Il bioingegnere Silvestro Micera, professore alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, discute l'innovazione nel settore delle protesi avanzate e il loro ruolo nella vita delle persone con disabilità. Sottolineando le sfide e le opportunità future, Micera fa riferimento all'importanza di migliorare l'accesso alle tecnologie, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.
Il significato delle paralimpiadi
Le Paralimpiadi rappresentano un momento cruciale per la visibilità delle persone con disabilità, evidenziando non solo le loro sfide quotidiane, ma soprattutto le loro potenzialità. Silvestro Micera ha condiviso la sua emozione nell'assistere alla schermitrice italiana Bebe Vio, che ha sfilato con sicurezza grazie alle sue protesi avanzate durante la cerimonia di accensione del braciere paralimpico. Questo evento riunisce le storie di orgoglio e soddisfazione degli atleti, dimostrando come lo sport possa essere un veicolo di cambiamento sociale e di consapevolezza.
Micera sottolinea che le tecnologie indossabili e impiantabili stanno già facendo la differenza nella vita di molte persone con disabilità. Guardando al futuro, l'aspettativa è che queste innovazioni diventino sempre più diffuse e integrate nella vita quotidiana. Il professor Micera si sta impegnando per fare in modo che queste protesi non siano solo utili in contesti clinici, ma diventino parte della vita normale delle persone.
L’innovazione tecnologica: una nuova era per le protesi
Secondo Micera, la tecnologia bionica potrebbe generare una vera e propria rivoluzione nei prossimi 20-30 anni. Egli ha lavorato allo sviluppo di protesi che non solo ripristinano la funzionalità fisica, ma che permettono anche di percepire sensazioni come il calore. Questo avanzamento può aprire nuove prospettive per le persone con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, migliorando significativamente la loro qualità della vita.
L'obbiettivo è portare queste tecnologie all'interno delle cliniche e, nel contempo, realizzare un’"innovazione frugale". Micera definisce questa strategia come un impegno a trovare soluzioni sostenibili e accessibili anche nei Paesi in via di sviluppo, dove esiste una carenza di tecnologie assistive. Questo approccio è vitale per garantire che le persone con disabilità in tali contesti possano beneficiare delle stesse opportunità di trattamento e supporto disponibili in nazioni più avanzate.
Sfide dell'accesso alle tecnologie assistive
Malgrado i progressi tecnologici, il professor Micera mette in evidenza le difficoltà legate all'accesso a queste tecnologie. In Italia, i servizi sanitari e le agenzie come l'INAIL forniscono supporto ai cittadini, rendendo più accessibili i dispositivi per le persone con disabilità. Tuttavia, la situazione è ben diversa nei Paesi in via di sviluppo, dove molti individui si trovano a fronteggiare ostacoli significativi nell'ottenere le tecnologie di cui hanno bisogno per migliorare la loro vita quotidiana.
Micera racconta di un'iniziativa importante portata avanti dalla Scuola Sant'Anna, intitolata AfricaConnect, che si propone di migliorare le tecnologie esistenti in Africa. Il progetto mira a realizzare piccoli miglioramenti a sistemi che già operano in alcune regioni, contribuendo così ad ottenere grandi progressi nella qualità della vita degli utenti. Tali iniziative sono cruciali per affrontare le disparità globali nell'accesso alle tecnologie assistive e per garantire che anche le persone in contesti meno sviluppati possano beneficiare dei progressi scientifici.
L'impatto della tecnologia assistiva nello sport
In concomitanza con le Paralimpiadi di Parigi 2024, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Comitato Paralimpico Internazionale hanno messo in evidenza il potenziale trasformativo delle tecnologie assistive nello sport. L'evento sportivo non solo celebra i successi degli atleti, ma funge anche da piattaforma per evidenziare le sfide nell'accesso alle tecnologie necessarie per competere. La campagna 'Equipped for equity' è un appello globale per migliorare l'accesso a strumenti fondamentali come le sedie a rotelle e gli apparecchi acustici, che rimangono inaccessibili a miliardi di persone nel mondo.
Secondo l’OMS, mentre oltre 2,5 miliardi di persone avrebbero bisogno di tecnologia assistiva, solo una piccola parte riesce realmente ad accedere a questi strumenti. In particolare, si stima che solo il 5-35% delle persone in necessità di una sedia a rotelle riesca ad ottenerne una, e soltanto il 10% della domanda globale per gli apparecchi acustici è soddisfatta. Questi dati mettono in evidenza quanto sia fondamentale continuare a lavorare per migliorare questi aspetti, promuovendo la consapevolezza e il supporto per l'innovazione in quest'area.
Il futuro delle paralimpiadi e delle tecnologie assistive
Le Paralimpiadi, storicamente simbolo di inclusione e visibilità, offrono anche un'importante vetrina per le innovazioni tecnologiche. Micera sottolinea come eventi di questo tipo siano l'opportunità per mostrare i progressi realizzati nella tecnologia assistiva. Egli mette in evidenza il Cybathlon come un'alternativa interessante, una competizione in cui atleti provano tecnologie all'avanguardia, spesso sperimentali. In questo modo, le Paralimpiadi possono funzionare come un importante barometro dell'evoluzione delle tecnologie assistive.
Infatti, il Cybathlon permette di dare un'occhiata al futuro, mostrando non solo le innovazioni già disponibili, ma anche cosa sarà possibile tra venti o trent'anni. Tecnologie che oggi sono ancora in fase di sviluppo potrebbero un giorno diventare strumentali per affrontare sfide quotidiane delle persone con disabilità. Così facendo, non solo si aprono nuovi orizzonti per il miglioramento della qualità della vita, ma si contribuisce anche a un cambiamento culturale più ampio che valorizza le capacità di ogni individuo.