Rimane fragile il panorama dell’agricoltura italiana che, secondo i dati pubblicati dall’Istat, ha registrato una crescita del valore aggiunto del 2% nel 2024. Questo incremento, però, non è sufficiente ad alleviare le difficoltà affrontate da piccole e medie imprese del settore primario. Le richieste di un intervento concreto da parte del governo si intensificano, mentre le piccole realtà produttive continuano a chiedere misure straordinarie per affrontare una crisi di lungo corso.
L’andamento del PIL e il contributo del settore agricolo
Nel contesto generale dell’economia italiana, il Prodotto Interno Lordo è previsto in crescita dello 0,7% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo dato è stato diffuso dall’Istat il 3 marzo 2024. Le dinamiche di questa crescita sono attribuibili a una domanda interna robusta, che ha mostrato un incremento del 0,5%, e a una domanda estera netta che si attesta a +0,4%. Tuttavia, il settore delle scorte ha registrato un lieve contributo negativo , evidenziando una certa instabilità .
Nel dettaglio, il valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ha raggiunto, secondo le stime iniziali, i 31 miliardi e 841 milioni di euro. Questo rappresenta un incremento rispetto ai 31 miliardi e 230 milioni di euro del 2023. Tuttavia, è fondamentale notare che questi dati si confrontano con un crollo registrato nel 2022, anno in cui il valore aggiunto aveva toccato i 32 miliardi e 963 milioni di euro, segnando una contrazione del 5,3%.
La crescita del settore primario, quindi, appare più un timido segnale di ripresa che una vera e propria stabilizzazione. Il segretario di Altragricoltura, Gianni Fabbris, ha sottolineato come questo sia un passo avanti, ma non sufficiente per portare il settore fuori dalla crisi profonda in cui versa da anni.
Le richieste di aiuto da parte delle imprese agricole
Le piccole e medie imprese agricole stanno vivendo un momento critico. Altragricoltura ha lanciato un appello per la dichiarazione di stato di crisi per il settore, reclamando misure straordinarie per evitare un ulteriore aggravamento della situazione. Le aziende, infatti, si trovano a fronteggiare un baratro di indebitamento che mina la loro sostenibilità economica.
In particolare, è stato evidenziato che gli incrementi del valore aggiunto nel 2024 non sono sufficienti a compensare le perdite accumulate negli anni precedenti. Molte piccole e medie realtà produttive continuano a lottare contro una crisi esacerbata da eventi estremi che hanno colpito il territorio, come alluvioni in Emilia Romagna e siccità in altre regioni, tra cui Sicilia e Puglia.
Fabbris ha messo in evidenza che la situazione resta instabile e difficile, con il dato 2024 che risulta ancora al di sotto rispetto all’anno base di riferimento, il 2020, in cui il valore aggiunto si attesta a 32 miliardi e 198 milioni di euro. Questa lentezza nella ripresa ha sollevato un grido d’allerta da parte degli operatori del settore.
Fragilità del sistema agricolo: un panorama preoccupante
L’analisi della situazione agricola in Italia pone in risalto una struttura produttiva in difficoltà e vulnerabile agli eventi climatici e alle fluttuazioni dei mercati internazionali. Questo scenario si complica ulteriormente a fronte di fattori geopolitici che influenzano le dinamiche dell’agroalimentare.
Le piccole e medie imprese agricole, la pesca e le attività di trasformazione artigianale si trovano in una fase critica. La mancanza di una forte iniziativa politica che promuova il rafforzamento del tessuto produttivo rischia di minare ulteriormente la stabilità economica e sociale di molte aree del Paese, già in sofferenza. È chiaro che per affrontare questa emergenza sia necessario un intervento sinergico tra governo centrale e locale, mirato a valorizzare le risorse agricole e a promuovere un rilancio economico efficace.
In questo contesto, è indispensabile integrare strategie di sviluppo sostenibile che tengano conto non solo delle necessità economiche, ma anche dei potenziali rischi ambientali e delle sfide presentate da un mercato globale in continua evoluzione. Le istituzioni sono chiamate a un ruolo di leadership per tutelare e valorizzare l’agroalimentare italiano, un settore fondamentale per l’economia nazionale.