Bologna, spaccio di crack e insicurezza: un focus sulle periferie e il centro storico

Bologna, spaccio di crack e insicurezza: un focus sulle periferie e il centro storico

La commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie a Bologna denuncia l’emergenza spaccio di crack in quartieri come Pilastro, Barca e Bolognina, evidenziando degrado, insicurezza e criticità abitative.
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A Bologna, lo spaccio di crack e il degrado nelle periferie e in alcune zone centrali preoccupano le autorità, che, tramite la commissione parlamentare d’inchiesta, stanno valutando interventi per migliorare sicurezza e condizioni abitative. - Gaeta.it

Le periferie di Bologna, ma anche alcune zone centrali, vivono una situazione critica legata allo spaccio di droga, soprattutto crack. A sollevare l’allarme sono le autorità e la commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, che ha concentrato la sua attenzione sul degrado, la violenza giovanile e la sensazione di insicurezza in diverse aree della città. Dai quartieri come il Pilastro e la Barca fino alla Bolognina, la zona della stazione e il centro storico, lo spaccio rappresenta un fenomeno diffuso e preoccupante.

La presenza dello spaccio di crack in diverse zone di bologna

Lo spaccio di droga non si limita solo alle periferie più popolari di Bologna. Il Pilastro e la Barca sono tra i quartieri più noti per queste attività, ma anche la Bolognina e l’area intorno alla stazione centrale mostrano segnali di degrado legati alla droga. Nel centro storico, una zona tradizionalmente più controllata, si registrano episodi collegati al consumo e al commercio di sostanze stupefacenti. La deputata di Forza Italia Rosara Tassinari ha raccontato situazioni particolarmente gravi, segnate da comportamenti paradossali come quello di alcune madri che accompagnano i figli a comprare la droga. Questi dati indicano una penetrazione della droga in ambiti familiari, che peggiora il clima sociale e apre scenari inquietanti.

Lo spaccio di crack, in particolare, è emerso come una vera emergenza. Il crack, sostanza potente e pericolosa, è al centro delle preoccupazioni non solo per la diffusione ma anche per gli effetti che provoca sulla salute pubblica e per l’impatto criminale connesso. Questo tipo di droga mostra un aumento significativo negli ultimi tempi in città, attirando l’attenzione di forze dell’ordine e istituzioni.

Il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta e il sopralluogo a bologna

La commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie è arrivata a Bologna per esaminare da vicino la situazione. Durante la permanenza, programmata per due giorni, i membri della commissione hanno svolto sopralluoghi in diverse aree. Il percorso è partito dal Pilastro, passando per la caserma dei Carabinieri, che al momento non è ancora operativa, ma è destinata a diventare un punto di riferimento per il controllo e la sicurezza in zona.

L’itinerario di visita ha toccato anche la Bolognina, il DumBo — quartiere noto per iniziative culturali ma anche per criticità sociali — poi piazza XX Settembre, area centrale della città, e infine la Montagnola, luogo di aggregazione giovanile ma anche di episodi legati a degrado e criminalità. L’obiettivo del sopralluogo è stato quello di verificare direttamente lo stato delle periferie e di raccogliere dati per individuare strategie di intervento efficaci.

Alessandro Battilocchio, presidente della commissione e deputato di Forza Italia, ha sottolineato come Bologna si differenzi rispetto ad altre città italiane visitate per alcuni aspetti positivi. Ha citato in particolare i progetti finanziati con fondi Pnrr e Pon Metro, che offrono risorse importanti per migliorare le aree periferiche e contrastare degrado e criminalità.

Le misure adottate e i risultati ottenuti nella lotta allo spaccio e al degrado

Tra le esperienze riportate come utili dal presidente Battilocchio figura la cosiddetta “zona rossa”, una misura introdotta dal governo per limitare l’accesso e l’afflusso di spacciatori in punti chiave. Sono stati effettuati circa 21.000 controlli, che hanno portato a 200 allontanamenti. Il bilancio mostra un’efficacia relativa, riconosciuta da più parti, tanto che si discute sulla possibilità di prorogare questa misura oltre la scadenza prevista per il 15 settembre.

Un ruolo importante ha assunto anche la Fondazione Abitare insieme all’Acer di Bologna nella gestione delle case popolari e nel contrasto alle occupazioni abusive. Secondo De Maria, rappresentante dell’Acer, a Bologna le occupazioni illegali sono rimaste contenute, con solo 7 casi segnalati, un dato su cui si punta per mantenere stabilità nel settore abitativo pubblico.

Tuttavia, permane una parte critica che riguarda soprattutto il blocco del superbonus edilizio per gli alloggi popolari. Questo blocco impedisce investimenti importanti che potrebbero aggirare i costi per gli inquilini e portare a ristrutturazioni per migliorare le condizioni abitative. Il deputato M5S Antonino Iaria ha quantificato in oltre 120 milioni gli investimenti collegati che non si sono realizzati a causa di ostacoli burocratici.

Le richieste delle istituzioni per affrontare la crisi abitativa e sociale

Il tema della casa rimane centrale nelle discussioni politiche e sociali sulla città di Bologna. Rosara Tassinari ha chiesto di ripristinare i fondi legati alla legge 80, che permetterebbe di sfruttare gli alloggi sfitti nelle case popolari. Oggi molti di questi immobili risultano inutilizzati, aggravando ulteriormente la situazione degli inquilini a basso reddito e delle famiglie più vulnerabili.

Questa esigenza si inserisce in un quadro più ampio di interventi necessari per riequilibrare la gestione delle aree urbane, ridurre il degrado e contrastare fenomeni criminali come lo spaccio. La presenza di queste difficoltà pesa sulla qualità della vita dei residenti e sulla percezione di sicurezza, elemento che ora viene tenuto in gran conto nelle strategie delle amministrazioni locali.

La commissione parlamentare rimarrà a Bologna per approfondire la situazione e portare a Roma le istanze emerse durante il soggiorno. Nei prossimi giorni si attendono ulteriori verifiche sul campo e l’esame di nuove soluzioni per affrontare i problemi che investono le periferie e il centro della città.

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