Le borse nell’area Asia Pacifico hanno mostrato andamenti contrastanti, influenzate da tensioni legate ai negoziati sui dazi e ai risultati trimestrali delle aziende. Tokyo ha chiuso in lieve calo dopo un weekend lungo, mentre altri mercati come Hong Kong e Shanghai hanno registrato modesti incrementi. L’attesa è alta per le prossime mosse delle banche centrali, con interventi programmati in Europa e Usa.
Oscillazioni nei mercati asiatici tra risultati aziendali e fattori politici
Lunedì 22 aprile 2025, le principali piazze asiatiche hanno risentito di movimenti opposti. Tokyo ha perso lo 0,11%, con un clima influenzato dal recente voto politico in Giappone e dalla ripresa delle contrattazioni dopo giorni festivi. Taiwan e Seul hanno sofferto cali più marcati, rispettivamente dell’1,51% e dell’1,27%, risentendo delle incertezze legate alle tensioni commerciali e ai dati delle trimestrali. Sydney ha guadagnato appena lo 0,1%, mentre Hong Kong e Shanghai hanno evidenziato guadagni contenuti tra 0,3% e 0,35%. Nel frattempo, Mumbai ha segnato un lieve ribasso e Singapore ha ceduto lo 0,22%. I risultati di alcune società, in particolare nei settori farmaceutico e tecnologico, hanno pesato sui listini.
Le aspettative su banche centrali e indicatori economici nel mirino degli investitori
I future europei si confermano in territorio negativo, mentre i contratti sui mercati americani mostrano contrazioni. Questi movimenti arrivano in assenza di dati macroeconomici significativi, ma con l’attenzione degli operatori rivolta agli interventi imminenti di Andrew Bailey della Banca d’Inghilterra, Jerome Powell della Fed e Christine Lagarde della Bce. Giovedì 24 aprile è previsto il direttivo della Bce riguardo i tassi d’interesse; gli analisti si aspettano che i valori restino stabili. Questi appuntamenti sono ritenuti cruciali per la direzione dei mercati nei prossimi mesi, specialmente in un contesto di inflazione ancora sotto osservazione.
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Andamenti delle valute e materie prime in un contesto incerto
Il dollaro è salito a 0,85 euro, mostrando forza anche contro lo yen a 147,9, e la sterlina a 0,74 dollari. Le materie prime hanno avuto un andamento misto: l’oro è avanzato dello 0,57%, attestandosi a 3.384,94 dollari l’oncia, grazie alla sua natura di bene rifugio nei momenti di incertezza. Il greggio Wti ha perso lo 0,89%, scendendo a 66,6 dollari al barile, mentre il gas naturale ha registrato un modesto rialzo dello 0,26%, a 33,24 euro al megawattora. Questi flussi riflettono il continuo equilibrio tra domanda persistente e preoccupazioni sul contesto economico globale.
Performance negative per il settore farmaceutico e tecnologico a tokyo
Il listino di Tokyo ha risentito di vendite su titoli di rilievo, specialmente nei settori farmaceutico e tecnologico. Sumitomo ha ceduto il 4,95%, seguito da Shionogi con un calo del 2,77%. Nel comparto automobilistico, Mitsubishi ha perso l’1,37%, Toyota lo 0,78%. Tra i colossi dell’elettronica, Nikon è scesa del 2,03%, Casio dell’1,03%, Sony dello 0,73%. Questi risultati hanno contribuito al tono generale di prudenza sul mercato, determinato anche dalla combinazione di fattori geopolitici e trimestrali. Gli investitori appaiono ancora cauti nell’adottare decisioni di investimento più aggressive in questa fase.
L’attesa per i prossimi eventi in Europa e Usa resta alta, con i mercati che monitorano ogni segnale dalle principali banche centrali per prendere le misure corrette nell’equilibrio tra crescita e inflazione. Nel frattempo, le borse asiatiche procedono con cautela, oscillando tra le notizie economiche e politiche che influenzano le strategie di breve termine.