La vittoria del Cerveteri Calcio contro il Teramo, avvenuta il 12 luglio 1992, resta uno degli eventi più importanti nella storia sportiva della città. Quel successo, ottenuto durante uno spareggio per la permanenza in serie C2, ha segnato un momento di grande orgoglio e partecipazione popolare, con migliaia di tifosi al seguito. Ancora oggi, dopo 33 anni, quella partita è ricordata come una tappa fondamentale per il calcio locale, uno scontro che ha acceso emozioni forti tra squadra e appassionati.
La partita memorabile e il contesto di quel 12 luglio 1992
Quel giorno uno scenario particolare si presentava agli occhi dei presenti allo stadio di Terni. Gli spalti erano gremiti di circa 2300 tifosi verde azzurri, che avevano seguito la squadra da Cerveteri con un numero impressionante di auto e pullman, invadendo quasi l’E45, la strada principale che collega la città. L’atmosfera era carica di tensione e attesa per una gara decisiva sotto ogni aspetto, una partita da non sbagliare per la salvezza in serie C2.
La presenza e il supporto così massiccio dei tifosi hanno trasformato quell’incontro in un evento quasi epico. La squadra, consapevole di avere alle spalle una folla tanto compatta, ha approcciato il match con una determinazione palpabile. Quel legame tra giocatori e appassionati è stato un elemento chiave nel mantenere alto il morale dei calciatori, facendoli sentire meno soli in un contesto così difficile. L’intensità emotiva del momento si rifletteva in ogni gesto e in ogni azione in campo.
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Il ruolo di vincenzo ceripa durante la gara e l’impatto del pubblico
A guidare il Cerveteri, non in campo ma dalla tribuna, era Vincenzo Ceripa, detto il Re, figura storica del club. Quel giorno era squalificato e quindi poco attivo dalla panchina, ma la sua visione dell’incontro non ne ha risentito. Dalla tribuna osservava con attenzione i movimenti della squadra, commentando a caldo le fasi critiche del match con una carica emotiva importante.
Ceripa ha ricordato come vedere la tribuna di fronte trasformata in un mare di bandiere e persone fosse uno spettacolo che gli dava fiducia e la certezza che quei tifosi avrebbero rappresentato davvero quel “dodicesimo uomo in campo”. La loro presenza al seguito si è rivelata un fattore decisivo, dando spinta e forza ai giocatori fino al fischio finale. Il mister ha sottolineato anche il clima sereno e positivo che si respirava durante il ritiro pre-partita, segno che la squadra arrivava preparata a un impegno così delicato e carico di tensione.
I gol decisivi e l’eredità di una vittoria ancora viva
La vittoria di quel 12 luglio 1992, sancita dalle reti di Antolovich e La Manna, non si è mai spenta nella memoria della città. Quei gol hanno deciso il destino del Cerveteri, assicurandogli la permanenza in serie C2 e regalando una giornata di festa alla squadra e ai suoi tifosi. Ogni anno, chi ha vissuto quei momenti la ricorda come una data speciale, carica di emozioni intense e adrenalina, un ricordo vivido che resiste al tempo.
L’importanza di quella partita trascende il semplice risultato sportivo: rappresenta la dimostrazione di come il calcio possa unire una comunità, alimentare passioni e conservare impulsi di orgoglio locale che durano nel tempo. Il Cerveteri Calcio ha vissuto un episodio che resta riferimento per giocatori, dirigenti e tifosi, una vittoria su cui si è costruita parte della propria identità nei decenni successivi. La giornata di Terni diventa così una testimonianza concreta di quanto lo sport riesca a lasciare tracce profonde nel tessuto sociale.