La proposta della Commissione europea di ridurre di 86 miliardi il budget per i pagamenti diretti agli agricoltori ha acceso preoccupazioni nel settore agricolo della provincia di Latina. Confagricoltura latina denuncia il rischio che le risorse ridotte compromettano la sopravvivenza delle imprese agricole locali e metta in difficoltà un comparto che contribuisce in modo rilevante all’economia del territorio pontino. Il tema si inserisce nel dibattito più ampio sulle scelte finanziarie dell’Unione europea e il loro impatto su agricoltura, commercio internazionale e sostenibilità.
Il ruolo centrale dell’agricoltura nel pontino
La provincia di Latina ospita circa 15mila imprese agricole, di cui oltre 6mila svolgono regolare attività con manodopera, occupando più di 25mila lavoratori. Questa realtà produttiva produce una produzione lorda vendibile prossima a 1 miliardo di euro, segnando una posizione importante in Lazio e a livello nazionale. La concentrazione di imprese agricole rappresenta il 19,9% del totale provinciale, superando nettamente la media italiana ferma al 14,1% e quella del centro Italia al 11,1%.
Specializzazione orticola e prodotti d’eccellenza
Si tratta di un territorio vocato in particolare alla coltivazione orticola, che copre il 58,2% della produzione complessiva, con una presenza significativa di coltivazioni sia in campo aperto che in serra. Le eccellenze locali spaziano dall’ortofrutta, con prodotti come il kiwi, ai lattiero-caseari, come la mozzarella di bufala, fino al florovivaismo e ad alcune produzioni di nicchia. Questi prodotti non solo alimentano il mercato interno ma trovano sbocco anche nei mercati esteri, rafforzando la competitività del settore.
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Preoccupazioni di confagricoltura latina per taglio ai fondi pac
Confagricoltura latina giudica le ipotesi di taglio al plafond finanziario destinato alla politica agricola comune come un attacco diretto al settore agricolo locale. Il presidente Luigi Niccolini ha spiegato che “i pagamenti diretti rappresentano un’ancora di salvezza per molte aziende, perché garantiscono liquidità necessaria a coprire costi di gestione, qualità e investimenti.” La riduzione degli stanziamenti mette a rischio la capacità di affrontare l’aumento delle spese, specie quelle legate all’energia e alle materie prime.
Niccolini richiama anche la presa di posizione del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. L’attuale proposta di riduzione da 386 a 300 miliardi per il periodo 2028-2034 “non sarebbe sufficiente per sostenere le emergenze derivanti da crisi climatiche, inflazione e mutamenti del mercato agricolo europeo.” Il settore primario si troverebbe così a fronteggiare sfide complesse con risorse inferiori ai bisogni reali.
Possibile impatto dei dazi Usa sulle esportazioni pontine
La situazione si complica con l’eventualità di dazi del 30% sui prodotti agricoli europei da parte degli Stati Uniti. Questo scenario preoccupa molto l’agricoltura pontina, considerata la quota rilevante di esportazioni verso il mercato americano. Il kiwi è un esempio chiaro: il suo valore esportato negli USA ha raggiunto cifre rilevanti che potrebbero diminuire drasticamente se i dazi entreranno in vigore.
Un aumento così sostanzioso dei dazi potrebbe far calare notevolmente i volumi di esportazione, obbligando gli agricoltori a cercare nuovi mercati dove però i margini di guadagno risultano più bassi. Conseguenza ulteriore sarebbe un eccesso di offerta sul mercato interno italiano, che determinerebbe una riduzione ulteriore dei prezzi alla produzione e una pressione economica sulle aziende locali già sottoposte a stress finanziari.
Richieste di confagricoltura latina alla commissione europea
Confagricoltura latina, per bocca del presidente Niccolini e del direttore Mauro D’Arcangeli, chiede alla Commissione europea di rivedere la proposta di bilancio per la politica agricola comune, assicurando risorse adeguate e non ridotte. Serve un bilancio capace di garantire il reddito degli agricoltori, sostenere la transizione verso la sostenibilità e valorizzare le filiere di qualità che rappresentano il punto di forza del territorio pontino.
Serve inoltre una strategia dell’UE più attenta a tutelare i prodotti europei sui mercati internazionali. Contrastare misure protezionistiche come i dazi e promuovere accordi commerciali equilibrati è fondamentale per preservare l’export italiano, specie in un contesto globale sempre più complesso. Confagricoltura latina esprime solidarietà alla mobilitazione nazionale prevista per settembre e sollecita un dialogo continuo e concreto tra istituzioni e rappresentanze agricole, per definire decisioni che tengano conto della realtà concreta degli agricoltori.