Carlos Tavares lascia Stellantis: le motivazioni e l'impatto sulle strategie future

Carlos Tavares lascia Stellantis: le motivazioni e l’impatto sulle strategie future

Carlos Tavares lascia Stellantis, sollevando interrogativi sul futuro del gruppo automobilistico e sulla prosecuzione del piano strategico ‘Dare Forward 2030’ verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica.
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Carlos Tavares lascia Stellantis: le motivazioni e l'impatto sulle strategie future - Gaeta.it

La notizia della partenza di Carlos Tavares da Stellantis, diffusa oggi con effetto immediato, segna un cambiamento significativo per il grande gruppo automobilistico nato dalla fusione tra PSA e FCA. La carriera del manager portoghese è stata caratterizzata da ruoli di leadership in importanti case automobilistiche, e la sua assenza potrebbe influenzare gli ambiziosi piani strategici dell’azienda. Questo articolo esplora la sua carriera e l’importanza di questo cambio al vertice.

La carriera di Carlos Tavares

Carlos Tavares, nato a Lisbona nel 1958, ha accumulato una vasta esperienza nel settore automobilistico, che lo ha portato a ricoprire posizioni di rilievo internazionali. Prima di fondare Stellantis nel gennaio 2021, Tavares è stato presidente del Consiglio di Gestione di Groupe PSA, ruolo che ha assunto a marzo 2014. La sua affiliazione al gruppo PSA è iniziata già nel 2011, in un periodo in cui il settore automobilistico affrontava sfide critiche.

Tavares ha avuto un significativo impatto anche in Renault, dove ha ricoperto la carica di Chief Operating Officer dal 2011 al 2013. Inoltre, ha perseguito una lunga carriera in Nissan, iniziata nel 2004, dove ha ricoperto ruoli chiave, tra cui quello di Executive Vice President e Presidente di Nissan North America. La sua expertise è stata anche riconosciuta a livello europeo, come dimostra la sua partecipazione nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione dei Costruttori Automobilistici Europei fino a dicembre 2022.

Il piano strategico ‘Dare Forward 2030’

Sotto la guida di Tavares, Stellantis ha annunciato nel marzo 2022 un ambizioso piano strategico, definito ‘Dare Forward 2030’, finalizzato a trasformare l’azienda in una mobility tech company. L’iniziativa prevede l’implementazione di tecnologie innovative e la transizione verso un’auto elettrica sostenibile. Uno degli obiettivi più rilevanti è quello di raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% già prevista per il 2030.

Tavares ha evidenziato con determinazione che Stellantis mira a garantire che il 100% delle vendite in Europa e il 50% negli Stati Uniti siano rappresentate da veicoli elettrici a batteria entro la fine del decennio. Con la previsione di lanciare oltre 75 modelli di BEV e vendere cinque milioni di veicoli elettrici ogni anno entro il 2030, il piano rappresenta un traguardo cruciale nel contesto dell’industria automobilistica. La revisione delle linee guida ambientali e l’accento sulla sostenibilità sono diventati obiettivi prioritari, e la leadership di Tavares ha avuto un ruolo determinante in questo sviluppo.

Malumori e controversie nel management

Negli ultimi mesi, hanno cominciato a emergere segnali di malcontento all’interno del management di Stellantis. Le recenti dichiarazioni di Tavares avevano sollevato polemiche, non solo nei confronti dei sindacati, ma anche tra gli ambienti politici. Un episodio significativo si è verificato durante la sua audizione in Parlamento, l’11 ottobre scorso, dove le sue posizioni hanno ricevuto riscontri contrastanti. Le tensioni interne, unite alle sfide esterne di un mercato automobilistico in rapido cambiamento, hanno probabilmente contribuito alla decisione di Tavares di lasciare l’incarico.

La partenza di Carlos Tavares pone interrogativi sul futuro di Stellantis. Con la sua esperienza e visione, ha avuto un ruolo chiave nella formazione dei principali progetti dell’azienda e nel rafforzare la sua posizione nel panorama automobilistico globale. Ora, i vertici di Stellantis dovranno affrontare l’impegnativa sfida di continuare a perseguire gli obiettivi strategici stabiliti, mantenendo la rotta verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica senza la guida dell’amministratore delegato dimissionario. Rimangono da vedere le ripercussioni di questa transizione al vertice e come l’azienda affronterà la sua evoluzione nei prossimi mesi.

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