Un’operazione della polizia di gioia tauro ha permesso di scoprire un nascondiglio insolito per una grossa partita di droga. In una ditta di rosarno gli agenti hanno trovato trenta chili di cocaina occultati dentro una riproduzione del celebre Mosè di Michelangelo. L’ingegnosa trappola, posta nel cortile dell’azienda, sfuggiva ai controlli comuni grazie a un meccanismo nascosto che consentiva l’apertura e la chiusura della statua.
Scoperta e modus operandi degli investigatori
La scoperta è avvenuta durante una perquisizione mirata condotta dal commissariato di gioia tauro nelle prime giornate del 2025. Gli agenti si erano concentrati su una ditta di rosarno ritenuta coinvolta in traffici illeciti. Il Mosè, posizionato nel cortile dell’azienda, sembrava un semplice elemento decorativo ma nascondeva un vano interno adattato per contenere ingenti quantitativi di cocaina.
L’apertura della statua avveniva tramite un sistema di chiusura sofisticato, probabilmente realizzato su misura per rendere il carico invisibile agli sguardi superficiali. L’attenzione degli investigatori è stata attirata proprio dal particolare che la scultura risultava pesante e piuttosto solida, cosa che li ha portati a verificare la sua struttura interna. Così è stata recuperata la sostanza stupefacente, suddivisa in panetti per facilitare il trasporto e la vendita.
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Arresto e perquisizioni aggiuntive
Il 42enne ritenuto responsabile del traffico è stato preso in custodia nel corso dell’operazione. L’uomo è indagato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le autorità hanno esteso i controlli a diverse abitazioni vicine alla ditta e al suo domicilio personale, trovando ulteriori elementi importanti.
In questi ambienti, sono stati sequestrati strumenti utilizzati per il confezionamento della droga e per la sua conservazione, insieme a una somma di 25.050 euro in contanti. Questa cifra è considerata dalle forze dell’ordine provento diretto dell’attività criminale. Il sequestro di denaro e utensili rafforza l’ipotesi di una organizzazione ben organizzata dietro lo spaccio.
Implicazioni e custodia cautelare
Il quantitativo di droga sequestrato, unito al denaro trovato, conferma la portata significativa dell’operazione. La tecnica adottata per nascondere la cocaina, utilizzando un’opera d’arte replicata e adattata, indica l’aumento di sofisticazione delle modalità impiegate dai narcotrafficanti per eludere i controlli.
Dopo l’arresto, il 42enne è stato portato nel carcere di palmi. Rimarrà a disposizione della magistratura in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario. L’episodio si inserisce nel quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata nella zona della calabria, dove la polizia continua a lavorare per stroncare canali di traffico e nascondigli insoliti come quello scoperto in questa vicenda.