A Cremona, un episodio di violenza ha colpito la comunità nella notte tra sabato e domenica. Un barman di 36 anni è stato vittima di un brutale pestaggio avvenuto davanti al locale La Ciocco, situato in piazza Roma. L’aggressione, avvenuta intorno alle 2.40 del mattino, ha lasciato il giovane con gravi ferite, tra cui la perdita dell’occhio sinistro. La città fa sentire la propria voce, manifestando solidarietà nei suoi confronti e chiedendo giustizia per un atto così efferato.
La dinamica dell’aggressione
Secondo le ricostruzioni, il barman è stato aggredito da un gruppo di quattro o cinque individui che, apparentemente, erano già in possesso di un bicchiere di vetro. La situazione sembrava sotto controllo fino a quel momento, ma i delinquenti hanno iniziato a infastidire gli ultimi clienti nel locale, che stava per chiudere. Proprio per placare gli animi, il barman è uscito chiedendo loro di andarsene. In quello stesso momento, uno degli aggressori lo ha colpito alla testa con il bicchiere, facendolo cadere a terra.
Non appena il giovane è stato a terra, il branco non ha esitato a infierire, colpendolo ripetutamente con calci e pugni. Una violenza inaspettata che ha lasciato i clienti e i passanti attoniti. Dopo la loro fuga, è scattato l’allerta e sono intervenuti i carabinieri della Radiomobile insieme all’ambulanza del 118. Una volta giunto in ospedale, il barman è stato sottoposto a un intervento chirurgico urgente, mentre i medici valutano la situazione dell’occhio destro.
L’indagine e la reazione della comunità
Le forze dell’ordine stanno conducendo indagini approfondite sul caso, coordinati dal sostituto procuratore Alessio Dinoi. Gli investigatori stanno ascoltando i testimoni presenti durante il pestaggio e stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza situate nell’area circostante. Questa aggressione, classificata come lesioni gravissime, ci porta a credere che i colpevoli non rimarranno a lungo impuniti. Le speranze di giustizia sono alimentate dalla reazione della comunità, la quale si è unita per far sentire la propria voce contro la violenza.
La notizia ha suscitato onde di solidarietà, non solo tra amici e familiari, ma anche tra i colleghi del barman, che hanno espresso la loro indignazione per quanto accaduto. Molti locali della città hanno abbassato le serrande come gesto di protesta e supporto verso il collega ferito. Le parole del locale Bolero di vicolo Bordigallo, che ha annunciato la chiusura in segno di solidarietà, rispecchiano un sentimento comune: “Aspettiamo in trepidante attesa che la giustizia faccia il suo corso”.
Il supporto al barman e il messaggio della madre
In ospedale, il 36enne ha ricevuto numerose visite, tutte cariche di affetto e speranza. La sua maggiore preoccupazione, nonostante la gravità delle sue ferite, è stata per i clienti che erano presenti al momento del pestaggio. La madre, visibilmente scossa dall’accaduto, ha espresso il desiderio che la città reagisca come una vera comunità per affrontare e condannare atti di questa natura. “Speriamo che la città si faccia sentire. Che dimostri di essere comunità. E reagisca”, ha condiviso emozionata.
L’unità e il supporto non si sono limitati a parole, ma hanno generato azioni concrete. Le serrande abbassate e il silenzio dei locali sono segnali significativi di una collettività che si rifiuta di rimanere in silenzio di fronte alla violenza. Emiliano Soffientini, titolare di un noto locale in via Capitano del Popolo, ha detto: “È necessario un cambio di marcia deciso e decisivo. Basta con questa totale noncuranza rispetto all’ordine pubblico quando volge la sera”. Le sue parole colpiscono profondamente e rappresentano il malessere di una comunità decisa a non accettare la violenza.
Le future indagini e le reazioni della comunità saranno monitorate con attenzione, mentre il barman affronta una lunga e difficile via di recupero.