L’analisi degli ascolti della stagione televisiva 2023-2024 del talk show politico "Accordi e disaccordi", trasmesso su Nove e condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi, offre un quadro dettagliato sulla performance del programma e sul profilo del suo pubblico. Con la presenza fissa di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, lo show ha continuato a essere un punto di riferimento nella discussione politica italiana. Attraverso un attento esame dei dati, è possibile comprendere l'evoluzione del programma e il suo impatto sulla platea.
Accordi e disaccordi: il bilancio degli ascolti stagionali
L’analisi degli ascolti per la stagione 2023-2024 di "Accordi e disaccordi" rivela dati interessanti, che indicano non solo la popolarità del programma, ma anche la fedeltà del suo pubblico. Il programma ha registrato una share media del 2,5%, con una media di oltre 320.000 telespettatori. Questi dati considerano sia le prime visioni dei contenuti che le repliche trasmesse nel corso della stagione.
Un aspetto significativo è rappresentato dai contatti totali, che hanno raggiunto una media di 1.340.000, con un tasso di permanenza del 24%. Questi numeri suggeriscono che, non solo il programma ha attirato molti spettatori, ma è anche riuscito a mantenere l’attenzione del pubblico per la durata delle sue trasmissioni. La combinazione di ospiti e tematiche trattate, unite alla conduzione di Scanzi e Sommi, ha probabilmente contribuito a questo successo.
La composizione del pubblico
Un ulteriore elemento da considerare è rappresentato dalla demografia dei telespettatori. L’età media di chi segue "Accordi e disaccordi" è di 61 anni, un dato che riflette una preferenza per il contenuto di stampo più maturo. Le fasce d’età indicano un ottimo riscontro tra gli over 55, con uno share del 3% per il gruppo 55-64 anni e del 2,7% per gli over 65. Al contrario, il programma ha una performance meno eloquente tra il pubblico più giovane, con un solo 1,7% di share tra 35-54 anni e un 2% per la fascia 15-34 anni.
Dal punto di vista di genere, gli uomini rappresentano un target più coinvolto, registrando un share del 3%, rispetto al 2% delle donne. Questi dati evidenziano una polarizzazione del pubblico attorno a questioni politiche che possono suscitare interesse maggiore tra i maschi, anche se le donne non rimangono completamente escluse dal dibattito.
Analisi per livello d'istruzione e classi socio-economiche
Quando si esaminano gli ascolti in base al livello di istruzione, emerge un quadro intrigante. Gli spettatori con titolo di studio universitario mostrano il maggiore interesse per il programma, con uno share del 4%. Segue la fascia con diploma di scuola superiore, che registra un 3%. Tuttavia, il pubblico con un'istruzione più bassa mostra un afflusso decisamente minore, con un 2,2% per la scuola media e l’1,2% per le scuole elementari.
In relazione alle classi socio-economiche, la classe alta mantiene una prevalenza con un 3% di share, seguita dalla classe medio-alta con un 2,7%. Questo trend si riduce nella media e medio-bassa con un 2% e dell’1,9% per la classe bassa. Questo quadro suggerisce che il programma riesce a toccare temi che risultano più rilevanti per gli esponenti delle classi più elevate o istruite, segnalando una tendenza di consumo dei media legata fortemente al contesto socio-economico.
I dati regionali: dove "Accordi e disaccordi" è più apprezzato
Nel contesto regionale, "Accordi e disaccordi" mostra una performance variabile che può dipendere da diversi fattori. Il Friuli Venezia Giulia si conferma come la regione con il maggior share, raggiungendo il 4,4%. Anche la Liguria e l’Umbria seguono a ruota, con share rispettivamente del 4,1% e del 3,7%. Questi risultati potrebbero riflettere un comportamento politico e sociale più attivo, che trova riscontro nella fruizione di contenuti di attualità.
Al contrario, il Molise rappresenta la regione con il minor riscontro, chiudendo la classifica con soli 0,9% di share. Situazioni simili si registrano in Sicilia, con un 1,24%, e in Calabria, con l’1,5%. Tali differenze possono derivare da variabili locali come il grado di partecipazione politica e l’interesse verso temi di attualità, elementi che sicuramente influenzano il consumo televisivo.
L'analisi degli ascolti di "Accordi e disaccordi" offre quindi uno spaccato interessante e variegato di un talk show che, nonostante siano innumerevoli i programmi concorrenti, continua a riferirsi a un pubblico attento e diversificato nella sua composizione. I risultati raccolti nel corso di questa stagione attestano l'efficacia della trasmissione nel mantenere vivo l'interesse per il dibattito politico contemporaneo.