Apre a urbino la mostra su simone cantarini con 56 opere tra pesaro, bologna e roma

Apre a urbino la mostra su simone cantarini con 56 opere tra pesaro, bologna e roma

La mostra a Urbino a Palazzo Ducale presenta 56 opere di Simone Cantarini, esplorando il suo percorso artistico tra Pesaro, Bologna e Roma grazie alla collaborazione tra Galleria nazionale delle Marche e Gallerie nazionali Barberini Corsini.
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A Urbino, a Palazzo Ducale, dal 22 maggio al 12 ottobre è in mostra una selezione di 56 dipinti di Simone Cantarini, pittore barocco poco noto in Italia ma apprezzato all’estero, che ripercorre il suo percorso artistico tra Pesaro, Bologna e Roma. - Gaeta.it

La città di Urbino ospita dal 22 maggio al 12 ottobre una mostra dedicata a simone cantarini, pittore del Seicento noto per le sue capacità espressive e il legame con varie città italiane. L’esposizione, allestita a Palazzo Ducale, raccoglie 56 dipinti che ripercorrono il percorso artistico di cantorini tra Pesaro, Bologna e Roma. L’iniziativa nasce da una collaborazione tra istituzioni culturali regionali e romane, con l’obiettivo di rilanciare la figura di questo artista poco conosciuto in Italia ma apprezzato all’estero.

La mostra dedicata a simone cantarini tra i luoghi e le collaborazioni

La rassegna curata da luigi gallo, anna maria ambrosini massari e yuri primarosa, presenta la prima monografica su simone cantarini a urbino. Essa sottolinea il legame tra l’artista e la città marchigiana, dove cantarini trascorse alcuni anni formative. L’evento è promosso soprattutto dalla Galleria nazionale delle marche in stretta collaborazione con le Gallerie nazionali Barberini Corsini di Roma, che hanno contribuito con opere e supporto organizzativo. Questo confronto fra realtà museali diverse consente di attraversare più tappe della vita artistica di cantarini, offrendo una visione più completa della sua ricerca pittorica.

Nuove opere e arricchimenti per palazzo ducale

Palazzo Ducale, per l’occasione, accoglie anche nuove opere donate o depositate da altre collezioni, come quelle provenienti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e dalla Pinacoteca di Brera. Questi arrivi rappresentano un arricchimento importante per la collezione permanente, confermando la volontà di rafforzare la presenza sul territorio di opere significative legate al pittore.

Un percorso nel tempo tra pesaro, bologna e roma

Simone cantarini si muove tra diverse città italiane, influenzandosi e lasciando tracce evidenti in ognuna di esse. Nato a Pesaro, cantarini si forma soprattutto a Bologna, città dove entra in contatto con importanti maestri barocchi e approfondisce l’arte della luce e della composizione. A Roma, poi, vive esperienze diverse che contribuiscono a definire il suo stile personale, caratterizzato da un equilibrio tra classicismo e barocco.

In mostra, il pubblico può seguire questa evoluzione grazie alla selezione di quadri che coprono l’intera carriera. Il trasferimento tra queste città spiega molte delle scelte stilistiche presenti nei lavori esposti. Urbino, città dalla forte tradizione artistica, ospita quindi un artista che ha saputo coniugare la sensibilità locale con gli stimoli provenienti da centri artistici maggiori.

Le opere principali in esposizione a palazzo ducale

Tra i 56 dipinti selezionati spiccano alcune opere di grande rilievo. “la madonna della rosa”, proveniente da una collezione privata, mostra l’abilità del pittore nel rendere con delicatezza il volto e i dettagli. “san giacomo in gloria”, conservato al museo di Rimini, evidenzia la capacità narrativa e il senso della luce di cantarini. “amore disarmato dalle ninfe” e “il giudizio di paride” offrono esempi di soggetti mitologici interpretati con originalità e forza espressiva.

Questi lavori rappresentano solo una parte delle opere esposte, che coprono temi religiosi, mitologici e ritratti. Ogni quadro rivela l’attenzione al dettaglio e la modernità di tecniche che sentirono ancora l’influenza del barocco, ma anticiparono modi più agili e meno convenzionali.

Esempi di tematiche affrontate

I temi spaziano dal sacro al profano, dimostrando la versatilità di simone cantarini e la sua capacità di attraversare argomenti con sensibilità e innovazione, mantenendo sempre un legame con la tradizione artistica.

La riscoperta dell’artista nel contesto nazionale e internazionale

Simone cantarini ha avuto un percorso di rivalutazione nel corso degli ultimi decenni. Mentre all’estero le sue opere sono apprezzate da storici e collezionisti, in Italia non ha ancora ricevuto quella diffusione che il valore dei suoi lavori meriterebbe. L’allestimento a Urbino vuole ridurre questo divario e avvicinare il pubblico italiano a un artista che ha saputo portare nel Seicento una sensibilità fresca e personale.

“La mostra quindi non è solo una raccolta di dipinti, ma provvede anche a fissare un nuovo punto di partenza per ulteriori studi e approfondimenti,” affermano le istituzioni culturali coinvolte.

L’esposizione di Palazzo Ducale si apre così a chiunque desideri vedere con attenzione un capitolo poco conosciuto della pittura barocca, in un contesto storico e geografico che permette di capire meglio le radici e la circolazione delle idee artistiche tra Marche, Emilia e Lazio.

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