Andamento delle borse europee e americane dopo l’accordo sui dazi

Andamento delle borse europee e americane dopo l’accordo sui dazi

La borsa europea chiude in rialzo grazie all’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Giappone, con forti guadagni nei settori auto e farmaceutico, mentre i rendimenti dei titoli di stato mostrano segnali di stabilità.
Andamento Delle Borse Europee Andamento Delle Borse Europee
La borsa europea chiude in rialzo grazie all’accordo USA-Giappone sui dazi, con forti guadagni nei settori auto e farmaceutico e un miglioramento del sentiment sui mercati finanziari. - Gaeta.it

borsa europea chiude positiva grazie all’accordo usa-giappone sui dazi, spinta dai titoli dell’auto e farmaceutici

I mercati europei hanno terminato la seduta in rialzo seguendo l’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Giappone sui dazi commerciali. Questo accordo ha fatto salire i listini asiatici e del Pacifico, creando un clima ottimista anche in Europa. Parigi e Milano, in particolare, hanno evidenziato una performance superiore alla media, mentre Londra, Francoforte e Madrid hanno registrato guadagni più contenuti. Anche a Wall Street le quotazioni sono cresciute, ma con movimenti più modesti rispetto all’Europa.

La giornata di contrattazioni ha visto Parigi protagonista con un +1,44%, seguita da Milano con un +1,3%. Francoforte ha evitato variazioni brusche, guadagnando lo 0,71%, Londra e Madrid si sono mosse rispettivamente con +0,46% e +0,27%. A New York il Dow Jones ha chiuso in progresso del +0,42%, mentre il Nasdaq è rimasto quasi stabile con un +0,1%. L’accordo commerciale tra Washington e Tokyo ha quindi influenzato positivamente la fiducia degli investitori, spingendo i mercati azionari oltre oceano e in Europa.

Movimenti sui mercati valutari e delle materie prime

Il cambio euro-dollaro ha superato la soglia dello 0,85, attestandosi su valori più solidi dopo alcune settimane di incertezza, mentre la sterlina si è mantenuta sotto 0,74 dollari. Lo yen ha subito una lieve flessione, scendendo a 146,53 per dollaro. Sul fronte delle materie prime, l’oro ha perso terreno, scendendo dello 0,3% a 3.412,85 dollari l’oncia. Il prezzo del petrolio Wti ha registrato un calo dello 0,6%, portandosi a 64,91 dollari al barile. Anche il gas naturale è sceso a 32,67 euro per MWh, superando la soglia dei 33 euro. Questi andamenti riflettono un clima di moderata cautela sugli asset rifugio, ma colmare in parte la spinta degli accordi commerciali.

Evoluzione dei rendimenti e spread tra titoli di stato europei

I rendimenti dei titoli italiani sono scesi di un punto base, attestandosi al 3,42% per i Btp decennali, mentre quelli tedeschi sono saliti di 0,9 punti al 2,6%. Questo ha ridotto lo spread tra Btp e Bund a 82,6 punti, segnalando un contenimento delle tensioni nel debito sovrano tra Italia e Germania. Lo spread più basso può indicare una percezione di rischio leggermente ridotta, in linea con il miglioramento del sentiment sui mercati finanziari, legato anche ai segnali positivi provenienti dai negoziati internazionali.

Spinte positive nei settori auto e farmaceutico dopo l’intesa sui dazi

I titoli automobilistici sono stati i più vivaci, guidati da Stellantis che ha guadagnato il 9,06%, seguito da Porsche , Volkswagen , Mercedes , Bmw e Renault . Ferrari ha mostrato un rialzo più contenuto del 1,2%, probabilmente perché meno esposta alle dinamiche tariffarie tra Usa e Giappone. Il settore farmaceutico ha avuto una buona giornata, con salite significative di Lonza dopo la trimestrale e le previsioni annuali positive, oltre che di AstraZeneca e Roche . Questi movimenti confermano l’impatto immediato delle notizie commerciali sui titoli legati ai mercati esteri.

Settori difesa e bancario tra rialzi e indebolimenti

Le aziende della difesa hanno mostrato andamenti misti. Saab è salita del 3,38%, Rheinmetall del 1,05% e Leonardo dello 0,58%. Iveco ha registrato un balzo superiore, +7,33%, in vista dello scorporo della divisione difesa per una cessione a Tata. Nel comparto bancario, Unicredit ha guadagnato il 3,43%, seguita da Mps , mentre Intesa, Mediobanca, Bper e Popolare di Sondrio hanno registrato aumenti moderati tra l’1,3 e il 1,9%. Banco Bpm invece ha perso il 2,57% dopo il ritiro dell’offerta pubblica di scambio da parte di Unicredit, evento che ha condizionato negativamente il titolo.

Questi movimenti confermano come i fattori geopolitici e commerciali abbiano spostato anche il panorama finanziario, orientando investimenti e valutazioni delle società. L’accordo tra Stati Uniti e Giappone si è dimostrato un elemento chiave per il rialzo delle borse europee e la ripresa di specifici settori industriali, specie quelli maggiormente esposti ai mercati internazionali.

Change privacy settings
×