La mancanza di ambulanze medicalizzate nelle zone interne dell’alto Sangro per l’intero mese di maggio ha riacceso il dibattito sulla situazione della sanità pubblica in Abruzzo. Le aree interessate, già segnate dall’isolamento geografico e dalla scarsità di servizi, si trovano ora senza un presidio essenziale per l’assistenza d’emergenza. Il problema coinvolge cittadini e visitatori, specie nel periodo di maggior afflusso turistico, sollevando interrogativi sulla gestione e sulle risposte delle istituzioni regionali.
Il quadro delle criticità sanitarie nelle zone interne dell’alto Sangro
Le aree interne dell’alto Sangro, come noto, presentano da tempo difficoltà legate alla distribuzione dei servizi sanitari, con un numero contenuto di ospedali e strutture di pronto intervento. Nei mesi scorsi la situazione si è aggravata, a causa della riduzione del personale medico e della carenza di ambulanze dotate di equipaggiamento avanzato. Questo scenario implica un rallentamento nelle risposte alle emergenze sanitarie, compromettendo la sicurezza degli abitanti e dei turisti.
Criticità del pronto soccorso e dell’assistenza emergenziale
Il Pronto soccorso negli ospedali dell’area risulta ridotto al minimo, con meno medici disponibili rispetto al passato. Per un territorio che in estate arriva a sfiorare i settantamila residenti e visitatori, specie tra località montane e turistiche, tutto ciò rappresenta un rischio importante. I mesi più freddi, con condizioni climatiche avverse, peggiorano ulteriormente la situazione, isolando le comunità e rendendo ancora più urgente la presenza di servizi di emergenza ben organizzati.
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L’assenza di ambulanze medicalizzate, che garantiscono assistenza avanzata durante il trasporto verso le strutture sanitarie, limita fortemente la sicurezza in caso di incidenti o malori improvvisi. Questa mancanza è stata denunciata più volte da organizzazioni sindacali, comitati civici e amministratori locali, ma al momento le soluzioni concrete tardano ad arrivare.
Le iniziative politiche e le richieste di intervento della commissione sanità
Davanti a questo scenario, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Antonio Di Marco e Pierpaolo Pietrucci, hanno portato la questione all’attenzione della Regione Abruzzo attraverso interrogazioni e richieste di convocazione della Commissione Sanità. Già nell’ottobre 2024, dopo l’audizione con sindacati, comitati civici e il presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl 1, era emersa la necessità di un confronto diretto e urgente.
L’importanza del confronto locale
Il confronto doveva svolgersi a Pescasseroli, per affrontare in modo concreto le criticità sul territorio. Secondo i due consiglieri, coinvolgere direttamente i sindaci è fondamentale per rappresentare fedelmente la condizione di queste comunità. Essi hanno sottolineato che l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, deve fornire risposte chiare e precise sull’organizzazione dei servizi.
Con l’aggravarsi della situazione, il gruppo dei consiglieri Pd ha chiesto un tavolo di lavoro permanente che tenga conto delle peculiarità del territorio e promuova soluzioni stabili. La mancanza di medici nel 118 e la scarsità di ospedali pronti ad affrontare emergenze non possono essere trascurate, specie in un’area dove la domanda sanitaria cresce nei momenti di maggior afflusso turistico.
La necessità di un piano strutturale per l’assistenza sanitaria nell’alto Sangro
L’attuale emergenza nel settore sanità dell’alto Sangro rivela la debolezza della pianificazione e della gestione regionale. Questa zona, come molte altre aree interne d’Italia, soffre da anni la carenza di servizi essenziali, ma la sospensione temporanea delle ambulanze con equipaggiamento medico avanzato mette in evidenza quanto la situazione sia critica.
Rispetto al diritto alla salute e alle esigenze locali
Il diritto alla salute, riconosciuto dalla Costituzione, dovrebbe garantire a ogni cittadino una risposta adeguata anche nelle località più isolate. Qui, la distanza tra i centri abitati e le strutture ospedaliere rende indispensabile un sistema efficiente di emergenza-urgenza. L’assenza di personale medico sui mezzi del 118 significa tempi di intervento più lunghi e condizioni peggiori per i pazienti.
L’attenzione pubblica sul problema rischia di aumentare nelle prossime settimane, nella stagione turistica che interessa decine di migliaia di persone. Un piano strutturale che preveda il rafforzamento degli organici, il miglioramento della logistica e il coordinamento tra ospedali e servizi di emergenza appare indispensabile per restituire sicurezza al territorio e tutelare la salute dei cittadini e dei visitatori. Senza questo, la situazione rischia di peggiorare ancora, esponendo l’alto Sangro a gravi rischi sanitari.