Cardinale jean-claude hollerich uno dei candidati al conclave 2025 per la guida della chiesa cattolica

Cardinale jean-claude hollerich uno dei candidati al conclave 2025 per la guida della chiesa cattolica

Il cardinale lussemburghese jean-claude hollerich, figura chiave del pontificato di papa francesco, si distingue per posizioni progressiste e un’esperienza internazionale tra europa e asia in vista del conclave 2025.
Cardinale Jean Claude Holleric Cardinale Jean Claude Holleric
Il cardinale lussemburghese Jean-Claude Hollerich, figura chiave del pontificato di papa Francesco, è un candidato di rilievo per il conclave 2025 grazie al suo profilo internazionale e alle posizioni progressiste su temi come il diaconato femminile e il celibato sacerdotale. - Gaeta.it

Il cardinale lussemburghese jean-claude hollerich emerge come uno dei nomi più discussi in vista del conclave 2025. Figura di spicco dell’attuale pontificato di papa francesco, dalle posizioni aperte su temi sensibili, ha un curriculum ecclesiastico che si sviluppa tra europa e asia. Il suo profilo internazionale e le sue idee progressiste lo rendono un candidato seguito con attenzione negli ambienti vaticani e non solo.

La formazione e i primi anni di vita di jean-claude hollerich

Jean-claude hollerich è nato il 9 agosto 1958 a Differdange, cittadina lussemburghese al confine con la francia. Cresciuto a Vianden, vicino al confine tedesco, ha avuto una formazione linguistica naturale, imparando tedesco e francese già da ragazzo. Queste basi lo hanno aiutato a muoversi con facilità nei contesti europei multilingue durante tutta la sua carriera.

Durante il percorso formativo ha trascorso tre anni a Roma, dove ha frequentato il seminario. Qui ha studiato filosofia e teologia, ottenendo una solida preparazione. In quegli anni ha avuto un incontro che ha segnato la sua crescita: una conversazione con il celebre teologo karl rahner, avvenuta per caso durante una colazione. quello scambio gli ha dato l’impulso e le indicazioni per approfondire la teologia dottrinale.

Nel 1981 ha deciso di entrare nell’ordine dei gesuiti in un periodo in cui la Compagnia di Gesù aveva una forte presenza e influenza nella formazione teologica a Roma. Dopo il noviziato in Belgio è stato inviato in Giappone, dove ha passato quattro anni imparando la lingua e preparando i suoi studi di teologia. Hollerich ha sempre mostrato un interesse profondo per l’Oriente, scegliendo una destinazione insolita per un religioso europeo.

La lunga esperienza in giappone e il ritorno in europa

Dopo gli anni iniziali di studio in Giappone, hollerich ha completato la licenza in teologia al collegio gesuita St. Georgen in Germania, un centro importante per i gesuiti tedeschi. Subito dopo l’ordinazione sacerdotale a Bruxelles, è tornato in Giappone dove ha trascorso quasi due decenni insegnando lingua tedesca all’università Sophia di Tokyo, un’istituzione gesuita.

Durante quel periodo ha assunto ruoli amministrativi di rilievo, raggiungendo la carica di vice rettore per le relazioni internazionali. La sua esperienza accademica e diplomatica in un contesto così lontano dal suo paese natale ha consolidato la sua visione globale della chiesa e della missione pastorale.

Tra il 2019 e il 2024 hollerich ha ricevuto incarichi importanti da papa francesco. Nel 2019 è stato creato cardinale. Nel 2021 ha assunto la carica di relatore generale del sinodo sulla sinodalità, una tappa chiave per il rilancio del dialogo all’interno della chiesa. Nel 2023 papa francesco lo ha voluto nel consiglio dei cardinali, un organo ristretto che lo affianca direttamente nelle scelte chiave.

Le posizioni aperte e i temi affrontati dal cardinale

Jean-claude hollerich si distingue per le sue posizioni che molti considerano progressiste rispetto al magistero tradizionale. Ha avanzato una riflessione pubblica sul diaconato femminile, sostenendo la necessità di un coinvolgimento diretto delle donne nelle funzioni liturgiche.

Ha inoltre promosso una maggiore apertura sulle benedizioni delle unioni omosessuali, un tema delicato che divide la chiesa cattolica ma che lui affronta con un atteggiamento di confronto e ascolto. Per hollerich, l’enciclica «humanae vitae» di papa paolo vi, che regola la morale sessuale, andrebbe aggiornata considerando i cambiamenti sociali degli ultimi decenni.

Tra le questioni più dibattute vi è il celibato sacerdotale. Il cardinale non lo considera un dogma ma un’imposizione disciplinare che potrebbe essere rivista se questo aiuta a risolvere la carenza di sacerdoti, problema che la chiesa affronta in diverse parti del mondo. Queste idee segnano un profilo capace di interpellare al contempo fedeli e pastori in molte regioni diverse.

Il ruolo di jean-claude hollerich nel pontificato di papa francesco

Hollerich ha un ruolo di primo piano nel pontificato di papa francesco e riflette molte delle linee di rinnovamento avviate dal pontefice argentino. La sua scelta come relatore generale per il sinodo sulla sinodalità ha posto l’accento sulla necessità di coinvolgere regioni lontane e di ascoltare le voci di tutte le comunità ecclesiali.

In qualità di membro del consiglio dei cardinali, hollerich partecipa alle discussioni che definiscono l’agenda della chiesa. Il suo contributo è riconosciuto non solo per la competenza ma soprattutto per la capacità di tenere insieme diverse culture e sensibilità.

La combinazione tra la sua esperienza in asia, la conoscenza profonda dell’europa e la sua apertura verso certe istanze rende jean-claude hollerich un osservato speciale all’interno del conclave. Il suo nome circola come possibile successore di papa francesco, considerando le sfide che la chiesa cattolica deve affrontare nel mondo moderno e la necessità di dialogo con realtà diverse.

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