Chiusura temporanea per Crazy Pizza a Napoli: il comune avvia il procedimento per violazioni acustiche

Chiusura temporanea per Crazy Pizza a Napoli: il comune avvia il procedimento per violazioni acustiche

Il Comune di Napoli avvia la chiusura temporanea di Crazy Pizza per violazioni acustiche, dopo ripetute infrazioni. La gestione ha dieci giorni per presentare controdeduzioni e difendersi.
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Chiusura temporanea per Crazy Pizza a Napoli: il comune avvia il procedimento per violazioni acustiche - Gaeta.it

Il Comune di Napoli ha ufficialmente avviato il procedimento per la chiusura temporanea di Crazy Pizza, il ristorante inaugurato lo scorso settembre da Flavio Briatore nel suggestivo lungomare partenopeo. Questa decisione scaturisce da un secondo verbale di illecito amministrativo, emesso a causa di violazioni delle norme riguardanti l’impatto acustico. La misura risponde alle disposizioni del Regolamento comunale di Polizia di sicurezza urbana, che prevede azioni in caso di recidiva entro un anno dalla prima infrazione.

Storia delle infrazioni e norme da rispettare

Il ristorante Crazy Pizza, sin dalla sua apertura, è stato al centro di controversie legate al suo livello di rumore, che ha sollevato preoccupazioni tra i residenti. La prima infrazione è stata segnalata poco dopo l’inaugurazione, spingendo i funzionari comunali a monitorare la situazione. Secondo il Regolamento, il ristorante ha l’obbligo di mantenere un livello acustico che non arrechi disturbo al vicinato, norma fondamentale soprattutto in una zona come quella del lungomare, nota per la sua tranquillità e attrattiva turistica.

Dopo il primo verbale, la situazione non sembra sia migliorata e, pertanto, una seconda sanzione è stata emessa. Le autorità hanno ribadito che la tutela del servizio pubblico e la convivibilità della zona sono fattori prioritari. Il Comune ha quindi ritenuto opportuno intraprendere ulteriori azioni per garantire il rispetto delle normative vigenti.

Termini e possibilità di difesa

La società che gestisce Crazy Pizza ha a disposizione dieci giorni per presentare le proprie controdeduzioni al Comune. Durante questo periodo, potrà offrire evidenze che possano giustificare il mancato rispetto delle normative oppure dimostrare che le misure adottate per contenere il rumore sono state sufficienti.

Se entro il termine stabilito non emergono elementi ritenuti validi per interrompere il procedimento, il Comune procederà formalmente alla sospensione temporanea del ristorante. Le autorità di Palazzo San Giacomo hanno già sottolineato la serietà della situazione e l’importanza di un intervento deciso per mantenere l’ordine pubblico e la qualità della vita nei pressi del ristorante.

Risonanza sui social e fra i cittadini

La notizia della possibile chiusura temporanea di Crazy Pizza ha già sollevato discussioni su varie piattaforme social e tra i cittadini napoletani. Molti residenti hanno espresso sostegno all’azione del Comune, sottolineando l’importanza di tutelare il diritto alla quiete nella propria abitazione. Altri, tuttavia, si sono mostrati critici nei confronti della decisione, sottolineando il potenziale impatto economico sulla locale attività commerciale.

La situazione di Crazy Pizza rappresenta un caso emblematico di come le norme urbanistiche e le esigenze commerciali possono entrare in conflitto. Il risultato finale di questo procedimento potrebbe avere ripercussioni non solo sul ristorante stesso, ma anche su altre attività che, in futuro, potrebbero trovarsi nell’avere a che fare con simili problematiche legate all’impatto acustico.

L’auspicio di molti cittadini è che le autorità comunali riescano a trovare un equilibrio tra le necessità imprenditoriali e il diritto alla tranquillità, per preservare la qualità della vita nel cuore di Napoli.

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