Centrodestra in difficoltà per la scelta dei candidati alle prossime regionali fra veti e nomi in campo

Centrodestra in difficoltà per la scelta dei candidati alle prossime regionali fra veti e nomi in campo

Il centrodestra fatica a trovare candidati uniti per le elezioni regionali in Marche, Campania, Veneto e Calabria, mentre il centrosinistra punta su Matteo Ricci nelle Marche con ampio sostegno politico.
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Il centrodestra fatica a definire i candidati per le elezioni regionali, con tensioni e incertezze in regioni chiave come Campania, Veneto, Calabria e Marche, dove le trattative restano aperte e la sfida con il centrosinistra è intensa. - Gaeta.it

La composizione dei candidati del centrodestra per le prossime elezioni regionali resta incerta e complicata. La coalizione non è ancora riuscita a trovare un accordo chiaro, soprattutto nelle regioni con appuntamenti elettorali imminenti come march e valle d’aosta. Le tensioni interne, i sondaggi poco chiari e le dimissioni di Roberto Occhiuto in calabria rendono la partita ancora più intricata. Le trattative sono rimandate a dopo la pausa estiva, ma intanto le forze politiche lavorano su profili e strategie per recuperare consenso e presentarsi uniti o quanto meno con candidature condivise.

Limiti e divisioni nella scelta del candidato in campania

La campania rappresenta uno dei fronti più difficili al momento. Il governatore uscente De Luca lascia un campo ostico per il centrodestra che non ha finora trovato un candidato che riesca a ricompattare il fronte. Il nome indicato da Fratelli d’Italia è quello di Edmondo Cirielli, viceministro degli esteri e figura nota nel panorama politico locale. Tuttavia, in discussione restano altri profili di spicco come Matteo Lorito, rettore dell’Università Federico II, e Giosy Romano, attuale coordinatore della struttura di missione Zes Unica. Anche Giovanni Francesco Nicoletti, rettore dell’Università Vanvitelli, viene considerato una possibile candidatura. Il coordinatore regionale della Lega in campania, Gianpiero Zinzi, ha chiesto chiarezza su Cirielli invitandolo a manifestare la sua volontà di candidarsi, sottolineando però che non si può più perdere tempo con veti. Tra i civici resta forte la candidatura di Romano, valutata molto positiva per competenze e credibilità. L’assenza di un nome capace di mettere tutti d’accordo alimenta lo stallo a pochi mesi dal voto.

Il rebus della candidatura in veneto e le ambizioni di fratelli d’italia

Il veneto si presenta come una regione chiave per il centrodestra, in particolare per Fratelli d’Italia che mira a succedere a Luca Zaia, uscente e uscita ormai dall’ipotesi di un nuovo mandato. Il governatore, però, sembra intenzionato a presentare una propria lista autonoma, creando un punto di rottura con le altre forze della coalizione. Fratelli d’Italia ha individuato due papabili: Raffaele Speranzon e Luca De Carlo, entrambi senatori e figure di rilievo all’interno del partito. La Lega punta invece su Alberto Stefani, numero due del partito e sostenuto da Matteo Salvini. Questa divisione interna rischia di indebolire la posizione del centrodestra nel voto veneto. Il conflitto tra le ambizioni personali e la linea ufficiale della coalizione crea una situazione di incertezza che potrebbe favorire altri schieramenti.

Le conseguenze delle dimissioni di occhiuto sulla campagna elettorale in calabria

Le dimissioni di Roberto Occhiuto hanno riaperto la partita politica in calabria. Dal palco degli stati generali del mezzogiorno Occhiuto ha spiegato che il passo indietro non nasce da mancanza di rispetto verso la magistratura, ma dalla difficoltà di portare avanti il lavoro con ritmi rallentati e responsabilità evitate da alcuni dirigenti. Le dimissioni pesano molto sul centrodestra, ma Antonio Tajani ha difeso pubblicamente Occhiuto, elogiando il lavoro svolto in regione e invitando gli alleati a sostenere la sua rielezione. Tajani si è mostrato sicuro di un aumento dei consensi per il centrodestra in Calabria nonostante il momento di difficoltà. Nel centrosinistra la situazione si complica: il Movimento 5 Stelle è primo partito nella regione e potrebbe volersi candidare con un proprio nome, sfidando la coalizione di governo uscente. Nelle file dei 5 stelle circolano vari nomi femminili come Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico ed Elisa Scutellà, oltre a Pasquale Tridico, eurodeputato calabrese. Il PD potrebbe proporre invece Nicola Irto, senatore, o Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria. Le trattative sono ancora agli inizi.

La sfida delle marche tra ricci e il centrodestra in vista del voto

Le marche rappresentano la prima regione chiamata al voto in questa tornata. Il candidato del centrosinistra Matteo Ricci ha già ripreso la campagna elettorale dopo essere stato ascoltato nell’ambito della vicenda affidopoli. Ricci ha trovato il sostegno formale da parte di Giuseppe Conte e di altre forze come AVS, rispettivamente rappresentate da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che hanno presentato le liste a sostegno del candidato di centrosinistra. La segretaria del PD ha definito la sfida decisiva e ha manifestato pieno appoggio a Ricci. Sul fronte del centrodestra, invece, il presidente uscente Francesco Acquaroli si presenta per un bis con un sostegno forte della premier Giorgia Meloni e dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, attesi ad Ancona nei prossimi giorni. La partita nelle marche è uno dei primi test importanti per capire l’orientamento degli elettori e l’efficacia delle strategie messe in campo da entrambe le coalizioni.

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