La XIX campagna di scavo condotta dal Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Trieste ha prodotto nuovi ed importanti dati per la ricerca archeologica nell'area di via Gemina ad Aquileia. Questo progetto ha rivelato dettagli significativi riguardanti la pianificazione urbana tardo antica e ha portato alla luce reperti che potrebbero rivelarsi cruciali per la comprensione del contesto storico e culturale della regione.
scavi all'insula della casa dei putti danzanti
Un viaggio nel passato di Aquileia
Gli scavi hanno avuto luogo all'interno dell'insula che ospitava la Casa dei putti danzanti, una residenza lussuosa risalente all'epoca tardo antica. L'analisi si è concentrata sulla pianta originale dell'insula e sul rapporto stratigrafico dei resti rinvenuti, confrontando i dati odierni con quelli raccolti dal noto archeologo Giovanni Brusin negli anni '30 del Novecento. Questo ha rappresentato un importante passo per ricostruire la storia abitativa di Aquileia, un tempo fiorente centro commerciale e culturale dell'Impero Romano.
Obiettivi della campagna
La Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del FVG ha chiarito che gli obiettivi principali della XIX campagna si articolano in due punti: il primo è stato quello di verificare come fosse suddivisa l’insula originariamente, comprendendo meglio la disposizione degli ambienti all’interno della Casa. Il secondo punto ha riguardato un’analisi più profonda delle stratigrafie e delle funzioni delle varie stanze. Grazie a questo lavoro di indagine, è stato possibile riscoprire diversi ambienti che corrispondono a quelli già evidenziati da Brusin.
scoperte topografiche e cronologiche
Georeferenziazione degli scavi
Una delle scoperte più significative riguarda l'aspetto topografico degli scavi. Gli archeologi hanno potuto georeferenziare i dati provenienti da indagini precedenti, confermando la corrispondenza tra i resti rinvenuti e i dati d'archivio. Questo ha permesso di integrare il lavoro passato con le attuali metodologie di analisi, creando una mappa più dettagliata e accurata della zona archeologica.
Nuove datations sul pavimento musivo
Un'altra importante novità emersa riguarda la cronologia di alcuni pavimenti musivi. Le analisi fino a questo momento si basavano principalmente su esami stilistici e tipologici. Con l'attuale campagna, sono state avanzate nuove proposte di datazione basate su evidenze stratigrafiche e sull'associazione con i materiali rinvenuti sul sito. Questi risultati arricchiscono notevolmente il contesto storico e cronologico della lavorazione artistica e manifatturiera del periodo.
reperti di grande significato
Scoperte nell'ambiente restaurato
Un altro elemento di rilievo è stato il rinvenimento di un ambiente precedentemente scoperto dove è stato identificato un piano in cocciopesto, che risalirebbe a un'epoca anteriore alla metà del I secolo d.C. Tra i reperti rinvenuti, spicca una statuetta in marmo raffigurante Dioniso, che costituisce una rarissima testimonianza dell’arredo scultoreo della Casa dei putti danzanti. Questo reperto non solo contribuisce a delineare l’importanza artistica della residenza, ma offre anche spunti per riflessioni più ampie sulle pratiche ornamentali dell’epoca tardo antica.
Le scoperte fatte durante questa campagna non solo restituiscono un'importante parte della storia di Aquileia ma offrono anche opportunità per future ricerche, che potrebbero ulteriormente integrare la comprensione di uno dei più significativi siti archeologici della regione.