatura dell’assessore uscente Gratarola, figura centrale nella precedente giunta, la cui gestione non ha portato ai risultati sperati. Gratarola, insieme a Toti, aveva anche annunciato la costruzione di nove nuovi ospedali, un progetto che ad oggi non ha visto alcuna realizzazione. L’emergenza sanitaria legata alla mancanza di strutture adeguate si avverte ogni giorno nel quotidiano dei liguri, rendendo urgente un cambio di rotta che sembra tuttavia lontano.

Critiche alle dichiarazioni di Bucci e il ruolo di Orlando

Nel contesto delle recenti dichiarazioni di Bucci, che ha parlato di fondi INAIL disponibili per la sanità ligure, Davide Natale, segretario del Partito Democratico della Liguria, ha replicato sottolineando che tali risorse sono frutto di un lavoro svolto dal precedente Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Secondo Natale, Orlando ha programmaticamente attivato risorse per gli ospedali liguri, creando quindi una rete di supporto che ora il candidato di centrodestra sembra voler rivendicare senza il dovuto riconoscimento.

Il segretario del PD ha espresso preoccupazione per la chiusura degli occhi di Bucci e della giunta sui problemi reali che attanagliano il sistema sanitario. Ogni rinuncia e ogni difficoltà nel recepire i fondi disponibili rappresentano una mancanza di assunzione di responsabilità rispetto alle esigenze dei liguri. Nonostante Bucci si sforzi di presentare a favore le politiche sanitarie in atto, Natale mette in evidenza il gap sempre più ampio tra le aspettative dei cittadini e la realtà dei fatti. Questo ritardo accumulato, visibile nei progetti come quello della diga di Genova o nei numerosi ricorsi legali che frenano i lavori, deve mettere in allerta sulla capacità effettiva dell’amministrazione di affrontare le sfide messe in campo dal sistema sanitario.

Le conseguenze per i cittadini liguri e il futuro della sanità

Le conseguenze di queste politiche sanitarie inadeguate si riflettono sugli utenti, in particolare i più vulnerabili, che si trovano a dover affrontare un sistema sanitario sempre più privatizzato. La segnalazione di 150.000 liguri disposti a rinunciare alle cure è un indicatore chiaro di un malessere che non può essere ignorato. Le persone si trovano costrette a ricorrere a soluzioni onerose per ottenere assistenza, un dato che sfida la giustizia sociale e il diritto alla salute, prestando il fianco a critiche nei confronti di una gestione politica, definita da alcuni come inefficace.

Il panorama futuro non appare roseo. Senza una revisione delle politiche sanitarie e un deciso ripensamento dei progetti previsti, i cittadini liguri potrebbero dover affrontare un’ulteriore erosione della qualità dei servizi. Rimanere in un limbo senza strategia chiara continuerà a generare sfiducia nei confronti delle istituzioni e della politica stessa. Gli occhi di tutti sono puntati sul governo regionale e sulla sua capacità di dare risposte ai legittimi bisogni della popolazione.

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