Il mondo del giornalismo italiano piange la perdita di Paolo Griseri, un professionista di grande carisma e competenza, venuto a mancare nella notte di venerdì 25 ottobre 2024 nella sua Torino. Griseri, che avrebbe compiuto a breve 68 anni, è stato una figura di riferimento nel panorama della comunicazione, con una carriera che ha attraversato diverse testate blasonate. Lascia un vuoto incolmabile non solo tra i colleghi, ma anche tra i lettori che hanno avuto modo di seguire le sue inchieste e analisi incisive. È ricordato con affetto dalla moglie Stefania Aloia, sua collega e compagna per la vita, e dal figlio, frutto di un amore che lo ha accompagnato fino alla fine.
La carriera di Paolo Griseri tra le grandi testate italiane
Paolo Griseri ha iniziato il suo percorso giornalistico al “Manifesto”, dove ha affinato il suo stile incisivo e diretto. La sua passione per l’informazione e la curiosità intellettuale lo hanno portato a “La Repubblica”, una delle testate più prestigiose d’Italia, e infine a “La Stampa”, dove si è unito nel 2020 come vicedirettore. Nella sua carriera, Griseri ha seguito con attenzione le trasformazioni del panorama industriale italiano, in particolare il settore automobilistico e i cambiamenti socioeconomici ad esso correlati. La sua voce critica e informata ha dato forma a inchieste approfondite e a commenti che hanno stimolato il dibattito pubblico.
Uno dei suoi più grandi pregi era la capacità di raccontare storie complesse in modo accessibile, un talento che è diventato evidente soprattutto nelle sue analisi sui temi legati ai lavoratori e alle loro lotte. Griseri ha dedicato gran parte della sua vita a seguire i movimenti sindacali e le problematiche del mondo del lavoro, argomenti che spesso accomunano le esperienze di molti italiani.
Un narratore sotto l’ombra dell’emergenza sociale
Negli ultimi anni, Paolo Griseri si è trovato a raccontare storie che parlano di resistenza e tenacia, come nel caso del rider che ha continuato a lavorare durante l’alluvione di Bologna. Questo pezzo, oltre a rappresentare una cronaca, evidenziava l’importanza e la vulnerabilità del lavoro in tempo di crisi, tematica che Griseri ha trattato con particolare attenzione. Inoltre, le sue interviste a esperti come il sociologo Marco Revelli hanno offerto ai lettori una riflessione profonda sulle tragedie che continuano a ripetersi nelle fabbriche italiane.
Il suo approccio umano e informato ha creato un forte legame con il lettore, spingendo spesso il pubblico a interrogarsi sui temi del lavoro, dei diritti e delle condizioni sociali. I suoi articoli non erano solo notizie; erano storie che portavano il lettore dentro le problematiche, fornendo un contesto e una comprensione più ampia delle sfide quotidiane affrontate dai lavoratori.
I funerali e l’ultimo saluto a Torino
La scomparsa di Paolo Griseri ha sconvolto la comunità giornalistica e non solo, ed è previsto un forte afflusso di persone per i suoi funerali, che si terranno lunedì 28 ottobre alle ore 9.30 presso la parrocchia dell’Ascensione del Signore, situata in via Bonfante 3, Torino. Prima delle esequie, il rosario sarà celebrato il giorno successivo, sabato 26 ottobre, alle 18.30, offrendo un momento di riflessione e vicinanza a tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Domenica 27 ottobre sarà allestita la camera ardente in via Lugaro 15 a Torino, con l’apertura prevista dalle 12.30 alle 18.30, dove colleghi, amici e lettori potranno dare un ultimo saluto. Alle 14 è previsto un saluto laico, un momento emozionante per ricordare il professionista e l’uomo che ha dedicato la sua vita a raccontare la realtà e a difendere la dignità del lavoro attraverso le sue parole.