Cresce il controllo delle società immobiliari su AirBnB a Roma: famiglie sempre più in difficoltà

Cresce il controllo delle società immobiliari su AirBnB a Roma: famiglie sempre più in difficoltà

L’affitto breve a Roma, alimentato da piattaforme come AirBnB, sta riducendo drasticamente gli alloggi disponibili per le famiglie, creando una crisi abitativa che richiede interventi urgenti.
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Cresce il controllo delle società immobiliari su AirBnB a Roma: famiglie sempre più in difficoltà - Gaeta.it

Il fenomeno dell’affitto breve, trainato da piattaforme come AirBnB, sta trasformando il mercato immobiliare romano. Le famiglie residenti, in particolare quelle appartenenti alla classe media, si trovano in una situazione sempre più difficile a causa della crescente diffusione di alloggi gestiti da multiproprietari. L’Agenzia DirittiNuova Cittadinanza” ha lanciato un allerta riguardo alla situazione critica per gli affitti a lungo termine, mettendo in luce dati allarmanti sull’impatto delle locazioni a breve termine.

La diffusione dei multiproprietari a Roma

Una delle problematiche più gravi del mercato degli affitti romani è rappresentata dalla presenza di multiproprietari. Circa il 60% delle strutture disponibili su AirBnB sono infatti di proprietà di società immobiliari, che gestiscono un numero elevato di alloggi. Questi attori dominanti nel settore non solo aumentano la disponibilità di alloggi per i turisti, ma riducono drasticamente la quantità di appartamenti disponibili per le famiglie che cercano una casa stabile.

Questa tendenza è in continuo aumento e si riflette in un mercato delle locazioni a lungo termine sempre più stagnante. Le società immobiliari, motivate dalla ricerca del profitto, preferiscono affittare a turisti, poiché gli affitti brevi garantiscono guadagni significativamente più elevati rispetto a quelli tradizionali. Le famiglie, quindi, si trovano in difficoltà nel trovare soluzioni abitative accessibili e adeguate alle loro esigenze.

Un calo preoccupante degli alloggi a lungo termine

Secondo l’Agenzia Diritti “Nuova Cittadinanza”, il numero di alloggi disponibili per la locazione a lungo termine è calato drammaticamente, con una perdita di ben cinquemila unità in un solo anno. Questo flusso di appartamenti verso il mercato degli affitti brevi ha reso quasi impossibile trovare una casa per le famiglie romane, costringendo molte di esse a rinunciare a speranze di stabilità abitativa.

La situazione è diventata ancor più critica per le famiglie di ceto medio, che vedono la loro ricerca di case adeguate vanificata dall’esplosione delle locazioni brevi. Le politiche pubbliche dovrebbero affrontare questa questione in modo urgente, puntando a trovare un equilibrio tra le esigenze degli affittuari abituali e la crescente domanda turistica.

Le conseguenze sociali della crisi abitativa

L’impatto di questa situazione non colpisce solo le singole famiglie, ma si estende all’intera comunità. La crescente carenza di alloggi a lungo termine alimenta l’insicurezza abitativa, spingendo molte famiglie a dover accettare condizioni di vita precarie. Questo fenomeno porta anche a un cambiamento demografico significativo, poiché sempre più persone, in particolare giovani e lavoratori, sono costrette a lasciare la capitale per cercare opportunità altrove.

Le testimonianze di coloro che vivono la quotidianità in questa città riflettono un malessere crescente. Le famiglie non riescono a trovare alloggi stabili, e l’assenza di politiche efficaci per regolare il mercato degli affitti brevi contribuisce a una perdita di coesione sociale. Senza interventi mirati che affrontino la questione dei multiproprietari e delle loro pratiche commerciali, la crisi abitativa a Roma è destinata a aggravarsi ulteriormente.

Il futuro di Roma come città accogliente per famiglie e giovani dipenderà quindi dalla capacità di affrontare le sfide legate al mercato degli affitti e ripristinare un equilibrio tra esigenze turistiche e residenziali.

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