Il Premio alla Virtù Civica, che si è tenuto nella sua XXV edizione, ha visto tra i suoi vincitori Yehia Elgaml, padre di Ramy, il giovane tragicamente scomparso durante un inseguimento con i Carabinieri il 24 novembre scorso a Milano. Questo premio è organizzato dal Coordinamento dei Comitati Milanesi e sostenuto dal Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, con il patrocinio del Comune di Milano. Un momento di riflessione e distinzione per coloro che, in tempi difficili, offrono esempi di civismo e responsabilità sociale.
Yehia Elgaml: un simbolo di speranza e fiducia
Yehia Elgaml è stato onorato non solo per il suo ruolo di genitore, ma anche per la sua capacità di mantenere viva la speranza mentre affronta un’enorme perdita personale. Nonostante il tragico evento che ha colpito la sua famiglia, ha sempre sottolineato l’importanza della fiducia nelle Istituzioni. Le motivazioni del premio riflettono questo aspetto del suo carattere: “Pur sopraffatto dal dolore, non ha mai smesso di esprimere pubblicamente fiducia nell’azione delle Istituzioni”, affermano. La sua dedizione rappresenta un esempio di civismo e integrazione in un contesto sociale sempre più complesso e frammentato.
Il messaggio di Elgaml risuona forte in una Milano desiderosa di coesione e solidarietà. In una fase storica in cui molte persone si sentono disilluse, la sua fiducia nel sistema istituzionale e nelle forze dell’ordine non è solo una testimonianza personale, ma un richiamo a mantenere la speranza e il dialogo. Questo approccio può servire da modello per chiunque si trovi ad affrontare sfide simili, soprattutto in un contesto cittadino dove le tensioni sociali possono spesso prevalere.
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La celebrazione di altri vincitori: storie di resilienza e impegno sociale
Oltre a Yehia Elgaml, la cerimonia ha avuto la gioia di premiare altre figure che, con la loro azione quotidiana, contribuiscono a creare un tessuto sociale più forte. Uno dei vincitori è Emin Haziri, chef di successo che è fuggito dal Kossovo in guerra all’età di sette anni. Oggi, Haziri si dedica a sfamare i senzatetto, dimostrando che la passione per la cucina può diventare uno strumento di aiuto e sostegno per le persone più vulnerabili. La sua storia è un chiaro esempio di come l’esperienza personale può trasformarsi in un’opportunità per restituire qualcosa alla comunità.
Un altro riconoscimento è andato a don Paolo Steffano, un sacerdote che opera in contesti difficili dell’hinterland milanese. Don Steffano ha dedicato la sua vita al servizio di coloro che si trovano in situazioni di particolare complessità, aiutando i bisognosi e promuovendo un modello di comunità unita e solidale. Entrambi i vincitori portano avanti le loro missioni con una determinazione che parla di un amore autentico per il prossimo.
Un evento di riconoscimento e di sensibilizzazione
La cerimonia si terrà al teatro Franco Parenti, un luogo che offre un palcoscenico importante per riconoscere e valorizzare le storie di civismo e impegno sociale. Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, ha sottolineato come “in una società sempre più frammentata, le occasioni di accendere un riflettore su chi opera quotidianamente per rafforzare il senso di comunità assumano un’importanza fondamentale”. Le storie di Yehia Elgaml, Emin Haziri e don Paolo Steffano sono esempi da condividere, riflettendo su ciò che ognuno può fare per contribuire a una Milano più coesa e solidale.
Il Premio Panettone d’oro non è solo un riconoscimento; è un invito a tutti a impegnarsi e a essere parte attiva in un cambiamento positivo, un’opportunità per raccontare che, nonostante le difficoltà, ci sono storie di speranza, resilienza e amore per il prossimo che meritano di essere celebrate.