Una storia di coraggio e prontezza quella che emerge da un intervento cruciale avvenuto nel comune marchigiano di Marotta. Sabato mattina, un agente di polizia della Questura di Pesaro ha messo in atto un’azione decisiva dopo aver ricevuto una videochiamata inquietante da una donna che minacciava di togliersi la vita. Grazie alla sua prontezza e all’aiuto dei colleghi, è stata evitata una tragedia.
L’inizio del dramma: la videochiamata
Era verso le 8.30 di sabato quando l’agente, operante in Prefettura, ha ricevuto una videochiamata che subito ha destato la sua attenzione. Da uno schermo, la voce tremante di una donna si è fatta sentire: “Volevo salutarti perché voglio farla finita.” Inizialmente, l’agente non è riuscito a riconoscerla, ma dopo alcuni istanti, quando ha potuto osservare il suo volto, si è accorto che era una donna che aveva incontrato più volte in passato. Questo riconoscimento ha spinto il poliziotto a cercare di mantenere la calma, cercando di instaurare una conversazione, mentre alle sue spalle la situazione si stava complicando.
Durante i pochi minuti di videochiamata, l’agente ha notato elementi significativi nello sfondo, come i binari ferroviari e il cartello della stazione di Marotta. Con una marcata urgenza, ha lasciato la Prefettura e si è diretto in Questura, consapevole dell’importanza di agire in tempi rapidi senza allarmare la donna, che stava mostrando segnali di disperazione.
L’organizzazione dell’intervento
Una volta giunto in Questura, l’agente ha rapidamente attivato la sala operativa, dando indicazioni al collega presente, per mettere in moto l’operazione di salvataggio. È stato fondamentale allertare i carabinieri di Fano, i quali sono stati messi al corrente della situazione preoccupante. La collaborazione tra le forze di polizia ha giocato un ruolo chiave per garantire la sicurezza della donna.
Nel frattempo, l’agente ha pensato di mantenere aperta la comunicazione con la donna. Le ha chiesto l’ora, cercando di farle ruotare il telefono per indurla a mostrare più dettagli di sé. Questo gesto ha permesso all’agente di notare che indossava delle pantofole gialle e un pigiama azzurro, ulteriori indicatori dello stato vulnerabile in cui si trovava.
L’epilogo: l’intervento finale
Con il passare del tempo e la conversazione che stava diventando sempre più tesa, l’agente ha notato che la donna si stava avvicinando pericolosamente ai binari. Ha cercato di intrattenere il dialogo per guadagnare tempo. Quando la donna ha chiesto perché non passassero i treni, il poliziotto ha risposto di controllare la situazione, mentre in realtà aveva già avviato l’interruzione della tratta grazie alla comunicazione con la polizia ferroviaria.
La conversazione ha continuato fino a quando, a un certo punto, è stata interrotta dall’arrivo dei carabinieri, che si sono precipitati alla stazione. Lì, hanno prontamente preso in custodia la donna, mettendola in sicurezza. Grazie allo sforzo congiunto delle forze dell’ordine, è stata evitata una potenziale tragedia. Questa vicenda mette in luce l’importanza della prontezza e della collaborazione tra istituzioni in situazioni di emergenza.