Anno scolastico 2023: le sfide di docenti e alunni tra precarietà e riforme necessarie

Anno scolastico 2023: le sfide di docenti e alunni tra precarietà e riforme necessarie

Tensione nelle scuole di Latina per le problematiche legate alle assunzioni e al sistema di nomine, con preoccupazioni tra i docenti precari e richieste di maggiore trasparenza nelle convocazioni.
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Anno scolastico 2023: le sfide di docenti e alunni tra precarietà e riforme necessarie - (Credit: www.h24notizie.com)

L’avvio del nuovo anno scolastico segna un periodo di grande tensione nelle scuole della provincia di Latina. Le problematiche legate alle assunzioni e al sistema di conferimento delle nomine hanno sollevato preoccupazioni tra i docenti, in particolare tra quelli precari. La Gilda Insegnanti di Latina, attraverso la coordinatrice provinciale Patrizia Giovannini, ha sollevato questioni critiche riguardanti il percorso di carriera degli insegnanti storici e il funzionamento dell’algoritmo di assegnazione delle supplenze.

La situazione lavorativa dei precari storici

Il sistema di assegnazione delle nomine per l’anno scolastico in corso ha visto la copertura dei posti vacanti nelle scuole di ogni ordine e grado, ma ha generato frustrazione tra i precari storici. Secondo Patrizia Giovannini, fra coloro che in passato hanno ottenuto incarichi, in particolare nelle scuole superiori per il sostegno, molti si sono visti esclusi quest’anno. Questo ha portato un numero significativo di docenti a trovarsi in attesa di supplenze brevi, creando un clima di incertezza.

Tale situazione non solo influisce sulla sicurezza economica dei docenti, ma rappresenta anche un passo indietro nella loro carriera. Nonostante i requisiti previsti per l’ingresso in graduatoria, l’algoritmo sembra non tenere conto dell’esperienza e delle competenze acquisite nel tempo. Inoltre, è stato evidenziato un ritardo nella pubblicazione dei posti disponibili, che resta un problema persistente da quando è stato implementato il sistema automatizzato, accentuando le difficoltà per i docenti in cerca di incarichi.

Richiesta di convocazioni in presenza e ripescaggio

Il sindacato, facendo da portavoce per gli aspiranti docenti, insiste sulla necessità di ripristinare le convocazioni in presenza. Nonostante le richieste provenienti dal mondo scolastico, il Ministero dell’Istruzione sembra mantenere un approccio rigido, mostrando riluttanza a considerare le reali esigenze degli insegnanti e degli studenti. Giovannini ha sottolineato quanto sia fondamentale tornare a pratiche più trasparenti e dirette che possano favorire un confronto immediato tra le istituzioni e i docenti.

Un tema centrale è la proposta di implementare il sistema di ripescaggio, che consentirebbe ai docenti esclusi dalle prime convocazioni di avere una nuova opportunità di assunzione in base alle loro preferenze. Tale soluzione è vista come imprescindibile, soprattutto considerando che diversi posti vacanti sono emersi successivamente, evidenziando ulteriori criticità nella gestione delle risorse umane nel settore educativo. Pertanto, il sindacato intende portare avanti questa richiesta ai livelli provinciali e regionali, cercando di migliorare l’accesso e l’allocazione dei posti disponibili.

Le sfide legate ai requisiti di abilitazione per i nuovi assunti

Un altro aspetto che richiede attenzione riguarda i nuovi assunti attraverso il concorso PNRR, che hanno ottenuto il posto con il solo requisito dei 24 CFU, senza però essere abilitati. Questa situazione comporta che tali docenti devono acquisire l’abilitazione entro l’anno, ma senza corsi di formazione specifici predisposti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, i rischi crescono. Giovannini ha evidenziato la necessità urgente di chiarimenti e interventi tempestivi per garantire che questi docenti non perdano possibilità di conferma in ruolo.

Le incertezze che circondano il futuro di questi nuovi educatori non fanno altro che amplificare l’atmosfera di precarietà già presente nel settore, rendendo impellente un cambio di rotta nelle politiche di formazione e assunzione. Senza un intervento adeguato e tempestivo, molti di loro potrebbero trovarsi in difficoltà a causa di scadenze imminenti o dell’assenza di programmi formativi mirati, alimentando ulteriormente la frustrazione tra i professionisti della scuola.

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