La situazione di Rita Capriti, 50enne di origine italiana e vicepresidente del partito di opposizione Primero Justicia, sta suscitando un’ampia risonanza e preoccupazione in Italia e in Venezuela. Arrestata in un contesto di proteste contro le elezioni contestate, le sue condizioni di salute destano allerta, poiché la donna è segnalata in difficoltà all’interno di un commissariato da diversi giorni.
L’arresto di Rita Capriti in Venezuela
Rita Capriti è stata arrestata nella notte tra l’1 e il 2 agosto, a seguito delle tensioni esplose in Venezuela in seguito alle elezioni del 28 luglio. Queste elezioni hanno visto la riconferma di NICOLAS MADURO, un esito contestato dall’opposizione e oggetto di numerose manifestazioni pacifiche. La Capriti, a quanto si è appreso, è stata prelevata dalla sua abitazione con l’accusa di “istigazione all’odio”, un reato frequentemente utilizzato per giustificare arresti politici in un contesto di crescente repressione governativa.
Si ipotizza che la denuncia nei suoi confronti possa essere provenuta da un vicino di casa considerato filo-governativo. Questo episodio riflette non solo la precarietà della situazione politica in Venezuela, ma anche i rischi che corrono coloro che si oppongono a Maduro e al suo regime.
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L’arresto di Capriti non è un caso isolato. Il paese sudamericano ha visto negli ultimi mesi un aumento dei provvedimenti restrittivi nei confronti di attivisti e membri di partiti di opposizione. Questo scenario solleva interrogativi non solo sulla stabilità politica del Venezuela, ma anche sulla sicurezza dei diritti umani all’interno del paese.
La nota del partito di opposizione rispetto all’arresto
La notizia dell’arresto di Rita Capriti è stata diffusa dal partito Primero Justicia, di cui la donna è un’illustre figura nello Stato di Aragua. Questo partito ha evidenziato che la sua detenzione è parte di un quadro più ampio di repressione orchestrato dal governo, volto a silenziare le voci critiche e impedire la mobilitazione della popolazione contro il regime attuale.
Il partito ha chiesto il rilascio immediato di Capriti e ha invitato la comunità internazionale a monitorare la situazione politica in Venezuela, esprimendo la necessità di garantire la sicurezza e la salute di tutti i detenuti politici. Tale situazione accende i riflettori sulla questione dei diritti umani nel paese, già ampiamente criticato per le sue pratiche autoritarie.
La preoccupazione della famiglia e dell’opinione pubblica
Le condizioni di salute della Capriti stanno creando una forte preoccupazione tra i suoi familiari e tra coloro che seguono da vicino la vicenda. “Siamo molto preoccupati per la sua salute, ha bisogno di medicine. Da ormai cinque giorni è chiusa in un commissariato e non sappiamo se verrà mandata in carcere o rilasciata”, ha dichiarato Maria Giovanna Sapone, una parente di Rita. Queste parole evidenziano l’incertezza e la angustia che la famiglia sta vivendo in un momento così difficile.
La deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso, ha espresso solidarietà nei confronti della famiglia e ha fornito aggiornamenti sulla situazione al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Grasso ha assicurato alla famiglia che il Governo Italiano sta esaminando tutte le opzioni diplomatiche disponibili per garantire il benessere della Capriti. Questo attentato all’integrità di una cittadina italiana all’estero ha portato l’opinione pubblica a concentrarsi sulla sostanza delle questioni legate alla libertà di espressione e ai diritti umani nella crisi venezuelana.
Rita Capriti rappresenta un simbolo di lotta per la libertà in un contesto complesso, e le sue condizioni di salute sono al centro di un’attenzione crescente, che potrebbe influenzare le dinamiche politiche sia in Venezuela che nella comunità internazionale.