A nord di Napoli, nell’area di Arzano e Casoria, si registra una concentrazione di veicoli abbandonati e smembrati in modo sospetto lungo la strada che conduce al deposito dell’ex ACTP. Le carcasse si trovano in un’area nascosta dalle rampe dell’asse mediano, visibili da via Pietro Nenni e dalla SP1. Questo luogo è diventato un punto di interesse per chi segue episodi legati a reati contro il patrimonio, con particolare attenzione ai furti di auto. Le segnalazioni si susseguono da tempo, senza però che finora si siano registrati interventi concreti per bonificare la zona.
La presenza di carcasse di auto indica furti e smontaggi illegali
Nella vasta zona incolta che si estende tra Arzano e Casoria, sono state trovate almeno tre carcasse di automobili ridotte a rottami, presumibilmente frutto di furti. Si tratta di veicoli privati di parti, quasi completamente cannibalizzati. Il fatto che rimangano accatastate in uno spazio nascosto ma facilmente raggiungibile fa pensare a un’organizzazione che opera con modalità consolidate e ben collaudate. Chi si occupa di queste attività illecite approfitta di aree isolate, lontane dalla vista delle telecamere o dei passanti, per svuotare le vetture velocemente.
Il fenomeno desta preoccupazione anche tra le associazioni che si occupano di ambiente e territorio. Più volte sono state presentate denunce e richieste di intervento, sottolineando l’impatto estetico e ambientale di questi rifiuti abbandonati nel mezzo della campagna. Non sono rari casi simili in altre zone della provincia di Napoli, ma la situazione di Arzano è particolarmente visibile proprio perché le carcasse sono disseminate lungo una strada molto transitata, ma difficilmente raggiungibile a piedi senza guidare in aree agricole o semiabbandonate.
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Carcasse di auto e nascondigli usati dalla criminalità organizzata
Le macchine abbandonate vengono spesso usate come deposito temporaneo da gruppi criminali specializzati nel furto e nel riciclaggio dei veicoli rubati. Questi cosiddetti “cavalli di ritorno”, che sono gruppi che estorcono soldi ai proprietari per restituire le auto, operano in modo rapido. Possono lasciare qui le vetture depredate e smontarle in poco tempo. Nel terreno circostante si trovano ancora evidenze di interventi recenti: pezzi di ricambio, attrezzi e rifiuti abbandonati, sintomi di un’attività frenetica che si muove quasi sotto traccia.
La copertura offerta dalle rampe e la zona strategica
La scelta del luogo non è casuale. Le rampe dell’asse mediano offrono una copertura perfetta per le azioni criminali. In particolare la zona vicino al deposito ex ACTP resta fuori dal raggio d’azione immediato delle forze dell’ordine e da occhi indiscreti. Anche per questo motivo, per chi compie questi furti e smontaggi, resta il posto ideale per agire. La presenza delle carcasse rende però evidente lo scempio, che è stato anche segnalato più volte dai residenti della zona ai vigili urbani e alle autorità competenti.
Richieste di rimozione e pressioni dai cittadini
I cittadini della zona segnalano il problema da tempo. Le proteste riguardano soprattutto la mancata rimozione delle carcasse, che rappresentano un pericolo ambientale e un simbolo di degrado. Da parte delle associazioni ambientaliste e della popolazione locale si chiede un intervento rapido e deciso. Le auto abbandonate infatti rappresentano non soltanto un danno visivo ma possono anche attirare altri reati, come incendi dolosi o attività illegali di smaltimento rifiuti.
Le amministrazioni locali al momento non hanno comunicato tempi certi per la pulizia dell’area. Negli anni trascorsi, episodi simili hanno richiesto diverse segnalazioni pubbliche prima di ottenere un intervento concreto, spesso a seguito della pressione mediatica o di atti formali da parte di comitati locali. Il caso di Arzano appare un esempio chiaro di come certe zone fuori dal controllo diretto delle forze dell’ordine possano trasformarsi in rifugi per attività illegali legate al furto d’auto e al traffico di pezzi di ricambio.
Associazioni locali mantengono alta l’attenzione
Mantengono alta l’attenzione le associazioni locali, che continuano a monitorare la situazione e chiedono misure più incisive per prevenire questi fenomeni e ripulire il territorio. Nel frattempo, le carcasse restano immobili sotto le rampe, testimoni silenziose della difficile lotta contro i reati che interessano l’area a nord di Napoli.