Nel carcere di Busto Arsizio, un nuovo progetto mira a favorire il reinserimento lavorativo dei detenuti attraverso l’apertura di un laboratorio di confezionamento gestito dalla Grassi Spa. Questa azienda, con sede a Lonate Pozzolo, è da un secolo specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico e professionale, e rappresenta un’iniziativa importante nel contesto della rieducazione penale. In questo laboratorio, dodici detenuti stanno già seguendo un corso di formazione che combina teoria e pratica, preparando il terreno per future opportunità di lavoro.
Formazione e corsi pratici per i detenuti
Dodici detenuti del carcere di Busto Arsizio hanno intrapreso un percorso formativo di 140 ore, organizzato da Acof Olga Fiorini. Il corso si concentra sull’uso di macchinari per la cucitura e sulla gestione dei tessuti, offrendo agli studenti competenze pratiche in vari ambiti, come la produzione di shopper bag e pantalon, e l’upcycling, che consiste nel riutilizzo creativo di tessuti già esistenti, ad esempio lenzuola e federe. Al termine della formazione, due dei partecipanti avranno la possibilità di essere assunti dalla Grassi Spa, mentre tutti i partecipanti riceveranno un attestato che certificherà le loro capacità come operatori nell’ambito dell’abbigliamento.
Il corso si svolge in un laboratorio appositamente allestito all’interno del penitenziario, dotato di sei macchine da cucire e di tre macchinari per il taglio, un ambiente concepito per garantire un apprendimento pratico e immediato delle tecniche produttive. Questo progetto, che si conclude alla fine di febbraio, rappresenta un’opportunità non solo formativa, ma anche professionale per le persone detenute, mirando a equipaggiarle con competenze utili per il futuro.
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Collaborazioni e nuovi progetti in vista
A partire dalla fine di febbraio, il laboratorio di confezionamento sarà operativo e avrà il supporto del personale della Grassi Spa, nonché degli ex dipendenti che fanno parte dell’Associazione Amici della Grassi. Inizialmente, il laboratorio si concentrerà sulla produzione di shopper bag e sacche porta cataloghi. Tuttavia, in collaborazione con la direzione della casa circondariale, ci sono anche ambiziosi progetti in fase di sviluppo, come la creazione di una linea di abbigliamento destinata ai detenuti che arrivano senza cambi d’abbigliamento. Questi capi, realizzati utilizzando tessuti riutilizzati dalla Grassi, rappresenterebbero un sostegno tangibile per chi si trova in una situazione di difficoltà .
Il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, ha definito il progetto un “grande esempio” di come le aziende possano collaborare con le istituzioni penitenziarie per promuovere l’inclusione sociale. La convenzione firmata tra la Grassi Spa e la casa circondariale segna un’importante tappa nel “Protocollo d’intesa” volto a sostenere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone in situazioni di detenzione.
Obiettivi e prospettive future
Il progetto avviato presso il carcere di Busto Arsizio ha come obiettivo di diventare un modello replicabile per altre strutture penitenziarie. La direttrice del carcere, Maria Pitaniello, ha espresso la speranza che il laboratorio rappresenti un punto di partenza per la creazione di ulteriori opportunità lavorative non solo all’interno del penitenziario, ma anche al di fuori. Attualmente, circa 140 dei 400 detenuti della struttura sono coinvolti in attività lavorative, inclusi i lavori presso una cioccolateria esterna.
L’atteggiamento della Grassi Spa, come descritto dal presidente Roberto Grassi, è orientato a fungere da strumento di inclusione, sottolineando che la sostenibilità economica dell’iniziativa arriverà in un secondo momento. L’importante è porre le basi per un futuro migliore, superando le barriere che separano il mondo del lavoro e le persone detenute. Questo laboratorio, quindi, non è solo un’opportunità di lavoro; è un passo fondamentale per offrire nuove opportunità di vita a chi cerca di ricostruire il proprio percorso.