A roma la mostra che mette a confronto artisti cinesi di shangai con maestri italiani del XX secolo

A roma la mostra che mette a confronto artisti cinesi di shangai con maestri italiani del XX secolo

Oltre settanta opere di artisti di shangai e maestri italiani del XX secolo dialogano alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di roma, esplorando identità, modernità e scambio culturale.
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La mostra "2025 East and West" alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma mette a confronto oltre settanta opere di artisti di Shanghai e maestri italiani del XX secolo, esplorando il dialogo culturale tra Oriente e Occidente attraverso temi di modernità, identità e memoria. - Gaeta.it

Oltre settanta opere di più di quaranta artisti provenienti da shangai dialogano con capolavori italiani del XX secolo alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di roma. La mostra “2025 East and West: International Dialogue Exhibition – From Shanghai to Rome”, in programma dal 15 luglio al 14 settembre, offre un confronto diretto tra artisti cinesi legati all’Accademia di Belle Arti di shangai e nomi storici dell’arte italiana. Le opere in esposizione mettono in luce le diverse prospettive culturali e artistiche, favorendo un intreccio fra oriente e occidente che attraversa un secolo di creazione artistica.

Artisti cinesi e italiani a confronto nella collezione della gnamc

Alla Gnamc, alcuni tra i più grandi nomi dell’arte italiana del XX secolo accompagnano la produzione degli artisti cinesi contemporanei di shangai. Tra i pionieri italiani ci sono Balla, Boccioni, Modigliani, Carrà, de Chirico, Morandi, Burri, Fontana, Kounellis e Schifano. La raccolta include anche rappresentanti più recenti come Cattelan, Stingel, Beecroft, ma la mostra ospita pure artisti emergenti quali Daniela De Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Emanuele Becheri e Davide Rivalta. Il confronto permette di osservare la continuità e le divergenze tra linguaggi artistici lontani geograficamente, ma intrecciati nella storia contemporanea.

Uno sguardo dal curatore e dalla direttrice della gnamc

Il curatore Gabriele Simongini spiega che la cultura cinese nutre una forte ammirazione per l’arte italiana, non solo quella rinascimentale ma anche per le correnti più moderne e contemporanee dell’Italia. Questa attenzione mette in luce opere italiane spesso trascurate nel loro stesso paese. La direttrice della Gnamc, Renata Cristina Mazzantini, sottolinea che un museo pubblico deve alimentare lo scambio tra culture diverse proprio per tenere viva la produzione artistica e favorire nuove visioni. Il lavoro curatoriale cinese definisce “East and West” un’esplorazione dei temi della modernità, dell’identità e della complessità culturale, in un momento storico segnato da globalizzazione e omologazione.

La struttura della mostra tra riflessi, espansione e immaginario

La mostra si articola in tre nuclei tematici progressivi, ognuno con una proposizione specifica. Il primo gruppo si intitola “Riflessi dello Spazio-Tempo” e affronta il modo in cui artisti cinesi e italiani hanno interpretato dal XX secolo a oggi i processi di modernizzazione e la trasformazione identitaria, mettendo in dialogo la tradizione e le forme visive contemporanee. Questo segmento fa emergere come la cultura e la storia si riflettano nelle opere, in un gioco di contrasti e affinità.

Espansione del pensiero e metamorfosi del materiale

Il secondo nucleo, “Espansione del Pensiero”, concentra l’attenzione sulla metamorfosi del materiale e l’uso di nuovi media. Sculture, installazioni e pitture costruttive diventano metafore della realtà e del ragionamento. Attraverso le opere, si osserva come l’arte superi la forma fisica per rappresentare concetti e strutture più complesse, stimolando una riflessione sul presente e sulle idee che lo attraversano.

Generazione dell’immaginario e memoria personale

Infine, “Generazione dell’Immaginario” mostra come le opere si radichino nelle esperienze personali, nella memoria cittadina e nei racconti individuali. Qui la dimensione locale si intreccia con la riflessione globale, dando vita a narrazioni visive che si concentrano sull’identità contemporanea e sul vissuto diretto, in un percorso che coinvolge lo spettatore in modo profondo e diretto.

Un dialogo interculturale tra arte, storia e identità

Il percorso espositivo favorisce un confronto paritario fra mondi artistici differenti, rivelando la complessità della cultura globale. Il rapporto tra arte cinese e italiana diventa occasione per riflettere sulla convivenza di riferimenti diversi e sul mantenimento delle radici culturali. La mostra richiede attenzione alle singole lingue espressive, mentre crea un campo aperto alla tensione e allo scambio tra tradizioni.

Questa iniziativa arriva in un momento storico caratterizzato da rapide trasformazioni culturali e sociali. Il dialogo tra artisti di shangai e l’eredità italiana testimonia la vitalità e la difficoltà dell’incontro tra culture. Alla Gnamc, relitti di modernità e visioni contemporanee si confrontano ogni giorno, e questa mostra aggiunge un pezzo importante a questa conversazione in corso.

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