Il progetto per la realizzazione del nuovo mercato al piano san lazzaro di Ancona è bloccato da settimane. Il fermo dei lavori sta creando un clima di preoccupazione profondo tra gli operatori del mercato e le loro famiglie, che chiedono risposte concrete. La struttura attuale, ormai datata, non risponde più alle esigenze quotidiane di lavorare e mantenere il mercato attivo. Nel frattempo, decine di famiglie si trovano in balia di un ritardo che minaccia anche la sostenibilità economica del settore.
Stop ai lavori e apprensione tra gli operatori del mercato
L’interruzione improvvisa del cantiere del nuovo mercato ha creato tensione tra gli oltre 50 operatori coinvolti nel progetto. Paolo Longhi e Luca Casagrande, rispettivamente presidente e responsabile territoriale di Confartigianato Ancona, hanno espresso il loro disagio in una nota diffusa nei giorni scorsi. Secondo loro, il blocco non interessa soltanto la prima fase del progetto, ma potrebbe compromettere l’intero sviluppo del mercato. Questi ritardi mettono a rischio non solo la fine dei lavori, ma anche le condizioni attuali in cui gli operatori devono svolgere le proprie attività, ormai insufficienti e degradate.
L’attesa si allunga e nascono tensioni perché la situazione attuale del mercato è diventata difficile da gestire. Le strutture esistenti non garantiscono più le condizioni minime necessarie per mantenere un’attività proficua. Gli operatori devono far fronte a spazi inadeguati, servizi scadenti e problemi legati alla sicurezza e all’igiene. Il protrarsi della chiusura del cantiere mette in dubbio la continuità del lavoro per molte famiglie. Il futuro mercato, su cui si era fatto affidamento, appare ora lontano e incerto.
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Impatto economico e sociale per operatori e famiglie coinvolte
Il vecchio mercato del piano san lazzaro rappresenta un punto di riferimento non solo per le attività commerciali, ma anche per l’economia locale, con un giro d’affari annuo che supera i 5 milioni di euro. Ogni giorno, circa 20 box dedicati a macellerie, panifici, fruttivendoli e gastronomie operano al suo interno, affiancati da una decina di pescherie e numerose aziende agricole. Oltre a queste, gli ambulanti dell’area esterna contribuiscono al tessuto economico e sociale dell’area. Tutte queste realtà soffrono attualmente l’incertezza causata dallo stop ai lavori.
La crisi prolungata provoca ansia tra gli operatori, che spesso hanno già investito somme rilevanti nella prospettiva di trasferirsi nella nuova struttura. L’arresto dei lavori potrebbe far perdere loro gli investimenti o, peggio, rendere inutili i preparativi fatti in vista del trasferimento. Nel frattempo, la struttura esistente è divenuta sempre più fatiscente a causa dell’usura e della mancanza di interventi manutentivi, rimandati proprio per consentire l’avvio dei lavori per il nuovo mercato.
Stato del vecchio mercato e richieste per riprendere i lavori
Lo stato di degrado del vecchio mercato è evidente. Le condizioni dell’area sono peggiorate nel tempo, con infrastrutture che non sono più adeguate alle esigenze commerciali e alle norme igienico-sanitarie. La manutenzione ordinaria era stata rimandata proprio in attesa della nuova costruzione, lasciando la struttura attuale esposta ai danni del tempo. Tuttavia, l’immobilismo del cantiere fa sì che anche la situazione attuale risulti insostenibile.
Gli operatori, pur riconoscendo le dichiarazioni dell’assessore Tombolini che ha mostrato attenzione e interesse per la vicenda, chiedono interventi concreti. La sospensione dei lavori non interessa solo il futuro del mercato, ma complica il presente, che rischia di diventare impossibile. Serve chiarezza sulle cause del blocco e va elaborato un cronoprogramma affidabile per la ripresa del cantiere. Senza queste misure, le conseguenze economiche e sociali potrebbero essere gravi per un segmento importante della città di Ancona.
La tutela di un settore chiave per la città
Il mercato del piano san lazzaro non è solo un luogo di commercio, ma un punto nevralgico per molte famiglie che vivono e lavorano ad Ancona. Il fermo del cantiere rischia di compromettere la stabilità di queste persone, mettendo a repentaglio il lavoro di tanti operatori che contribuiscono all’economia cittadina. Le istituzioni sono chiamate a fornire risposte tempestive per garantire non solo la prosecuzione dei lavori, ma anche un ritorno alla normalità nelle condizioni attuali.
Confartigianato Ancona ha chiesto interventi rapidi per evitare che la situazione peggiori ulteriormente. Un mercato efficiente e funzionante supporta diverse attività e contribuisce alla vita quotidiana della città. Il ritardo, prolungandosi, potrebbe provocare ricadute che vanno oltre il semplice settore commerciale, toccando aspetti sociali di una parte molto ampia della popolazione locale. Di fronte a questa emergenza le mandano un segnale forte: servono fatti concreti per scongiurare conseguenze pesanti.