L’anniversario dei 100 anni di “Ossi di seppia” di Eugenio Montale viene celebrato attraverso una mostra fotografica a Palazzo Ducale di Genova, aperta fino al 29 giugno 2025. L’esposizione, intitolata “Meriggiare pallido e assorto”, raccoglie 99 scatti più il celebre ritratto del poeta con l’upupa, realizzato da Ugo Mulas. Tre giovani fotografi italiani hanno reinterpretato i paesaggi e lo spirito della raccolta poetica, offrendo una nuova visione contemporanea sul capolavoro montaliano.
La mostra e il progetto fotografico dedicato a montale
La mostra organizzata a Genova si sviluppa intorno a 99 fotografie che riprendono i luoghi che hanno ispirato “Ossi di seppia”. Oltre al celebre ritratto di Montale con l’upupa firmato da Ugo Mulas, sono esposte immagini realizzate da Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani. L’idea è raccontare l’opera e il poeta attraverso immagini che non limitano a documentare ma interpretano il paesaggio e l’atmosfera evocata dalle poesie.
I metodi dei tre fotografi
Iole Carollo ha adottato il concetto del frammento, utilizzando questa modalità per comporre le sue immagini e tracciare un racconto visivo del paesaggio montaliano. Anna Positano ha focalizzato il mare, uno degli elementi fondamentali nella poesia di Montale, catturandone il carattere aspro e ruvido. Delfino Sisto Legnani ha scelto una cifra stilistica più onirica: le sue fotografie presentano una patina lattiginosa che introduce una dimensione sognante, richiamando la natura aperta e sfuggente delle poesie.
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La curatela ha cercato di mantenere un equilibrio tra tradizione e innovazione, offrendo un’esperienza visiva capace di dialogare con il testo poetico originale e con il pubblico contemporaneo. Accanto agli scatti fotografici, la mostra ospita anche edizioni originali di “Ossi di seppia” e fotografie d’epoca che evidenziano l’evoluzione del lavoro di Montale fino al conferimento del premio Nobel nel 1975.
L’importanza culturale e storica di ossi di seppia nel contesto italiano
“Ossi di seppia” rappresenta un punto cruciale nella storia della poesia italiana del Novecento. Pubblicata nel 1925, la raccolta segna l’inizio di un percorso poetico che ha influenzato generazioni di lettori e autori. Il testo combina un’intensa osservazione della natura con riflessioni sul senso dell’esistenza, usando un linguaggio concreto e immagini nitide. Il valore dell’opera si conferma anche nelle vendite: solo negli ultimi trent’anni ha superato le 200.000 copie.
L’anno 2025 coincide non solo con il centenario di “Ossi di seppia”, ma anche con il cinquantesimo anniversario del premio Nobel assegnato a Montale. Questo doppio traguardo ha promosso un progetto che unisce diverse istituzioni culturali come la Fondazione Mondadori, Electa e il Ministero della Cultura, attraverso il bando Strategia fotografia. Il progetto mira a celebrare il poeta e la sua opera mantenendo un dialogo aperto con i linguaggi artistici contemporanei.
Genova come luogo simbolico della mostra
La mostra a Genova assume rilievo anche per il fatto di svolgersi nella città natale del poeta. Questo legame territoriale ha un valore simbolico importante e conferisce alla rassegna un carattere di restituzione culturale, oltre a stimolare l’interesse per la figura di Montale in una dimensione storica e locale.
Prospettive future della mostra e diffusione del progetto nelle altre città
Dopo la tappa di Genova, la mostra “Meriggiare pallido e assorto” è destinata a spostarsi in altre città italiane. Tra le mete confermate ci sono Milano, Firenze e Napoli. Questi spostamenti espandono il raggio d’azione dell’evento e l’opportunità per un pubblico più ampio di entrare in contatto con l’opera di Montale attraverso la mediazione fotografica.
Portare l’esposizione in diverse città significa anche riflettere sui molteplici scenari culturali e geografici italiani, ciascuno capace di offrire nuove sfumature di interpretazione dell’opera montaliane. Lo sguardo fotografico scelto per questo progetto contribuisce a mettere in evidenza la capacità di Montale di concentrarsi sui dettagli della realtà e di trasformarli in poesia.
Collaborazione tra archivi e istituzioni culturali
La collaborazione tra archivi, fondazioni e istituzioni culturali si conferma fondamentale nell’organizzazione e diffusione di eventi come questo. In particolare, la Fondazione Mondadori conserva gli archivi originali, mentre il Gabinetto Viesseux di Firenze mantiene quelli legati al premio Nobel. Questi strumenti supportano la ricerca e consentono una ricostruzione storica veritiera, garantendo accuratezza e autorevolezza all’esposizione.
L’iniziativa porta a conoscenza pubblica materiali e fotografie che ampliano la comprensione del percorso artistico di Montale, evidenziando l’interconnessione tra parola poetica e immagine fotografica. Le prossime tappe della mostra permetteranno un’ulteriore diffusione del lavoro svolto dai tre fotografi, valorizzando un dialogo tra arte e letteratura ancora poco esplorato a livello nazionale.