Milano ospita una nuova mostra dedicata alla scultura neoclassica con dodici busti mai visti prima, prestito di lunga durata di banca ifis. L’evento si svolge nella pinacoteca di brera, che ha riallestito la sala 1 per accogliere queste opere di antonio canova, accostate a un busto in marmo custodito da oltre un secolo.
La collezione canova di banca ifis arriva a milano
La pinacoteca di brera ha appena riaperto la sala 1, dove è possibile ammirare dodici busti di antonio canova, ospitati grazie a un prestito di banca ifis. Le sculture risalgono agli anni tra il 1807 e il 1818, opere di dimensioni contenute tra i 50 e i 60 centimetri, ritrovate a villa canal alla gherla, in provincia di treviso. Dopo un accurato restauro gestito da banca ifis, sono diventate protagoniste di questa esposizione, che punta a valorizzare la raffinatezza della scultura neoclassica italiana.
Questi busti non erano mai stati mostrati a milano fino ad oggi, e molti di loro ritraggono figure legate all’epoca napoleonica, come paolina borghese, carolina murat ed elisa baciocchi bonaparte, oltre a letizia ramolino bonaparte, madre di napoleone. Tra le rappresentazioni spiccano anche soggetti mitologici o allegorici come ebe, tersicore, e la venere italica, oltre a un’idea incarnata della pace.
Leggi anche:
La vestale, un busto che torna a brera
Una menzione speciale merita la vestale, busto in marmo realizzato tra il 1818 e il 1819 che era esposto alla pinacoteca di brera fino a un secolo fa e che ora torna a far parte del percorso espositivo dopo anni di assenza. Il suo inserimento in mostra arricchisce il racconto visivo degli ideali classici espressi da canova nei suoi lavori.
La pinacoteca viaggiante e il legame con la collezione sommariva
Accanto ai busti di canova, la disposizione della sala 1 comprende anche una serie di piccole riproduzioni in smalto di dipinti provenienti dalla collezione di giovanni battista sommariva, noto politico e collezionista d’arte dell’Ottocento. Questa ‘pinacoteca viaggiante‘ venne donata nel 1973 a brera da emilia sommariva seillière, erede della collezione.
Queste riproduzioni, pur in dimensioni ridotte, rappresentano un patrimonio storico e artistico importante. La loro presenza nel percorso espositivo crea un dialogo tra pittura e scultura, scandendo un itinerario nella cultura figurativa dell’epoca neoclassica. Si colgono così richiami agli stessi temi idealizzati da canova nelle sue sculture, dando più corpo al contesto storico della mostra.
Un’esperienza immersiva nella cultura figurativa
La combinazione dei due nuclei museali sottolinea la volontà di offrire al pubblico un’esperienza immersiva nella cultura figurativa del primo Ottocento, con un’attenzione particolare alle opere appartenenti al patrimonio lombardo e veneto.
Restauri e valorizzazione delle opere canova a villa canal alla gherla
I busti di canova provenienti da villa canal alla gherla, negli ultimi anni erano rimasti quasi invisibili, conservati senza esposizione pubblica. La loro scoperta ha richiesto un complesso lavoro di restauro, promosso e finanziato da banca ifis per riportare le opere al loro antico splendore.
Il restauro ha interessato sia gli aspetti tecnici, come la pulizia delle superfici e la stabilizzazione del marmo, sia quelli estetici, valorizzando la brillantezza tipica delle sculture canoviane. Il lavoro ha permesso di recuperare dettagli dei visi e delle forme un tempo appannati dal tempo.
Il ritorno pubblico di questi busti nella pinacoteca di brera consente di accostarsi a canova in una chiave diversa, centrata su ritratti e allegorie di dimensioni più raccolte rispetto alle sue grandi opere monumentali. Il museo ha così una nuova occasione per ampliare il racconto sull’arte neoclassica, inserendo lavori meno noti ma non meno significativi.