Un episodio curioso e controverso arriva da lainate, provincia di milano, dove un bambino in bicicletta ha avuto un incidente contro un camion parcheggiato in divieto di sosta su una pista ciclabile. Il padre del piccolo, presente al momento del fatto, è stato successivamente multato con una sanzione di 38 euro per non aver impedito la caduta del figlio. I fatti risalgono al 2 maggio 2025 e hanno sollevato interrogativi sul senso delle responsabilità e sulle norme del codice della strada.
L’incidente sulla pista ciclabile: cosa è successo il 2 maggio
Il bambino stava tornando dalla piscina in bicicletta lungo una pista ciclabile di lainate, quando ha urtato contro un camion che ostruiva la corsia. Il mezzo era lasciato in sosta vietata, intralciando metà del percorso. Il piccolo ha riportato solo lievi escoriazioni. Il padre, che accompagnava il bambino, ha subito contattato la polizia locale per denunciare l’ostruzione e segnalare il pericolo rappresentato dal veicolo parcheggiato in mezzo alla pista.
L’intervento delle forze dell’ordine ha documentato la situazione irregolare del camion, ma nei giorni successivi è arrivata una sorpresa inattesa per il genitore. La dinamica dell’incidente, pur senza conseguenze gravi, ha scatenato un iter amministrativo che si è tradotto in una sanzione non al conducente del mezzo ma al padre del ragazzino.
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La multa al padre: violazione del codice della strada per mancata vigilanza
Due mesi e mezzo dopo l’incidente, al padre del bambino è stata notificata una multa da 38 euro. La motivazione ufficiale fa riferimento all’articolo 141 del Codice della Strada, che prevede sanzioni per chi non impedisce a un minore di commettere una violazione stradale. Il verbale sostiene che il genitore non avrebbe evitato che il figlio si imbattesse nell’ostacolo, definito prevedibile.
La norma si applica in casi in cui un adulto deve sorvegliare un minore a tutela della sua sicurezza e del rispetto delle regole. In questo caso, però, il genitore ha puntualmente denunciato l’ostruzione causata dal camion, segnalando un pericolo che non dipendeva da una mancanza di attenzione del bambino ma da un’interferenza esterna illegale.
Reazioni e dubbi sulla legittimità della sanzione
Il padre ha espresso il suo disappunto per la multa ricevuta a distanza di settimane dal fatto. Durante la segnalazione del camion in divieto, nessun agente lo aveva avvertito di possibili conseguenze o responsabilità nei suoi confronti. La notifica senza spiegazioni specifiche ha suscitato stupore e interrogativi sulla correttezza della procedura.
Responsabilità genitoriali e sicurezza sulle piste ciclabili
Il caso solleva una questione più ampia sulle responsabilità di genitori e tutori rispetto agli incidenti che coinvolgono minori in ambienti urbani. La presenza di un veicolo parcheggiato illegalmente su una pista ciclabile appare come la causa primaria dell’incidente e non una negligenza del bambino o del padre. Spetta ora agli enti competenti chiarire i criteri con cui si applicano tali sanzioni e definire i confini tra vigilanza e responsabilità oggettiva in situazioni simili.
Questa vicenda riporta sotto i riflettori il problema della sicurezza sulle piste ciclabili e il rispetto delle norme che regolano la circolazione e la sosta, in particolare nelle aree frequentate da utenti vulnerabili come i bambini. Sarà importante seguire eventuali sviluppi, che potrebbero comportare chiarimenti o modifiche nelle procedure adottate dalla polizia locale e nel quadro normativo sulle sanzioni per genitori.