Una serata tranquilla lungo la superstrada SS76, all’altezza di Jesi, si trasforma in un episodio di violenza quando un uomo viene segnalato da diversi automobilisti mentre percorre la carreggiata a piedi. Nonostante gli urgenti interventi della Polizia Stradale, la situazione degenera rapidamente in un confronto diretto tra l’individuo e le forze dell’ordine, mettendo in luce problematiche legate alla sicurezza stradale e alla gestione degli eventi imprevisti.
Una segnalazione di pericolo
Intorno alle ore 21 di ieri sera, i conducenti delle auto in transito lungo la SS76 notano un pedone impegnato a camminare in una corsia di marcia verso il mare. Preoccupati per la pericolosità della situazione, alcuni automobilisti allertano la Polizia Stradale. Il tempestivo intervento da parte degli agenti è immediato; la pattuglia in servizio si dirige rapidamente tra le uscite di Jesi Centro e Jesi Est, con l’intenzione di garantire la sicurezza del pedone e degli utenti della strada.
Arrivati sul posto, gli agenti trovano il 34enne, originario del Mali, che continua a percorrere la superstrada. La sua presenza in un ambiente così rischioso solleva preoccupazioni immediate, in quanto il traffico pesante può trasformare qualsiasi situazione in una tragedia. I poliziotti invitano l’uomo a lasciare la carreggiata per evitare possibili incidenti, ma la reazione di lui sarà del tutto inaspettata.
La reazione dell’uomo e la colluttazione
In un inaspettato sviluppo, l’uomo mostra una resistenza e un’aggressività assolute. All’invito di abbandonare la superstrada, si attacca al guardrail, rendendo ancora più complicata la situazione. Non riuscendo a gestirlo verbalmente, gli agenti tentano di calmarlo, ma il 34enne reagisce iniziando a strattonarli e, in un momento di estrema tensione, aggredisce gli agenti a calci e pugni.
La scena si trasforma rapidamente in una colluttazione. Gli agenti non si lasciano intimidire e, dopo un intenso scontro fisico, riescono a portarlo fuori dalla carreggiata. Per affrontare e controllare la situazione, il rinforzo di ulteriori colleghi sarà fondamentale. Solo con il supporto aggiuntivo gli agenti riescono a riportare l’uomo a una condizione di calma.
Conseguenze legali e lesioni agli agenti
Dopo i momenti di tensione, il 34enne è condotto negli uffici della Polizia di Ancona per l’identificazione. Qui, non riesce a spiegare le ragioni del suo comportamento, rimanendo in uno stato di confusione e difficoltà . Nonostante l’assenza di una giustificazione chiara, l’uomo viene denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, un reato già presente nel suo curriculum, avendo precedenti simili alle spalle.
In seguito all’incidente, due agenti della polizia stradale del distaccamento di Senigallia riportano contusioni. I loro infortuni sono chiari: un ufficiale di polizia giudiziaria di 50 anni e un agente di 40 anni presentano una prognosi di dieci giorni ciascuno. La loro esperienza mette in risalto non solo il rischio che corre ogni giorno chi lavora per la sicurezza pubblica, ma anche l’urgenza di affrontare le problematiche legate alla violenza durante l’esercizio delle loro funzioni.