Catanzaro: operazione della Digos smaschera un sistema di corruzione nell'assegnazione di alloggi popolari

Catanzaro: operazione della Digos smaschera un sistema di corruzione nell’assegnazione di alloggi popolari

Operazione Digos e Carabinieri a Catanzaro smantella un sistema illecito di assegnazione di alloggi popolari, con otto arresti tra cui ex dirigenti pubblici e membri della comunità rom.
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Catanzaro: operazione della Digos smaschera un sistema di corruzione nell'assegnazione di alloggi popolari - Gaeta.it

A Catanzaro, un’importante operazione condotta dalla Digos e dai carabinieri del Comando provinciale ha portato alla luce un presunto sistema illecito di assegnazione di alloggi popolari. Questo schema, attivo da anni, avrebbe permesso a soggetti senza alcun titolo di ottenere appartamenti pubblici in cambio di denaro e altre utilità. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ha culminato in otto arresti, di cui due in carcere e sei ai domiciliari.

Dettagli dell’operazione e degli arresti

Nella mattinata di oggi, gli agenti hanno arrestato figure chiave coinvolte nel presunto “sistema Aterp“. Tra i detenuti ci sono Vincenzo Celi, ex dirigente dell’Azienda per il Diritto agli Abitativi della Regione Calabria, e Gianluca Bevilacqua, noto appartenente alla comunità rom nel sud di Catanzaro. Celi è accusato di gestire, con il supporto di Bevilacqua, una parte significativa dell’assegnazione degli alloggi a Viale Isonzo.

A finire agli arresti domiciliari sono stati il consigliere comunale di Forza Italia Sergio Costanzo, Domenico Albino, il supervisore del distretto Aterp di Catanzaro, e altri quattro dipendenti pubblici della stessa Agenzia. Da quanto emerso, questi ultimi sarebbero stati coinvolti, a vario titolo, nella manipolazione dei processi di assegnazione.

Ulteriori indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due membri della Polizia Municipale e di un’altra dipendente Aterp, evidentemente coinvolti nel sistema corruttivo.

Le modalità del “sistema Aterp”

Le tecniche utilizzate per perpetrare questa illiceità erano varie, come delineato dalle indagini. Una delle pratiche più denunciabili consisteva nell’assegnazione “parallela” di case popolari nonostante ci fosse una mancanza di requisiti da parte degli assegnatari. In molti casi, questi ultimi avrebbero offerto somme di denaro per ottenere gli alloggi e, in molte altre situazioni, sarebbero stati costretti a cedere a richieste estorsive avanzate da funzionari pubblici.

Le intercettazioni e le videoriprese hanno rivelato una serie di irregolarità, tra le quali occupazioni abusive di immobili senza un opportuno intervento da parte dell’Aterp. Questo ente, invece di segnalare tali violazioni, avrebbe chiuso un occhio, favorendo situazioni nelle quali il pagamento degli affitti era evaso senza conseguenze.

Dal 2022 ad oggi, a fronte di un patrimonio di 1.500 alloggi disponibili, solo quattro di questi sono stati assegnati regolarmente, a ulteriore conferma dello stato di illegalità in cui si trovava il sistema.

I capi d’imputazione e prospettive legali

Gli otto arrestati devono rispondere di gravi reati, tra cui associazione a delinquere, falsificazione di documenti pubblici, corruzione, concussione e omissioni nella loro attività d’ufficio. Le indagini hanno altresì messo in luce pratiche di induzione indebita, tentativi di peculato e truffa aggravata, oltre a invasione di proprietà.

Il ruolo di Sergio Costanzo, pur non essendo formalmente legato all’Aterp, risulta cruciale poiché fungeva da intermediario tra i cittadini e i dipendenti dell’ente, alimentando di fatto un circuito di illegalità fondato su amicizie e collusioni.

Quella che si profila davanti a Catanzaro è un’ulteriore applicazione della legge contro la corruzione dilagante, e l’operazione ha aperto l’attenzione su quanto sia precaria la situazione dell’assegnazione degli alloggi pubblici nella regione. La luce della giustizia sembra diritta su tutti coloro che, dai livelli più alti ai più bassi della burocrazia, hanno partecipato a questa rete di illegalità.

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