La mostra “Italia in movimento. Autostrade e futuro”, inaugurata il 6 dicembre presso il Maxxi di Roma, celebra il centenario della prima autostrada italiana, un’opera che ha profondamente influenzato il modo di viaggiare e concepire il territorio. Curata da Pippo Ciorra e Angela Parente, in collaborazione con Autostrade per l’Italia, l’esposizione esplora il legame tra autostrade, modernità e cultura, illustrando come questi collegamenti abbiano trasformato paesaggi e stili di vita nel corso degli anni.
La trasformazione del paesaggio italiano
Le autostrade italiane hanno rappresentato più di semplici strade; esse hanno ridefinito il paesaggio e l’identità del nostro paese. La mostra mette in luce come l’infrastruttura autostradale abbia plasmato la società italiana, creando connessioni tra luoghi e persone, e contribuendo a formare un immaginario collettivo. Attraverso una selezione di materiali d’archivio, fotografie d’autore e mappe, i visitatori vengono guidati in un viaggio che attraversa le varie epoche storiche. Si va dal ‘Grand Tour‘ dell’Ottocento, che ha attratto artisti e viaggiatori da tutto il mondo, al cinema e alla letteratura, dove l’Italia è spesso descritta come una meta ambita. Le autostrade hanno reso possibile questa visione, permettendo a milioni di persone di esplorare il bel paese con facilità.
La mostra si articola in quattro sezioni, ciascuna dedicata a un diverso aspetto del tema autostrade. I visitatori possono esplorare il processo di costruzione della rete autostradale italiana, attraverso documenti storici, immagini e disegni, provenienti dagli archivi della Società Autostrade e dal Maxxi Architettura. Questo approccio aiuta a comprendere l’evoluzione dell’infrastruttura e il suo impatto sulla vita quotidiana degli italiani.
Leggi anche:
Servizi autostradali e architettura di qualità
Un’altra sezione della mostra è dedicata ai servizi offerti lungo le autostrade, invitando a riflettere sulla qualità delle esperienze di viaggio. Le aree di sosta e i punti di ristoro si sono evoluti nel tempo, diventando spazi accoglienti e funzionali. Un particolare rilievo viene dato all’architettura degli edifici progettati da architetti di fama, come Giovanni Michelucci e Jean Nouvel. Le opere di questi progettisti hanno contribuito a migliorare l’estetica e la funzionalità delle autostrade. I visitatori possono ammirare opere fotografiche di Iwan Baan, che attraverso riprese aeree offrono una nuova prospettiva sul paesaggio autostradale.
La mostra non si limita a ritrarre il passato; essa esplora anche il futuro delle autostrade italiane, evidenziando l’importanza della sostenibilità e della tecnologia. Idee innovative espresse attraverso progetti di Renzo Piano e visioni artistiche di Emiliano Ponzi mostrano come le autostrade possano integrarsi con l’ambiente, anticipando scenari di mobilità più green e responsabili.
Il valore culturale e sociale delle autostrade
Il Presidente di Autostrade per l’Italia, Elisabetta Oliveri, ha sottolineato come la rete autostradale non rappresenti solo una complessa infrastruttura, ma sia parte integrante della crescita economica e culturale del paese. Celebri film e opere letterarie hanno raccontato il valore delle autostrade, sottolineando come esse abbiano contribuito a plasmare la socialità e l’economia italiane. Le autostrade non sono solo strade, ma un filo che unisce storie e destini, essenziali allora come oggi.
Anche Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, enfatizza l’importanza delle infrastrutture per la vita dei cittadini. La mostra mira a ricordare come queste opere abbiano facilitato spostamenti, commercio e interazioni sociali, promuovendo una dinamicità fondamentale per il Paese. Il messaggio è chiaro: anche nel futuro, lo sviluppo autostradale dovrà coniugarsi con le esigenze ambientali e digitali degli utenti, per garantire un sistema efficiente e innovativo.