Un grave episodio di cronaca coinvolge un sessantottenne romano trovato senza vita nella sua abitazione a Roma, il cui decesso solleva inquietanti interrogativi. I carabinieri hanno disposto il fermo della cremazione del corpo dopo aver raccolto prove che suggeriscono un possibile omicidio legato a una rapina. La vicenda ha preso piede grazie all’arresto di una donna che, dopo aver narcotizzato la vittima, si è appropriata delle sue sostanze e dei suoi beni.
Il decesso di Franco Giordanella
La vittima, Franco Giordanella, è stata rinvenuta priva di vita nella sua casa in via Marcello Palmisano, situata nella zona Nord Ovest di Roma. L’evento risale a pochi giorni dopo un incontro avvenuto con Wandeley Peralta De La Cruz, una donna di quarantasei anni originaria della Repubblica Dominicana. Gli investigatori della Procura della Repubblica di Roma stanno indagando per comprendere le circostanze esatte che hanno portato alla morte dell’uomo. Una particolare attenzione è rivolta alla sostanza somministrata da Peralta De La Cruz, utilizzando un bicchiere di vino per narcotizzare l’anziano.
Le autorità sono intervenute su richiesta della Procura e hanno deciso di fermare la cremazione del corpo di Giordanella, avvenuta preoccupata dai dettagli emersi dalle indagini. È stato possibile raccogliere prove dai video delle telecamere di sorveglianza installate nell’appartamento della vittima, in cui si vede chiaramente la donna mentre agisce. I due si erano conosciuti tramite un sito d’incontri, un fatto che ha suscitato l’attenzione degli investigatori in merito alla natura della loro interazione.
Leggi anche:
Le indagini e il profilo della sospettata
Wandeley Peralta De La Cruz, già nota alle forze dell’ordine, è stata arrestata dopo che gli agenti hanno scoperto che la vittima era stata derubata. A emergere come chiave della situazione è stato il ritrovamento nel portafoglio di Giordanella di assenze sia di contanti che di carte di credito. Ancora più significativo è stato il prelievo di ben 8.000 euro dai conti bancari dell’anziano, un’azione che ha destato l’interesse degli investigatori.
Le indagini si sono ampliate per includere una profonda analisi del profilo della donna arrestata, che ha adescato Giordanella online utilizzando un nome falso, “Patrizia”. Il loro incontro personale si è svolto il 19 settembre, in un centro commerciale, prima di spostarsi presso l’abitazione della vittima, dove il crimine ha avuto luogo. La dinamica degli eventi, che ha portato alla successiva scoperta del cadavere, sottolinea la vulnerabilità di coloro che possono essere presi di mira in contesti simili.
Le conseguenze legali e i risultati attesi dell’autopsia
Attualmente, Peralta De La Cruz è detenuta e affronta l’accusa di rapina aggravata, insieme all’illecito utilizzo delle carte di credito di Giordanella. Tuttavia, è l’autopsia sulla salma dell’anziano che potrebbe determinare se il reato di omicidio sarà contestato. Le autorità attendono con ansia i risultati degli esami autoptici, poiché il loro esito sarà cruciale nel definire la gravità delle accuse.
Nel caso emergessero segni che suggeriscono un legame diretto tra la sostanza somministrata e il decesso dell’uomo, le implicazioni legali per la donna potrebbero complicarsi ulteriormente. Gli inquirenti stanno scrutando attentamente tutti gli aspetti del caso, con l’obiettivo di confrontare le evidenze raccolte e trarre un quadro più chiaro di quanto accaduto. Questi eventi rappresentano un triste esempio delle potenziali insidie associate agli incontri online e delle conseguenze tragiche di azioni malintenzionate.