Cerimonia dell'anno giudiziario: la presidente Epifanio denuncia la lentezza dei processi e la carenza di personale

Cerimonia dell’anno giudiziario: la presidente Epifanio denuncia la lentezza dei processi e la carenza di personale

La cerimonia di apertura dell’anno giudiziario a Catanzaro ha evidenziato le sfide del sistema giuridico italiano, tra cui carenze di personale e lentezza dei processi, richiedendo un confronto attivo con la comunità.
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Cerimonia dell'anno giudiziario: la presidente Epifanio denuncia la lentezza dei processi e la carenza di personale - Gaeta.it

La cerimonia di apertura dell’anno giudiziario ha rappresentato un importante momento di riflessione e discussione nel panorama della giustizia italiana. Svoltasi presso la Corte d’Appello di Catanzaro, l’evento ha visto la partecipazione di autorità e operatori del settore, i quali si sono radunati per fare il punto sulla situazione attuale della giurisdizione. La presidente della Corte, Concettina Epifanio, ha messo in luce i problemi strutturali e le sfide inevitabili che colpiscono le istituzioni giudiziarie in un contesto difficile come quello calabrese.

La rilevanza della cerimonia

La cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario non è stata presentata come un semplice atto simbolico, ma piuttosto come un’importante opportunità per il mondo della giustizia di rendere conto alla società. Epifanio ha sottolineato come sia fondamentale un dibattito aperto, in grado di coinvolgere la comunità e di far emergere le problematiche reali che affliggono il settore. La giustizia, ha affermato, non può rimanere isolata nel suo universo autoreferenziale; è necessario che essa risponda alle esigenze dei cittadini e si confronti con le sfide attuali.

A tal fine, la presidente ha espressamente parlato di un “momento di pacato confronto”, richiamando l’attenzione ai vari attori coinvolti nel sistema giudiziario e alla responsabilità condivisa di garantire un servizio efficiente e adeguato alle necessità della popolazione. Con un linguaggio diretto e rassicurante, ha richiamato a far emergere spunti di riflessione, affinché il tema della giustizia non venga relegato a una mera questione burocratica ma venga percepito come essenziale per la società.

Le carenze del sistema giudiziario

Nel suo intervento, Concettina Epifanio ha evidenziato come uno dei principali problemi che affliggono il distretto di Corte d’Appello di Catanzaro sia la “inadeguatezza e l’insufficienza delle piante organiche del personale amministrativo e magistraturale”. Questa carenza di risorse umane si traduce in difficoltà nell’affrontare la crescente domanda di giustizia, che proviene da un territorio segnato da situazioni di grave disagio sociale e criminalità organizzata.

La realtà calabrese, con l’onnipresente minaccia della ‘ndrangheta, rende l’intervento delle istituzioni ancora più urgente. Epifanio ha evidenziato come la criminalità organizzata, con la sua struttura familiare e la capacità di infiltrarsi nella società, rappresenti una sfida non solo per il sistema giudiziario, ma per l’intera comunità. La presenza di bambini e adolescenti coinvolti in attività illecite alza la posta, rendendo il compito della giustizia ancor più difficile e delicato.

La questione della lentezza dei processi

Un’altra questione cruciale sollevata dalla presidente Epifanio riguarda la lentezza con cui si svolgono i processi. Dopo 41 anni di servizio nella magistratura, ha affermato che questo rimane uno “dei problemi più gravi” che il sistema giudiziario italiano deve affrontare. La lentezza è una realtà ben nota a tutti, e nonostante siano stati fatti “notevoli passi in avanti”, resta un ostacolo significativo per la giustizia.

Ogni governo ha provato a implementare riforme e strategie per accelerare il decorso dei procedimenti legali, ma le soluzioni adottate non sono sempre state sufficienti. La presidente ha invitato a riflettere su questa tematica, sottolineando l’importanza di trovare approcci realmente efficaci. La necessità di un’azione concertata e mirata appare evidente, poiché la giustizia rappresenta un valore fondamentale per il mantenimento della legalità e della sicurezza sociale.

In un contesto come quello calabrese, dove la criminalità organizzata esercita un forte controllo sulla vita dei cittadini, la capacità di garantire processi rapidi ed equi diventa cruciale per la riappropriazione da parte dei cittadini dei diritti fondamentali. Le parole di Concettina Epifanio risuonano come un appello all’azione, affinché si lavori per un sistema giudiziario più efficiente e in grado di rispondere alle reali esigenze della società.

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