Nel cuore di roma, tra ponte sisto e campo de’ fiori, si trova clorofilla, un bistrot nato nel 2018 che ha sviluppato una proposta culinaria ricca di contaminazioni internazionali senza perdere di vista la tradizione italiana. Il locale si distingue per un ambiente unico, che richiama un giardino nascosto nel centro storico della città, e per una cucina curata da uno staff giovane e qualificato. La combinazione di sapori, tecniche e atmosfera ha portato clorofilla a diventare un punto di riferimento per chi cerca piatti di qualità in un contesto accogliente e rilassante.
Un giardino nascosto con stile moderno e dettagli naturali
Clorofilla esprime gran parte della sua identità anche grazie all’ambiente particolare che propone. L’edificio mantiene elementi storici, come archi e muri in mattoncini a vista, che si combinano con un arredo industriale moderno. Le pareti sono coperte in parte da piante stabilizzate che creano l’illusione di trovarsi in un giardino interno. Questa scelta rende lo spazio suggestivo e permette agli ospiti di immergersi in un’atmosfera rilassata, soprattutto durante il servizio serale con luci soffuse.
I materiali usati nel design, come il rame, il legno e il ferro, contribuiscono a un setting accogliente e semplice, ma curato. Gli spazi invitano a trattenersi senza formalità e offrono la comodità necessaria per godersi pranzi o cene senza fretta. La combinazione di verde e texture naturalistiche con elementi più moderni caratterizza l’esperienza visiva del locale e riflette l’attenzione rivolta ai dettagli da parte dei fondatori.
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La proposta culinaria: tra contaminazioni globali e radici italiane
La cucina di clorofilla ha sviluppato una proposta originale che unisce tradizione e influenza internazionale. La brigata, guidata dallo chef giorgio tandoia, giovane con esperienze in ristoranti stellati, lavora con passione e creatività per dare vita a piatti che sorprendono pur rimanendo legati a sapori noti. Lo chef ha raggiunto la posizione di head chef dopo due anni di attività nel locale, dimostrando una piena adesione al concept.
I piatti di clorofilla si distinguono per tre elementi principali: l’inserimento di richiami internazionali, un approccio giocoso alla presentazione e una rivisitazione delle forme tradizionali. La cucina colloca la tradizione italiana come punto di partenza, ma non disdegna contaminazioni dall’asia o dal sud america.
Tra i piatti più emblematici troviamo lo spring rolls a roma: un involtino cinese rivisitato con scarola alla brace, uvetta e pinoli, cotto con la tecnica yakiniku. I dumpling riprendono ingredienti tradizionali come abbacchio e patate o pollo alla cacciatora. La fregula alla pescatora propone pesce fresco marinato con yuzu e salicornia. La carbonara diventa bottoni ripieni di pecorino e tartufo nero con spuma di tuorlo e polvere di guanciale. Il branzino 28° parallelo proviene dalle canarie, accompagnato da pak choi alla brace e kefir al coriandolo. Il ramen di calamaro sostituisce la pasta con il calamaro tagliato crudo alla julienne, immerso in un brodo dashi. Il dessert “clorofillamisù” reinterpreta il tiramisù in un vasetto con terra di cacao e germoglio di pisello.
La pasta e il pane, prodotti all’interno, completano la proposta. I clienti possono scegliere sia alla carta sia tra due menu degustazione: “degustazione clorofilla” con sei portate a 70 euro e “degustazione tradizione” a 60 euro, entrambi pensati per offrire un percorso tra sapori distinti e rielaborati.
La nascita di clorofilla e il suo contesto nel centro di roma
Il progetto di clorofilla è iniziato nel 2018, precisamente in vicolo delle grotte, una stradina poco frequentata ma vicina a zone molto visitate dai turisti come ponte sisto e campo de’ fiori. La scelta della location ha permesso di creare un’oasi di tranquillità in un quartiere storico e vibrante. I soci fondatori, giacomo galliera e simone franzon, insieme a francesco costantini melchiorri, hanno costruito lentamente un’identità precisa basata su una cucina raffinata ma accessibile e su un ambiente che mescola elementi storici e moderni.
Il locale si sviluppa in uno spazio di circa 80-85 coperti, dove la convivialità si unisce a un servizio professionale ma informale. L’attenzione è rivolta a fare sentire a proprio agio i clienti in ogni momento. L’evoluzione del progetto ha portato a un bistrot capace di offrire un’esperienza che coniuga il comfort food con ingredienti selezionati e preparazioni curate nel dettaglio. La zona romana dove ha sede clorofilla fornisce una cornice ideale, unendo la vivacità cittadina a momenti di pausa e relax.
Vini e cocktail pensati per accompagnare i piatti
La selezione di bevande di clorofilla è studiata per accompagnare ogni piatto con abbinamenti coerenti. La carta dei vini conta circa 60-65 etichette, comprendendo soprattutto bottiglie convenzionali e una parte ridotta di naturali. Il personale valuta i gusti dei clienti prima di proporre le etichette, garantendo un’esperienza personalizzata. Non manca un’attenzione particolare ai vini laziali, selezionati per arricchire la proposta locale.
Uno spazio di rilievo è riservato ai cocktail, affidati a nicholas caglia, bartender trentenne incaricato di creare drink in linea con la cucina e le richieste del pubblico. La filosofia alla base è l’uso di ingredienti stagionali e il recupero di scarti, per realizzare cocktail che equilibrano i sapori forti e speziati della cucina. Per esempio, il peperone viene utilizzato in cucina e la sua pelle diventa un ingrediente per un cocktail, mentre altri “avanzi” si trasformano in sciroppi.
La scelta include inoltre amari, digestivi e distillati italiani, soprattutto provenienti da piccoli produttori locali, per offrire un’ultima nota di territorio anche nel mondo delle bevande. L’abbinamento tra cucina e drink rappresenta un elemento importante della formula di clorofilla, che punta a un’esperienza gastronomica armonica e completa.