Confermato stefano cuzzilla presidente di cida con l’elezione dei nuovi vicepresidenti nel 2025

Confermato stefano cuzzilla presidente di cida con l’elezione dei nuovi vicepresidenti nel 2025

Le elezioni di Cida confermano Stefano Cuzzilla presidente e nominano vicepresidenti Guido Quici, Marco Ballaré e Antonello Giannelli, rafforzando il ruolo della confederazione nella rappresentanza dei dirigenti italiani.
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Le elezioni di Cida hanno confermato Stefano Cuzzilla presidente, con tre vicepresidenti nominati; la confederazione rappresenta circa un milione di dirigenti italiani e gioca un ruolo chiave nel dialogo istituzionale e nella tutela del ceto medio. - Gaeta.it

Le elezioni delle cariche direttive di cida, la confederazione italiana dei dirigenti e alte professionalità, si sono svolte questa mattina, con conferma del presidente uscente Stefano Cuzzilla. Alla guida dell’organizzazione che aggrega 10 federazioni, tra cui la Federazione Cimo-Fesmed, sono stati nominati anche i vicepresidenti Guido Quici, Marco Ballaré e Antonello Giannelli. Cida rappresenta circa un milione di dirigenti in settori pubblici e privati, e ha acquisito un ruolo di rilievo nel confronto istituzionale italiano.

Le elezioni di cida e la conferma di stefano cuzzilla alla presidenza

A Roma, questa mattina, si sono tenute le elezioni per la nomina delle cariche direttive di cida, la confederazione italiana che riunisce dirigenti e alte professionalità di vari settori. Stefano Cuzzilla è stato riconfermato presidente per il prossimo mandato, segnando la continuità nella guida dell’organizzazione. Accanto a lui, sono stati eletti come vicepresidenti Guido Quici, attuale presidente della Federazione Cimo-Fesmed, Marco Ballaré, presidente di Manageritalia, e Antonello Giannelli, alla guida di Anp.

La conferma di Cuzzilla sottolinea la scelta del gruppo dirigente di mantenere una linea di lavoro già avviata, che ha portato cida a rafforzare la sua presenza nei confronti delle istituzioni. La nomina di tre vicepresidenti rappresenta il modello di collaborazione tra federazioni diverse, che contribuisce a tenere insieme un’ampia rappresentanza di dirigenti italiani nei diversi ambiti di attività. Le cariche rimarranno in vigore per i prossimi anni, periodo in cui si attendono nuove sfide per la rappresentanza della categoria.

Cida tra politica e rappresentanza: un ruolo chiave nelle sedi istituzionali

Guido Quici, vicepresidente di cida e presidente della Federazione Cimo-Fesmed, ha evidenziato l’importanza acquisita dall’organizzazione sul piano politico. Nel corso del suo intervento ha sottolineato come cida sia ormai presente in tutti i principali tavoli istituzionali, un risultato raggiunto grazie al peso numerico e all’autorevolezza del soggetto. Questo consente di partecipare ai dibattiti sulle politiche che riguardano la dirigenza e i quadri con responsabilità in diversi comparti.

Il peso di cida deriva dalla sua struttura che unifica sotto un unico network dieci federazioni. Attraverso i contratti collettivi nazionali del lavoro sottoscritti, questa confederazione rappresenta nel complesso quasi un milione di dirigenti, pubblici e privati. Ciò le conferisce l’autorità per proporre soluzioni e influire su provvedimenti che riguardano le professioni direttive e il lavoro qualificato in settori fondamentali, dalla sanità all’industria, dall’università alle istituzioni finanziarie.

I settori rappresentati da cida e la presenza trasversale nel mondo del lavoro

Cida raccoglie dirigenti di molti ambiti produttivi e istituzionali. Il suo raggio d’azione si estende al settore industriale, al commercio e al terziario, ma coinvolge anche la dirigenza nelle aziende sanitarie, nella pubblica amministrazione, e tra gli organi di controllo come la Consob. È inoltre presente nel comparto bancario, rappresentando anche ruoli dirigenziali all’interno di Banca d’Italia e nelle compagnie di assicurazione.

Questa ampia rappresentanza fa di cida un interlocutore imprescindibile nelle discussioni sulle condizioni di lavoro e sui contratti di riferimento per le alte professionalità. La confederazione si occupa di sviluppare proposte concrete sulle questioni più urgenti, dalla regolazione delle retribuzioni alla tutela dei diritti e delle responsabilità. La varietà dei settori rende il suo operato complesso, ma anche ricco di spunti per interventi multidisciplinari.

L’impegno di cida per il sostegno al ceto medio e alla classe dirigente nazionale

Nell’intervento di Guido Quici è emersa una forte attenzione al rafforzamento del ceto medio, definito il pilastro che sostiene l’Italia. Quici ha rimarcato come questa fascia sociale e professionale sia stata trascurata nelle politiche degli ultimi anni. Per cida il rilancio del ceto medio coincide con la valorizzazione della classe dirigente: una componente cruciale per mantenere la competitività del Paese in tutti i settori strategici.

Il lavoro di cida punta quindi a tutelare e promuovere i dirigenti, che quotidianamente contribuiscono alla crescita economica, alla gestione efficiente delle imprese pubbliche e private, e alla modernizzazione delle istituzioni. La confederazione si propone come punto di riferimento per soluzioni concrete, capaci di supportare la stabilità professionale e salariale del ceto medio, e di contrastare fenomeni che potrebbero indebolire questa parte fondamentale della società italiana.

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