Nel carcere di Potenza la situazione del personale penitenziario continua a destare forti preoccupazioni. I sindacati segnalano un deficit costante di agenti che si aggrava con l’apertura di un nuovo padiglione, accendendo tensioni interne. Le organizzazioni rappresentative contestano anche la mancanza di consultazioni preliminari e chiedono un intervento urgente delle autorità regionali.
Carenza di personale nella polizia penitenziaria di potenza peggiora il clima interno
Il problema principale riguarda la carenza cronica di agenti nel carcere di Potenza, evidenziata dai sindacati Sinappe, Osapp, Uil Pa, Uspp e Cgil Fp. Questa situazione porta a un sovraccarico di lavoro per chi è in servizio. Secondo le organizzazioni, la quantità di personale disponibile non riesce a garantire adeguate misure di sicurezza e controllo quotidiano, esponendo a rischi sia gli agenti che i detenuti. La scarsità di organico limita anche la possibilità di gestire con efficacia le emergenze o le attività di routine.
Condizioni di lavoro e stress per gli agenti
Questa condizione si è protratta da tempo senza interventi mirati a risolvere il problema. La carenza impedisce inoltre una turnazione equa e provoca stanchezza e stress tra gli operatori, con effetti negativi sul clima interno. I sindacati puntano l’attenzione sulla necessità di incrementare gli organici almeno nelle misure minime per evitare situazioni di pericolo e garantire la sicurezza di tutti all’interno del penitenziario.
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L’apertura del nuovo padiglione e i dubbi sui mancati confronti
Recentemente nel carcere è stato inaugurato un nuovo padiglione. Questa novità, a prima vista positiva per aumentare la capacità della struttura, ha però generato allarme tra gli agenti e i loro rappresentanti. L’espansione della struttura è avvenuta senza consultare i sindacati e senza considerare le criticità legate al personale ridotto.
Lavorare in un ambiente con spazi ampliati senza la presenza di un numero adeguato di agenti significa aggravare ulteriormente la gestione quotidiana e le condizioni di sicurezza. Il nuovo padiglione genera quindi maggiori esigenze operative che al momento risultano insoddisfatte. I sindacati interpretano questa scelta come una decisione presa senza un confronto preliminare, che rischia di compromettere la stabilità gestionale del carcere.
Malcontento per la mancanza di dialogo
La mancanza di dialogo tra amministrazione e rappresentanti del personale alimenta il malcontento e rafforza richieste di maggiore attenzione ai problemi esistenti. Il rischio è che si verifichino situazioni di grave tensione o incidenti.
Richieste di intervento urgente alle autorità regionali e prefettura
Alla luce della situazione, le sigle sindacali hanno chiesto un incontro urgente con i vertici regionali del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e con il prefetto di Potenza. L’obiettivo è discutere le emergenze in modo diretto e individuare soluzioni condivise per riequilibrare l’organico e affrontare le difficoltà legate alla gestione del carcere.
Dialogo costruttivo per sicurezza e benessere
I sindacati puntano a ottenere un dialogo costruttivo che tenga conto non soltanto delle esigenze del personale ma anche della sicurezza e del benessere dei detenuti. Ritengono che le autorità locali debbano essere coinvolte per garantire un intervento tempestivo e mirato, capace di prevenire ulteriori crisi.
La situazione resta delicata e il confronto appare necessario per evitare degenerazioni. L’attenzione sul carcere di Potenza rimane alta da parte dei rappresentanti del personale e delle istituzioni locali.